La legge si applica a tutte le questioni giuridiche alle quali può riferirsi la lettera od il senso di una sua disposizione .
Nei casi non previsti dalla legge il giudice decide secondo la consuetudine e , in difetto di questa , secondo la regola che egli adotterebbe come legislatore .
Egli si attiene alla dottrina ed alla giurisprudenza più autorevoli .
Ognuno è tenuto ad agire secondo la buona fede così nell'esercizio dei propri diritti come nell'adempimento dei propri obblighi .
Il manifesto abuso del proprio diritto non è protetto dalla legge .
Quando la legge fa dipendere un effetto giuridico dalla buona fede di una persona , la buona fede si presume .
Nessuno può invocare la propria buona fede quando questa sia incompatibile con l'attenzione che le circostanze permettevano di esigere da lui .
Il giudice è tenuto a decidere secondo il diritto e l'equità quando la legge si rimette al suo prudente criterio o fa dipendere la decisione dall'apprezzamento delle circostanze , o da motivi gravi .
I Cantoni sono autorizzati ad emanare ed abrogare disposizioni di diritto civile nelle materie riservate al diritto cantonale .
Quando la legge si riferisce all'uso od all'uso locale , il diritto cantonale finora esistente vale come espressione dei medesimi , in quanto non sia provato un uso che vi deroghi .
Il diritto civile federale non limita le competenze di diritto pubblico dei Cantoni .
I Cantoni possono , nei limiti della loro sovranità , interdire o limitare il commercio di determinate cose o dichiarare nulli i rapporti contrattuali relativi alle medesime .
Le disposizioni generali del Codice delle obbligazioni relative alla conclusione , all'adempimento ed alla risoluzione dei contratti sono applicabili anche ad altri rapporti di diritto civile .
Ove la legge non disponga altrimenti , chi vuol dedurre il suo diritto da una circostanza di fatto da lui asserita , deve fornirne la prova .
I registri pubblici ed i pubblici documenti fanno piena prova dei fatti che attestano , finché non sia dimostrata l'inesattezza del loro contenuto .
Questa prova non è soggetta ad alcuna forma speciale .
Se il diritto federale non fa dipendere la validità di un negozio giuridico dall'osservanza di una forma speciale , il diritto cantonale non può prescrivere una forma speciale neppure per la prova del medesimo .
Ogni persona gode dei diritti civili .
Spetta quindi ad ognuno , nei limiti dell'ordine giuridico , una eguale capacità d'avere diritti ed obbligazioni .
Chi ha l'esercizio dei diritti civili ha la capacità di acquistare diritti e di contrarre obbligazioni con atti propri .
Chi è maggiorenne e capace di discernimento ha l'esercizio dei diritti civili .
E' maggiorenne chi ha compito gli anni venti .
Il matrimonio conferisce la maggiore età .
Chi ha compito gli anni diciotto può , s'egli ed i suoi genitori sono consenzienti , essere emancipato dall'autorità di vigilanza sulle tutele .
Se è sotto tutela , dev'essere sentito il parere del tutore .
E' capace di discernimento , nel senso di questa legge , qualunque persona che non sia priva della facoltà di agire ragionevolmente per effetto della sua età infantile o di infermità o debolezza mentale , di ebbrezza o di uno stato consimile .
Le persone incapaci di discernimento , i minorenni e gli interdetti sono privati dell'esercizio dei diritti civili .
Gli atti di chi è incapace di discernimento non producono alcun effetto giuridico , riservate le eccezioni stabilite dalla legge .
I minorenni e gli interdetti capaci di discernimento non possono obbligarsi coi loro atti senza il consenso del loro legale rappresentante .
Senza questo consenso possono conseguire vantaggi gratuiti ed esercitare i diritti inerenti alla loro personalità .
Essi sono tenuti a risarcire i danni cagionati con atti illeciti .
Il grado della parentela è determinato dal numero delle generazioni .
Due persone sono fra loro parenti in linea retta se una discende dall'altra ; sono parenti in linea collaterale se discendono da un autore comune , ma non l'una dall'altra .
Chi è parente di una persona è affine nella stessa linea e nello stesso grado col coniuge di questa .
L'affinità non cessa con lo scioglimento del matrimonio da cui deriva .
L'attinenza di una persona è determinata dalla sua cittadinanza .
La cittadinanza è determinata dal diritto pubblico .
Se una persona è cittadina di più luoghi , fa stato per la sua attinenza il luogo dove ha il suo domicilio o dove l'ebbe da ultimo ; e in mancanza di domicilio , il luogo dell'ultima cittadinanza acquistata da essa o da' suoi ascendenti .
Il domicilio di una persona è nel luogo dove essa dimora con l'intenzione di stabilirvisi durevolmente .
Nessuno può avere contemporaneamente il suo domicilio in più luoghi .
Questa disposizione non si applica al domicilio d'affari .
Il domicilio di una persona , stabilito che sia , continua a sussistere fino a che essa non ne abbia acquistato un altro .
Si considera come domicilio di una persona il luogo dove dimora , quando non possa essere provato un domicilio precedente o quando essa abbia abbandonato il suo domicilio all'estero senza averne stabilito un altro nella Svizzera .
Il domicilio del marito vale anche per la moglie , il domicilio del padre e della madre per i figli sotto la loro autorità ; la sede dell'autorità tutoria vale come domicilio della persona tutelata .
Se il domicilio del marito non è conosciuto o se la moglie è autorizzata a vivere separata , questa può avere un domicilio proprio .
La dimora in un luogo allo scopo di frequentarvi le scuole e il collocamento in un istituto di educazione , in un ospizio od asilo , in una casa di salute , di pena o correzione , non costituiscono domicilio .
B. Protezione della personalità I. In genere 1. Inalienabilità
Nessuno può rinunciare , neppure in parte , alla capacità civile .
Nessuno può alienare la propria libertà , né assoggettarsi nell'uso della medesima ad una limitazione incompatibile col diritto o con la morale .
Chi è illecitamente pregiudicato nelle sue relazioni personali può chiedere dal giudice la liberazione dalla molestia .
L'azione di risarcimento del danno o di pagamento di una somma a titolo di riparazione morale è concessa solo nei casi previsti dalla legge .
Chi è illecitamente leso nella sua personalità può , a sua tutela , chiedere l'intervento del giudice contro chiunque partecipi all'offesa .
La lesione è illecita quando non è giustificata dal consenso della persona lesa , da un interesse preponderante pubblico o privato , oppure dalla legge .
L'attore può chiedere al giudice : 1. di proibire una lesione imminente ;
2. di far cessare una lesione attuale ;
3. di accertare l'illiceità di una lesione che continua a produrre effetti molesti .
L'attore può in particolare chiedere che una rettificazione o la sentenza sia comunicata a terzi o pubblicata .
Sono fatte salve le azioni di risarcimento del danno , di riparazione morale e di consegna dell'utile conformemente alle disposizioni sulla gestione d'affari senza mandato .
Le azioni di protezione della personalità sono proposte al giudice del domicilio dell'attore o del convenuto .
L'attore che , a causa della lesione subìta , pretende simultaneamente il risarcimento del danno , una riparazione morale o la consegna dell'utile può proporre anche queste azioni al giudice del suo domicilio .
Chi rende verosimile una lesione illecita alla sua personalità , imminente o attuale e tale da potergli causare un pregiudizio difficilmente riparabile , può chiedere al giudice di ordinare provvedimenti cautelari .
Il giudice può in particolare : 1. proibire o far cessare la lesione a titolo cautelare ;
2. prendere i provvedimenti necessari per assicurare le prove .
Tuttavia , se la lesione è causata da un mezzo di comunicazione sociale di carattere periodico , il giudice può proibirla o farla cessare a titolo cautelare soltanto se essa è tale da provocare un pregiudizio particolarmente grave e non è manifestamente giustificata e se il provvedimento non sembra sproporzionato .
Il giudice offre alla controparte l'occasione di esprimersi .
Se l'imminenza del pericolo rende impossibile sentire la controparte , il giudice può ordinare provvedimenti provvisori sulla base della sola istanza , eccetto che l'instante ne abbia manifestamente ritardato la presentazione .
Il giudice può obbligare l'instante a prestare garanzie se il provvedimento cautelare può causare un danno alla controparte .
I provvedimenti cautelari sono eseguiti come sentenze in tutti i Cantoni .
I provvedimenti cautelari ordinati prima dell'inizio della causa decadono se l'instante non propone l'azione entro il termine fissato dal giudice , ma in ogni caso entro trenta giorni .
L'instante deve risarcire il danno causato dai provvedimenti cautelari se la pretesa che li ha motivati si rivela infondata ; il giudice può tuttavia negare o ridurre l'indennità se all'instante non è imputabile colpa alcuna o solo una colpa lieve .
L'azione di risarcimento del danno è proposta al giudice del luogo in cui i provvedimenti cautelari sono stati ordinati o a quello del domicilio del convenuto .
La garanzia prestata deve essere svincolata quando è certo che l'azione di risarcimento del danno non sarà proposta ; in caso di incertezza , il giudice fissa un termine per proporre l'azione .
Chi è direttamente toccato nella sua personalità dall'esposizione di fatti ad opera di mezzi di comunicazione sociale di carattere periodico , quali la stampa , la radio e la televisione , ha il diritto di rispondere con una propria esposizione dei fatti .
Il diritto di risposta non sussiste nel caso di un resoconto fedele di un pubblico dibattito di un'autorità al quale l'interessato ha partecipato .
Il testo della risposta deve limitarsi concisamente all'oggetto dell'esposizione di fatti contestata .
La risposta può essere rifiutata se è manifestamente inesatta o contraria alla legge o ai buoni costumi .
L'interessato deve far recapitare il testo della risposta all'impresa responsabile del mezzo di comunicazione entro venti giorni dal momento in cui ha preso conoscenza dell'esposizione dei fatti contestata , ma in ogni caso entro tre mesi dalla divulgazione .
L'impresa comunica senza indugio all'interessato quando diffonderà la risposta o perché la rifiuta .
La risposta deve essere diffusa al più presto e in modo da raggiungere la stessa cerchia di persone cui era diretta l'esposizione di fatti contestata .
La risposta deve essere designata come tale ; l'impresa responsabile del mezzo di comunicazione può aggiungervi soltanto una dichiarazione in cui indica se mantiene la propria versione dei fatti o su quali fonti d'informazione si è fondata .
La diffusione della risposta è gratuita .
Se l'impresa responsabile del mezzo di comunicazione impedisce l'esercizio del diritto di risposta , rifiuta la risposta o non la diffonde correttamente , l'interessato può rivolgersi al giudice .
L'azione è proposta al giudice del domicilio dell'attore o del convenuto .
Il giudice decide senza indugio in base alle prove disponibili .
I rimedi giuridici non hanno effetto sospensivo .
Se a qualcuno è contestato l'uso del proprio nome , egli può chiederne in giudizio il riconoscimento .
Ove alcuno subisca pregiudizio per il fatto che altri usurpi il proprio nome , può chiedere in giudizio la cessazione dell'usurpazione stessa . In caso di colpa può chiedere il risarcimento del danno , e quando la natura dell'offesa lo giustifichi , il pagamento di una somma a titolo di riparazione morale .
Il governo del Cantone di domicilio può , per motivi gravi , concedere ad una persona il cambiamento del proprio nome .
Chi da tale cambiamento fosse pregiudicato nei suoi diritti può contestarlo davanti al giudice , entro un anno da quando ne ebbe conoscenza .
La personalità comincia con la vita individua fuori dall'alvo materno e finisce con la morte .
Prima della nascita , l'infante gode dei diritti civili a condizione che nasca vivo .
Chi per far valere un diritto afferma che una persona sia vivente , o sia morta , o sia vissuta in un certo momento , o sia sopravvissuta ad un'altra persona , deve fornirne la prova .
Se non può essere fornita la prova che di più persone una sia sopravvissuta all'altra , si ritengono morte simultaneamente .
La prova della nascita o della morte di una persona si fornisce cogli atti dello stato civile .
Se questi non esistono , o se sono dimostrati inesatti , la prova può essere fornita con altri mezzi .
La morte di una persona può reputarsi provata ancorché nessuno ne abbia veduto il cadavere , quando essa sia sparita in circostanze tali da far ritenere la sua morte come certa .
Essendo una persona assai verosimilmente morta perché è sparita in pericolo imminente di morte o perché è da lungo tempo assente senza che se ne abbiano notizie , il giudice può dichiararne la scomparsa , ad istanza di chiunque invochi un diritto desumibile dalla sua morte .
Il giudice competente è quello dell'ultimo domicilio svizzero , o se lo scomparso non ebbe domicilio nella Svizzera , quello del luogo di attinenza .
L'istanza può essere fatta dopo un anno almeno dalla sparizione in pericolo di morte , o dopo cinque anni dall'ultima notizia .
Il giudice deve diffidare con adeguate pubblicazioni tutti coloro che potessero dar notizie intorno alla persona sparita od assente ad annunciarsi entro un dato termine .
Questo termine dev'essere di almeno un anno dalla prima pubblicazione .
L'istanza cade se , entro il termine indicato , la persona sparita od assente si annuncia , se ne giungono notizie o se è provata l'epoca della morte .
Se durante il tempo indicato non sopraggiungono notizie della persona sparita od assente , essa è dichiarata scomparsa e si possono far valere tutti i diritti derivanti dalla sua morte come se questa fosse provata .
Gli effetti della dichiarazione di scomparsa risalgono al momento del pericolo di morte o dell'ultima notizia .
Per la documentazione dello stato civile si tengono appositi registri .
Il Consiglio federale emana i necessari regolamenti circa la tenuta dei registri e circa le notificazioni prescritte dalla legge .
La delimitazione dei circondari dello stato civile , la nomina e la retribuzione dei funzionari , nonché l'ordinamento della vigilanza spettano ai Cantoni .
I regolamenti cantonali richiedono per la loro validità l'approvazione del Consiglio federale .
I registri dello stato civile sono tenuti da funzionari laici .
Gli ufficiali dello stato civile devono eseguire le iscrizioni nei registri e rilasciarne gli estratti .
Il Consiglio federale può attribuire ai rappresentanti della Svizzera all'estero le incombenze di ufficiali dello stato civile .
Gli ufficiali dello stato civile e le autorità di vigilanza da cui dipendono direttamente sono personalmente responsabili di tutti i danni che essi o gli impiegati da loro nominati cagionano per propria colpa .
La responsabilità delle autorità di vigilanza è stabilita conformemente alla prescrizioni sulla responsabilità delle autorità di tutela .
Se il danno non è risarcito dagli ufficiali responsabili , il Cantone risponde sussidiariamente per l'ammanco .
Gli ufficiali dello stato civile sono sottoposti ad una regolare vigilanza .
I ricorsi contro la loro gestione sono decisi dall'autorità cantonale di vigilanza ed in ultima istanza dal Consiglio federale .
Le trasgressioni ai doveri d'ufficio degli ufficiali dello stato civile sono punite disciplinarmente dalle autorità di vigilanza .
E' riservata l'azione penale .
Un'iscrizione può essere rettificata solo per ordine del giudice .
Se però l'errore dipende da sbaglio o disattenzione manifesti , la rettificazione può essere ordinata dall'autorità di vigilanza .
Ogni parto , od ogni aborto avvenuto dopo il sesto mese di gravidanza , dev'essere notificato all'ufficio dello stato civile entro tre giorni .
Chi ha trovato un infante di ignota provenienza deve avvisarne l'autorità competente , la quale è tenuta a farne la notificazione all'ufficio dello stato civile .
Le modificazioni che sopravvengono nello stato personale , come il riconoscimento o la dichiarazione della paternità , l'adozione , l'accertamento della discendenza di un trovatello , sono annotate in margine , dietro notificazione ufficiale o ad istanza degli interessati .
Ogni caso di morte o di rinvenimento di cadavere dev'essere notificato entro due giorni all'ufficiale dello stato civile .
Quando , a norma delle circostanze , la morte di una persona sparita debba ritenersi certa , benché nessuno ne abbia veduto il cadavere , l'iscrizione di essa ha luogo per ordine dell'autorità di vigilanza .
Tuttavia ogni interessato può domandare la constatazione giudiziale della vita o della morte di quella persona .
La dichiarazione di scomparsa è iscritta nel registro delle morti dietro notificazione del giudice .
Risultando erronea una dichiarazione già iscritta , od essendo riconosciuta l'identità di una persona ignota , o revocata dal giudice una dichiarazione di scomparsa , si fa luogo alla modificazione , annotandola in margine del registro .
Le unioni di persone organizzate corporativamente e gli istituti autonomi e destinati ad un fine particolare conseguono il diritto alla personalità mediante l'iscrizione nel registro di commercio .
Le corporazioni e gli istituti di diritto pubblico , le fondazioni ecclesiastiche e di famiglia e le associazioni che non si prefiggono uno scopo economico non abbisognano dell'iscrizione .
Le unioni di persone e gli istituti che si propongono uno scopo illecito od immorale non possono ottenere la personalità .
Le persone giuridiche sono capaci di ogni diritto ed obbligazione , che non dipendano necessariamente dallo stato o dalla qualità della persona fisica , come il sesso , l'età e la parentela .
Le persone giuridiche hanno l'esercizio dei diritti civili tosto che siano costituiti gli organi a ciò necessari conformemente alla legge ed agli statuti .
Gli organi della persona giuridica sono chiamati ad esprimerne la volontà .
Essi obbligano la persona giuridica così nella conclusione dei negozi giuridici , come per effetto di altri atti od omissioni .
Le persone che agiscono sono inoltre responsabili personalmente per la loro colpa .
Il domicilio delle persone giuridiche , salvo diversa disposizione degli statuti , è nel luogo dove si tiene la loro amministrazione .
Venendo sciolta una persona giuridica , il suo patrimonio decade agli enti pubblici ( Confederazione , Cantone , Comune ) ai quali è appartenuta secondo la sua destinazione , salvo che sia altrimenti disposto dalla legge , dagli statuti , dall'atto di fondazione o dai suoi organi competenti .
Il patrimonio dev'essere applicato ad uno scopo possibilmente affine a quello precedentemente seguito .
Qualora una persona giuridica venga giudizialmente sciolta perché si propone un fine immorale od illecito , il patrimonio decade a favore degli enti pubblici malgrado ogni contraria disposizione .
La procedura di liquidazione del patrimonio di una persona giuridica avviene con le norme stabilite per le società cooperative .
Per le corporazioni e gli istituti di diritto pubblico o di carattere ecclesiastico sono riservate le disposizioni di diritto pubblico della Confederazione e dei Cantoni .
Le unioni di persone che hanno un fine economico soggiacciono alle disposizioni del diritto federale circa le società e le cooperative .
I patriziati e simili corporazioni rimangono soggetti alle disposizioni del diritto cantonale .
Le associazioni che si propongono un fine politico , religioso , scientifico , artistico , benefico o ricreativo , od altro fine non economico , conseguono la personalità tosto che la volontà di costituire una corporazione risulti dagli statuti .
Gli statuti devono essere stesi in forma scritta e contenere le necessarie disposizioni circa il fine , i mezzi e gli organi dell'associazione .
Approvati gli statuti e costituita la direzione , l'associazione è autorizzata a farsi iscrivere nel registro di commercio .
L'iscrizione è obbligatoria se per conseguire il suo fine l'associazione esercita uno stabilimento d'indole commerciale .
Per ottenere l'iscrizione devono essere deposti gli statuti ed indicati i membri della direzione .
Le associazioni che non possono avere o non hanno ancora la personalità giuridica sono parificate alle società semplici .
Ove gli statuti non dispongano circa l'organizzazione ed i rapporti fra l'associazione e i suoi membri , si applicano le disposizioni che seguono .
Gli statuti non possono derogare a quelle disposizioni la cui osservanza è prescritta per legge .
L'assemblea sociale è l'organo superiore dell'associazione .
Essa è convocata dalla direzione .
La convocazione deve aver luogo a tenore dello statuto , ed anche per legge quando un quinto dei soci lo richieda .
L'assemblea sociale risolve circa l'ammissione o l'esclusione dei soci , elegge la direzione e decide tutti gli oggetti non riservati ad altri organi dell'associazione .
Essa esercita la sorveglianza sopra la gestione di questi ultimi , e li può sempre revocare , impregiudicate le ragioni che loro competessero per contratto .
Il diritto di revoca esiste per legge nei casi in cui sia giustificato da gravi motivi .
Le risoluzioni sociali sono prese dall'assemblea .
L'annuenza scritta di tutti i soci ad una proposta è parificata alla risoluzione sociale , quand'anche non sia stata tenuta un'assemblea .
Tutti i soci hanno egual diritto di voto nell'assemblea .
Le risoluzioni sociali sono prese a maggioranza dei voti dei soci presenti .
Non si può prendere una risoluzione sopra oggetti non debitamente preannunciati , eccettoché gli statuti espressamente lo permettano .
Nelle risoluzioni sociali concernenti un interesse privato od una controversia giuridica fra la società da una parte ed un socio , il suo coniuge od un suo parente in linea retta dall'altra parte , il socio è escluso per legge dal diritto di voto .
La direzione ha il diritto e il dovere di curare gli interessi dell'associazione e di rappresentarla secondo le facoltà concesse dagli statuti .
L'ammissione di nuovi soci può avvenire in ogni tempo .
Il diritto di dimettersi è garantito per legge , purché la dimissione sia annunciata almeno sei mesi prima della fine dell'anno solare , o se è previsto un periodo amministrativo , sei mesi prima della fine di questo .
La qualità di socio non si può alienare né trasmettere per successione .
Le contribuzioni dei soci sono stabilite dagli statuti .
Finché gli statuti non abbiano disposto in proposito , i soci devono fornire per quote eguali le contribuzioni necessarie al conseguimento del fine e per far fronte ai debiti sociali .
Gli statuti possono stabilire i motivi per i quali un socio può essere escluso , come possono permetterne l'esclusione anche senza indicazione del motivo .
In questi casi il motivo dell'esclusione non può essere contestato in giudizio .
Se gli statuti non contengono disposizioni di tal natura , l'esclusione può aver luogo solo per decisione dell'assemblea e per motivi gravi .
I soci che si sono dimessi o che sono stati esclusi non hanno alcun diritto sul patrimonio sociale .
Essi sono tenuti alle contribuzioni per il tempo durante il quale hanno fatto parte dell'associazione .
A nessun socio può essere imposto un cambiamento del fine sociale .
Ogni socio ha , per legge , il diritto di contestare davanti al giudice le risoluzioni contrarie alla legge od agli statuti ch'egli non abbia consentite , entro un mese da quando ne ha avuto conoscenza .
Lo scioglimento dell'associazione può in ogni tempo essere pronunciato dall'assemblea .
Lo scioglimento dell'associazione avviene per legge in caso di insolvenza o quando la direzione non possa più esser costituita conformemente agli statuti .
Lo scioglimento è pronunciato dal giudice ad istanza dell'autorità competente o di un interessato , quando il fine dell'associazione sia illecito od immorale .
Se l'associazione è iscritta nel registro di commercio , la direzione od il giudice devono comunicarne lo scioglimento all'ufficiale del registro per la cancellazione .
Per costituire una fondazione occorre che siano destinati dei beni al conseguimento di un fine particolare .
La costituzione avviene per atto pubblico o per disposizione di ultima volontà .
L'iscrizione nel registro di commercio si eseguisce secondo l'atto di fondazione od , occorrendo , secondo le istruzioni dell'autorità di vigilanza ; indica inoltre i nomi dei membri dell'amministrazione .
La fondazione può essere contestata dagli eredi o creditori del fondatore al pari di una donazione .
Gli organi della fondazione ed il modo di amministrarla sono determinati dall'atto di fondazione .
Se l'organizzazione prevista non è sufficientemente determinata , l'autorità di vigilanza deve ordinare le misure necessarie .
Ove non sia possibile di organizzare la fondazione conformemente al suo fine , l'autorità di vigilanza ne devolve il patrimonio ad un'altra fondazione avente uno scopo possibilmente affine , eccettoché vi si opponga il fondatore od una espressa disposizione dell'atto di fondazione .
Le fondazioni sono sottoposte alla vigilanza degli enti pubblici ( Confederazione , Cantone o Comune ) a cui appartengono per la loro destinazione .
L'autorità di vigilanza provvede affinché i beni siano impiegati conformemente al fine della fondazione .
L'autorità cantonale competente o , per le fondazioni soggette alla sorveglianza della Confederazione , il Consiglio federale può , sopra proposta dell'autorità di vigilanza e sentito l'organo superiore della fondazione , modificarne l'organismo , quando ciò sia urgentemente richiesto per la conservazione del patrimonio o per il mantenimento del fine .
L'autorità cantonale competente o , per le fondazioni soggette alla sorveglianza della Confederazione , il Consiglio federale può , dietro proposta dell'autorità di vigilanza e sentito l'organo superiore della fondazione , modificarne il fine , se questo ha assunto un carattere o sortito un effetto affatto diverso da quello che aveva in origine , cosicché la fondazione manifestamente più non corrisponda all'intenzione del fondatore .
Nelle stesse circostanze possono essere tolti o modificati gli oneri o le condizioni della fondazione che ne pregiudicano il fine .
Non sono soggette alle autorità di vigilanza le fondazioni di famiglia e le fondazioni ecclesiastiche , riservate le prescrizioni del diritto pubblico .
Le controversie di diritto privato sono di competenza del giudice .
La soppressione di una fondazione avviene per legge quando il suo fine non possa più essere raggiunto .
Avviene per sentenza del giudice quando il fine sia diventato illecito od immorale .
La soppressione può essere domandata dall'autorità di vigilanza o da chiunque vi abbia un interesse .
Essa viene notificata all'ufficio del registro per la cancellazione .
Per le istituzioni di previdenza a favore del personale , costituite in forma di fondazioni in virtù dell'articolo 331 del Codice delle obbligazioni , si applicano inoltre le disposizioni seguenti .
Gli organi della fondazione devono dare ai beneficiari tutte le informazioni necessarie su l'ordinamento , l'attività e lo stato finanziario della fondazione .
I lavoratori che pagano contributi alla fondazione partecipano all'amministrazione almeno in ragione dei medesimi . Essi eleggono tra sé , a misura del possibile , i loro rappresentanti .
I beni della fondazione , in quanto attengano ai contributi dei lavoratori , non debbono , d'ordinario , consistere in un credito contro il datore di lavoro , eccetto che il credito non sia garantito .
I beni della fondazione , in quanto attengano ai crediti dei lavoratori giusta gli articoli 331a e 331b del Codice delle obbligazioni , non debbono , d'ordinario , consistere in un credito contro il datore di lavoro , eccetto che il credito non sia garantito .
I beneficiari possono esigere giudizialmente prestazioni della fondazione , se hanno pagato contributi oppure se un tale diritto è loro conferito nell'ordinamento della medesima .
Per le fondazioni di previdenza a favore del personale che operano nel campo della previdenza professionale per la vecchiaia , i superstiti e l'invalidità , vigono inoltre le seguenti disposizioni della legge federale del 25 giugno 1982 sulla previdenza professionale per la vecchiaia , i superstiti e l'invalidità : articolo 52 concernente la responsabilità , articolo 53 concernente il controllo , articoli 61 e 62 concernenti la vigilanza , come pure articoli 73 e 74 concernenti il contenzioso .
Il fidanzamento è costituito dalla promessa nuziale .
I minorenni e gli interdetti non sono vincolati da una promessa nuziale fatta senza il consenso dei loro rappresentanti legali .
Il fidanzamento non dà azione per la celebrazione del matrimonio .
La pena convenzionale per rottura di promessa non può farsi valere in giudizio .
Se uno dei fidanzati rompe senza gravi motivi la promessa , o se per un motivo grave , imputabile a sua colpa , la promessa è sciolta da lui o dall'altro fidanzato , egli deve a questo , ai costui genitori , od ai terzi che abbiano agito in vece dei genitori , una equa indennità per le spese sostenute in buona fede in vista del matrimonio .
Se dalla rottura della promessa deriva ad uno dei fidanzati , senza sua colpa , un grave pregiudizio nelle sue relazioni personali , il giudice può , se l'altro fidanzato è in colpa , aggiudicargli un'indennità pecuniaria a titolo di riparazione morale .
Questa azione non può essere ceduta , ma si trasmette agli eredi se era già riconosciuta o proposta in giudizio al momento dell'aperta successione .
Sciolta la promessa nuziale , i regali che i fidanzati si sono fatti possono essere rivendicati .
Se non si può fare la restituzione in natura , si applicano le norme dell'indebito arricchimento .
Non sono rivendicabili i regali , se la promessa fu sciolta per morte di uno dei fidanzati .
Le azioni derivanti dal fidanzamento si prescrivono in un anno dalla rottura del medesimo .
Per contrarre matrimonio lo sposo deve avere compito il ventesimo e la sposa il diciottesimo anno di età .
Il Governo del Cantone di domicilio può però , in casi straordinari e solo per motivi gravissimi , dichiarare capace al matrimonio una donna che abbia compito il diciassettesimo od un uomo che abbia compito il diciottesimo anno , sempreché vi consentano i genitori od il tutore .
Per contrarre matrimonio gli sposi devono essere capaci di discernimento .
Gli infermi di mente sono sempre incapaci di contrarre matrimonio .
I minorenni non possono contrarre matrimonio senza il consenso del padre e della madre o del tutore .
Se al momento della pubblicazione uno solo dei genitori esercita l'autorità parentale , basta il consenso di questo .
Gli interdetti non possono contrarre matrimonio senza il consenso del tutore .
Ove il tutore neghi il consenso , l'interdetto può ricorrere alle autorità di tutela .
E' riservato il ricorso al Tribunale federale .
E' proibito contrarre matrimonio : 1. tra parenti in linea retta , tra i fratelli e le sorelle germani consanguinei o uterini , tra lo zio e la nipote , la zia e il nipote , senza distinzione di parentela per discendenza o adozione ;
2. tra affini in linea retta ascendente o discendente , ancorché il matrimonio da cui deriva l'affinità sia stato dichiarato nullo o sia stato sciolto per morte o per divorzio .
Se motivi gravi lo giustifichino , il Governo del Cantone di domicilio può autorizzare il matrimonio tra parenti adottivi , eccetto che in linea retta .
L'adozione non annulla l'impedimento della parentela o dell'affinità esistenti tra l'adottato e i suoi discendenti , da un lato , e la sua famiglia del sangue , d'altro lato .
Chi vuol contrarre un nuovo matrimonio deve fornire la prova che il suo matrimonio antecedente è stato sciolto per morte o divorzio o fu dichiarato nullo .
Quando un coniuge sia dichiarato scomparso , l'altro coniuge può contrarre un nuovo matrimonio solo dopo che l'antecedente sia stato sciolto per sentenza .
Egli può chiedere lo scioglimento del matrimonio con la dichiarazione di scomparsa o con separato giudizio .
E' applicabile la procedura per divorzio .
La vedova e la donna il cui matrimonio è stato sciolto o dichiarato nullo non possono contrarre nuovo matrimonio prima del termine di trecento giorni dallo scioglimento o dalla dichiarazione di nullità del precedente .
Il termine cessa in caso di parto .
Il giudice può inoltre abbreviare il termine ove sia esclusa la possibilità di gravidanza della donna per effetto del matrimonio antecedente , o nel caso di nuovo matrimonio fra gli stessi coniugi divorziati .
Il coniuge divorziato non può contrarre nuovo matrimonio durante il termine di aspetto che gli è assegnato .
Se il matrimonio avviene fra i medesimi coniugi che avevano fatto divorzio , il giudice può abbreviare il termine .
Per ottenere la pubblicazione gli sposi devono comunicare la promessa nuziale all'ufficiale dello stato civile .
La comunicazione si fa personalmente dagli sposi o mediante scritto autenticato .
Con la domanda di pubblicazione si presentano gli atti di nascita degli sposi e , secondo i casi , il consenso scritto dei genitori o del tutore , l'atto di morte del coniuge precedente o la sentenza che dichiara nullo o sciolto per divorzio il precedente matrimonio .
La domanda di pubblicazione dev'essere fatta all'ufficiale di stato civile del domicilio dello sposo .
Se questi è uno svizzero domiciliato all'estero , la domanda può essere presentata all'ufficiale dello stato civile del suo luogo di attinenza .
La pubblicazione è fatta dagli uffici di stato civile del luogo di domicilio e di quello di attinenza di ciascuno degli sposi .
La pubblicazione è rifiutata se la dichiarazione di promessa non è regolare , se uno degli sposi non ha la capacità voluta o se esiste una causa legale di impedimento .
Ogni interessato può , entro il termine della pubblicazione , fare opposizione al matrimonio invocando l'incapacità di uno degli sposi od altro legale impedimento .
L'opposizione dev'essere presentata per iscritto ad uno degli ufficiali di stato civile che hanno fatto la pubblicazione .
L'ufficiale dello stato civile respinge senz'altro le opposizioni che non fossero fondate sulla mancanza di capacità al matrimonio o sopra una causa legale d'impedimento .
Ove il chiesto matrimonio sia soggetto a un titolo di nullità assoluta , l'opposizione dev'essere fatta d'officio dall'autorità competente .
L'ufficiale di stato civile che ha ricevuto la domanda di pubblicazione deve notificare l'opposizione agli sposi appena decorso il termine di pubblicazione .
Se l'opposizione è contestata da uno degli sposi , ne deve essere fatta immediata notificazione all'opponente .
Se l'autore dell'opposizione vuol farla valere , deve proporre l'azione per inibizione del matrimonio davanti il giudice del luogo ove la domanda di pubblicazione fu presentata .
I termini per interporre l'opposizione , per contestarla e per proporre l'azione d'inibizione del matrimonio sono di dieci giorni .
Essi decorrono , secondo i casi , dal giorno della pubblicazione , da quello in cui l'opposizione fu notificata agli sposi , o da quello in cui la contestazione di uno sposo fu notificata all'opponente .
Se non vi furono opposizioni , o non furono giudiziariamente proposte , o furono respinte , l'ufficiale di stato civile del luogo ove fu presentata la domanda di pubblicazione deve , a richiesta degli sposi , celebrare il matrimonio o rilasciare loro il certificato di pubblicazione .
Il certificato di pubblicazione autorizza gli sposi a far celebrare il loro matrimonio , entro il termine di sei mesi , presso qualsiasi ufficiale di stato civile svizzero .
L'ufficiale dello stato civile deve rifiutare la celebrazione quando esista un motivo per il quale la pubblicazione avrebbe dovuto essere rifiutata .
La pubblicazione non ha più effetto dopo sei mesi .
Quando , per malattia di uno degli sposi , esista il pericolo che , aspettando il termine di pubblicazione , la celebrazione non possa più aver luogo , l'autorità di vigilanza può autorizzare l'ufficiale di stato civile a celebrare il matrimonio entro un termine più breve od anche senza pubblicazione .
La celebrazione del matrimonio si fa pubblicamente nel locale a ciò destinato , alla presenza di due testimoni maggiorenni .
La celebrazione fuori di questo locale può solo avvenire quando sia accertato con dichiarazione medica che lo sposo o la sposa sono impediti per malattia di comparire in ufficio .
L'ufficiale dello stato civile rivolge allo sposo ed alla sposa la domanda se vogliono unirsi in matrimonio .
Ricevute le risposte affermative , l'ufficiale dello stato civile dichiara che , in virtù di questo vicendevole consenso , il matrimonio è legalmente celebrato .
Subito dopo la celebrazione , l'ufficiale dello stato civile consegna agli sposi un certificato di matrimonio .
La cerimonia religiosa non può avvenire senza la presentazione di questo certificato .
Le disposizioni di questa legge non toccano altrimenti il matrimonio religioso .
Il Consiglio federale e , nei limiti della loro competenza , le autorità cantonali emaneranno le ulteriori disposizioni regolamentari circa la pubblicazione , la celebrazione e la tenuta del registro dei matrimoni .
Il matrimonio è nullo : 1. se al momento della celebrazione uno dei coniugi era già coniugato ;
2. se al momento della celebrazione uno dei coniugi era affetto di infermità mentale o privato per causa durevole della capacità di discernimento ;
3. se il matrimonio era vietato per parentela o per affinità fra gli sposi ;
4. se la donna non intende creare l'unione coniugale , ma vuole eludere le disposizioni in materia di naturalizzazione .
L'azione di nullità del matrimonio dev'essere proposta d'ufficio dall'autorità cantonale competente .
Può inoltre essere proposta da ogni interessato , in particolare dal Comune d'origine o di domicilio .
Dopo lo scioglimento del matrimonio , nei casi previsti nell'articolo 120, numeri 1 a 3, l'azione di nullità non è più proponibile d'ufficio , ma può essere proposta da qualsiasi interessato .
Quando la mancanza di discernimento o la infermità mentale sia cessata , l'azione di nullità non può più essere proposta che da uno dei coniugi .
Se una persona già coniugata contrae un secondo matrimonio con una persona che era in buona fede , l'azione di nullità non è ammessa dopo sciolto il primo matrimonio .
Il coniuge può domandare la nullità del matrimonio se al momento della celebrazione egli era incapace di discernimento per una causa transitoria .
Il coniuge può domandare la nullità del matrimonio : 1. quando abbia compiuto le formalità della celebrazione per errore , sia che non intendesse sposarsi , sia che credesse sposare un'altra persona ;
2. quando sia stato indotto al matrimonio da errore su qualità dell'altro coniuge così importanti da non potersi ragionevolmente esigere che in mancanza di quelle sopporti l'unione coniugale .
Il coniuge può domandare la nullità del matrimonio : 1. quando vi sia stato indotto da inganno sull'onoratezza dell'altro coniuge , provocato dolosamente da questo o da un terzo con la di lui connivenza ;
2. quando gli sia stata celata una malattia che pone in grave pericolo la sua salute o quella della discendenza .
Il coniuge può domandare la nullità del matrimonio quando vi abbia consentito sotto la minaccia di grave ed imminente pericolo per la vita , la salute o l'onore proprio o di una persona a lui intimamente legata .
L'azione di nullità relativa si prescrive in sei mesi dal giorno in cui l'avente diritto ha scoperto la causa di nullità o sono cessati gli effetti della violenza , ed in ogni caso in cinque anni dalla celebrazione del matrimonio .
Il padre , la madre od il tutore possono domandare la nullità del matrimonio contratto senza il loro consenso da una persona priva della capacità matrimoniale o minorenne od interdetta .
La nullità non può tuttavia essere pronunciata se nel frattempo il coniuge è diventato capace o maggiorenne , o se la moglie è rimasta incinta .
C. Annullazione esclusa I. Fra parenti adottivi
Il matrimonio celebrato prima che fosse trascorso il termine d'aspetto fissato dalla legge o dal giudice non può essere annullato per questo motivo .
Il matrimonio celebrato avanti l'ufficiale dello stato civile senza che siano state osservate le formalità legali non può essere annullato per questo motivo .
La nullità del matrimonio produce i suoi effetti solo dopo pronunciata dal giudice .
Fino alla sentenza , anche il matrimonio affetto di nullità assoluta produce gli effetti di un matrimonio valevole .
Il marito è ritenuto padre dei figli nati da un matrimonio dichiarato nullo , ancorché nessuno dei genitori sia stato in buona fede .
I rapporti tra figli e genitori sono regolati secondo le norme prescritte in caso di divorzio .
Essendo dichiarato nullo un matrimonio , la moglie che era in buona fede al momento della celebrazione conserva lo stato personale acquistato col matrimonio , ma riprende il cognome che aveva prima .
I rapporti patrimoniali e le pretese dei coniugi per indennità , mantenimento , o riparazione morale , sono regolati secondo le disposizioni sul divorzio .
L'azione di nullità del matrimonio non si trasmette agli eredi .
Gli eredi possono tuttavia continuare l'azione già proposta .
Le azioni di nullità del matrimonio sono regolate , riguardo alla competenza ed alla procedura , secondo le disposizioni sul divorzio .
Ognuno dei coniugi può domandare il divorzio per causa di adulterio dell'altro .
L'azione si prescrive in sei mesi dal giorno in cui il coniuge offeso ha avuto conoscenza della causa di divorzio ed in ogni caso in cinque anni dall'adulterio .
Non ha azione il coniuge che ha consentito all'adulterio o che lo ha perdonato .
Ognuno dei coniugi può domandare il divorzio se l'altro ha insidiato alla sua vita , lo ha gravemente maltrattato o gli ha recato un'offesa grave nell'onore .
L'azione si prescrive in sei mesi dal giorno in cui il coniuge offeso ha conosciuto la causa di divorzio ed in ogni caso in cinque anni dalla medesima .
Non ha azione il coniuge che ha perdonato al colpevole .
Quando uno dei coniugi abbia commesso un delitto infamante o quando tenga una condotta così disonorevole che non si possa ragionevolmente esigere dall'altro la continuazione dell'unione coniugale , questo può sempre domandare il divorzio .
Quando uno dei coniugi abbia dolosamente abbandonato l'altro o si rifiuti , senza gravi motivi , di tornare al domicilio coniugale , l'altro coniuge può domandare il divorzio se l'abbandono dura da due anni e fino a che tale causa non sia cessata .
Ad istanza dell'attore , il giudice diffida il coniuge assente , mediante pubblicazione se occorre , di ritornare entro sei mesi al domicilio coniugale .
L'azione può essere proposta solo dopo la decorrenza di questo termine .
Quando uno dei coniugi sia caduto in tale stato di infermità mentale da non potersi ragionevolmente esigere che l'altro continui l'unione coniugale , e dopo tre anni la malattia sia stata dichiarata inguaribile da periti , questo può in ogni tempo domandare il divorzio .
Ognuno dei coniugi può domandare il divorzio quando le relazioni coniugali sieno così profondamente turbate e scosse che non si possa ragionevolmente esigere da essi la continuazione dell'unione coniugale .
Se tale stato dipende da colpa preponderante di uno dei coniugi , il divorzio può essere domandato soltanto dall'altro .
L'azione tende o allo scioglimento del matrimonio per divorzio o alla separazione dei coniugi .
Per l'azione di divorzio è competente il giudice del domicilio dell'attore .
Proposta l'azione , il giudice ordina le opportune misure provvisionali per la durata della causa , specialmente circa l'abitazione e la sussistenza della moglie , i rapporti patrimoniali e le cure per la prole .
Provata una causa di divorzio , il giudice deve pronunciare il divorzio o la separazione dei coniugi .
Se è domandata solo la separazione non può essere pronunciato il divorzio .
Se è domandato il divorzio , la separazione può essere pronunciata solo se la riconciliazione dei coniugi sembri probabile .
La separazione è pronunciata per un periodo da uno a tre anni o per un tempo indeterminato .
Decorso il termine stabilito cessa la separazione e , se i coniugi non si sono riconciliati , ognun d'essi può domandare il divorzio .
Dopo tre anni di separazione a tempo indeterminato , ognuno dei coniugi , ove non sia avvenuta una riconciliazione , può domandare il divorzio o la cessazione della separazione .
L'azione di divorzio riproposta anche da uno solo dei coniugi dopo la decorrenza del periodo di separazione o , trattandosi di tempo indeterminato , dopo decorsi tre anni , dev'essere confermata , eccettoché i fatti determinanti fossero imputabili ad esclusiva colpa del coniuge che la ripropone .
Tuttavia il divorzio dev'essere pronunciato anche in questo caso se l'altro coniuge rifiuta la riconciliazione .
Del resto il giudizio può essere fondato così sui motivi della precedente causa come su altri sopravvenuti .
Pronunciato il divorzio , la moglie conserva il suo stato personale , ma riprende il cognome che aveva prima del matrimonio .
Se prima della celebrazione del matrimonio essa era vedova , la sentenza può autorizzarla a riprendere il cognome della propria famiglia .
La sentenza di divorzio deve interdire al coniuge colpevole la celebrazione di un nuovo matrimonio per un termine da uno a due anni e , in caso di divorzio per adulterio , fino a tre anni .
La durata di una precedente separazione giudiziale è computata in questo termine .
Se in conseguenza del divorzio rimangono pregiudicati i diritti patrimoniali o le aspettative del coniuge innocente , il coniuge colpevole gli deve corrispondere un'equa indennità .
Se le circostanze che hanno determinato il divorzio sono di grave pregiudizio alle relazioni personali del coniuge innocente , gli può inoltre essere aggiudicata una indennità pecuniaria a titolo di riparazione morale .
Quando in conseguenza del divorzio un coniuge innocente si trovi in grave ristrettezza , l'altro coniuge , ancorché non colpevole , può essere obbligato a fornirgli una pensione alimentare commisurata alle di lui condizioni economiche .
La rendita vitalizia fissata per sentenza o per convenzione a titolo di indennità , di riparazione o di alimenti , cessa di essere dovuta se il coniuge che vi ha diritto passa ad altre nozze .
Il coniuge obbligato a fornire una rendita a titolo di alimenti può domandare di esserne liberato o che sia ridotta , quando il bisogno più non esista o sia sensibilmente diminuito ; così pure quando le condizioni economiche del debitore più non corrispondano all'importo della rendita .
Sciolto il matrimonio per divorzio , la sostanza coniugale diventa proprietà del coniuge che l'ha apportata , senza riguardo al regime dei beni .
Gli aumenti sono attribuiti ai coniugi secondo il loro regime ; le diminuzioni sono sopportate dal marito in quanto non provi che furono cagionate dalla moglie .
I coniugi divorziati perdono i vicendevoli diritti di successione legale ed ogni azione derivante da convenzione matrimoniale o disposizione a causa di morte anteriore al divorzio .
In caso di separazione il giudice decide circa la cessazione o la continuazione del regime dei beni , tenuto calcolo della durata della separazione e delle condizioni dei coniugi .
La separazione dei beni domandata da uno dei coniugi non può essere rifiutata .
In caso di divorzio o di separazione , il giudice , udito il parere dei genitori ed occorrendo dell'autorità tutoria , ordina le misure necessarie circa l'esercizio dell'autorità dei genitori e circa le loro relazioni personali coi figli .
Le relazioni personali del marito coi figli toltigli e il suo contributo alle spese per mantenerli sono regolati secondo le disposizioni sugli effetti della filiazione .
In caso di modificazione delle circostanze per causa di matrimonio , partenza o morte di uno dei genitori , o per altri motivi , il giudice ordina , ad istanza del padre o della madre o dell'autorità tutoria , le misure richieste dalle mutate circostanze .
La procedura di divorzio è stabilita dal diritto cantonale , osservate però le seguenti norme : 1. Il giudice può ritenere provate le circostanze allegate all'appoggio di una domanda di divorzio o separazione solo quando egli siasi convinto del loro fondamento .
2. Il giuramento deferito dalla parte o dal giudice e la promessa solenne che ne tiene luogo non sono ammissibili come mezzo di prova delle allegate circostanze .
3. Le dichiarazioni di qualsiasi natura fatte dalle parti non sono vincolanti per il giudice .
4. Il giudice apprezza liberamente le prove .
5. Le convenzioni sulle conseguenze accessorie del divorzio o della separazione richiedono per la loro validità l'approvazione del giudice .
La celebrazione del matrimonio crea l'unione coniugale .
I coniugi si obbligano a cooperare alla prosperità dell'unione ed a provvedere in comune ai bisogni della prole .
Essi si devono reciproca assistenza e fedeltà .
Il marito è il capo dell'unione coniugale .
Egli sceglie l'abitazione coniugale e si prende la debita cura del mantenimento della moglie e dei figli .
La moglie assume il cognome e la cittadinanza del marito .
Assiste il marito con l'opera e col consiglio e lo appoggia nella misura delle sue forze e delle sue condizioni nella cura dell'interesse comune .
Essa dirige l'economia domestica .
Il marito è il rappresentante dell'unione coniugale .
I suoi atti lo obbligano personalmente , qualunque sia il regime dei beni .
A lato del marito , la moglie ha la rappresentanza dell'unione coniugale per i bisogni correnti dell'economia domestica .
I suoi atti obbligano il marito in quanto non eccedano questi bisogni in modo riconoscibile dai terzi .
Il marito può togliere alla moglie , del tutto o in parte , la rappresentanza dell'economia domestica che le spetta per legge , se essa ne abusa o se ne dimostra incapace .
La privazione non è opponibile ai terzi di buona fede se non quando sia stata pubblicata per cura dell'autorità competente .
La privazione o la limitazione è revocata dal giudice ad istanza della moglie tosto che si dimostri ingiustificata .
La revoca è pubblicata se fu pubblicata la privazione .
La moglie può avere un maggior diritto di rappresentanza solo se il marito espressamente o tacitamente glielo conceda .
Qualunque sia il regime dei beni , la moglie ha la facoltà di esercitare una professione od un mestiere col consenso espresso o tacito del marito .
Quando il marito le rifiuti il consenso , essa può farsi autorizzare dal giudice , fornendo la prova che l'esercizio della professione o del mestiere è richiesto nell'interesse dell'unione coniugale o della famiglia .
Il divieto del marito non è opponibile ai terzi di buona fede se non quando sia stato pubblicato per cura dell'autorità competente .
Qualunque sia il regime dei beni , la moglie può stare in giudizio .
Nelle controversie con terzi relative ai beni apportati , la moglie è però rappresentata dal marito .
Qualora uno dei coniugi si addimostri dimentico dei suoi doveri verso l'unione coniugale , oppure col suo modo di agire esponga a pericolo , scandalo o danno l'altro coniuge , questo può richiedere l'intervento del giudice .
Il giudice richiama il coniuge colpevole all'osservanza dei suoi doveri e , rimanendo infruttuosa l'ammonizione , prende le misure necessarie concesse dalla legge a tutela della comunione .
Se la convivenza pone in grave pericolo la salute , la riputazione o le condizioni economiche di uno dei coniugi , questi è autorizzato ad abitare separatamente finché duri tale condizione .
Introdotta una domanda di divorzio o di separazione , ognuno dei coniugi è autorizzato a cessare la comunione domestica per la durata della causa .
Ad istanza di qualunque dei coniugi , il giudice , ove trovi giustificata la sospensione della comunione domestica , determina le sovvenzioni dell'uno per la sussistenza dell'altro .
Qualunque sia il regime dei beni , se il marito trascura i suoi doveri verso la moglie ed i figli , il giudice può ordinare ai debitori dei coniugi che facciano i loro pagamenti del tutto o in parte nelle mani della moglie .
Le disposizioni ordinate dal giudice devono essere revocate ad istanza di uno dei coniugi quando ne sia cessato il motivo .
Durante il matrimonio non è ammissibile alcun procedimento esecutivo per pretese fra coniugi , tranne i casi previsti dalla legge .
Le conseguenze di diritto pubblico del pignoramento infruttuoso e del fallimento non possono essere pronunciate per il fatto che uno dei coniugi sia rimasto perdente verso l'altro .
Se l'esecuzione è promossa da un terzo contro uno dei coniugi , l'altro coniuge ha facoltà di partecipare pel suo credito al pignoramento o di concorrere nel fallimento .
Quando i creditori di uno dei coniugi rimangono perdenti in una procedura di pignoramento , diventano esigibili e pignorabili i crediti di questo coniuge verso l'altro .
Dichiarato il fallimento contro uno dei coniugi , i crediti di questo verso l'altro sono compresi nella massa .
L'esecuzione è ammessa illimitatamente quando sia necessaria per eseguire la separazione dei beni ordinata dalla legge o dal giudice .
La stessa disposizione vale per le sovvenzioni a cui uno dei coniugi fosse giudizialmente obbligato verso l'altro .
I coniugi possono liberamente contrattare fra di loro .
Le convenzioni fra i coniugi relative ai beni comuni od a quelli apportati dalla moglie richiedono per la loro validità il consenso dell'autorità tutoria .
E' richiesto il medesimo consenso per le obbligazioni assunte dalla moglie verso terzi a favore del marito .
I coniugi sono sottoposti al regime dell'unione dei beni in quanto non abbiano altrimenti disposto per convenzione matrimoniale o non sia loro applicato il regime eccezionale .
Le convenzioni matrimoniali possono essere stipulate sia prima che dopo la celebrazione del matrimonio .
Gli sposi od i coniugi devono adottare nel loro contratto uno dei regimi previsti da questo codice .
Il contratto stipulato dopo la celebrazione del matrimonio non può però pregiudicare i diritti dei terzi sopra i beni che precedentemente li garantivano .
Per concludere , modificare o sciogliere una convenzione matrimoniale , le parti contraenti devono essere capaci di discernimento .
Se sono minorenni od interdette abbisognano del consenso del legale rappresentante .
Per concludere , modificare o sciogliere validamente una convenzione matrimoniale è necessario un atto pubblico firmato dalle persone contraenti e dai loro rappresentanti legali .
Le convenzioni stipulate durante il matrimonio richiedono inoltre l'approvazione dell'autorità tutoria .
La convenzione matrimoniale diventa opponibile ai terzi secondo le prescrizioni relative al registro dei beni matrimoniali .
Se nel fallimento di uno dei coniugi rimangono dei creditori insoddisfatti , subentra per legge la separazione dei beni .
Qualora una persona , i cui creditori possiedono dei certificati di carenza di beni , voglia contrarre matrimonio , il regime di separazione dei beni può essere conseguito da ciascuno degli sposi mediante iscrizione nel registro dei beni matrimoniali fatta prima della celebrazione .
Il giudice ordina la separazione dei beni ad istanza della moglie : 1. se il marito non provvede debitamente al mantenimento della moglie e dei figli ;
2. se non fornisce le garanzie richieste per i beni apportati dalla moglie ;
3. se il marito o la comunione risultano oberati .
Il giudice ordina la separazione dei beni ad istanza del marito : 1. se la moglie è oberata ;
2. se la moglie rifiuta al marito senza giusto motivo il consenso richiesto dalla legge o dal regime dei beni per disporre della sostanza coniugale ;
3. se la moglie domanda garanzia per i suoi apporti .
Il giudice ordina la separazione dei beni ad istanza di un creditore ove questi sia rimasto perdente in una procedura di pignoramento contro uno dei coniugi .
La separazione dei beni per causa di fallimento comincia dal rilascio dei certificati di carenza di beni , ma per i beni pervenuti ai coniugi dopo l'apertura del fallimento , per successione o in altro modo , ha effetto dal tempo dell'acquisto .
La separazione giudiziale ha effetto dal momento della presentazione dell'istanza .
In caso di fallimento o di decisione giudiziaria , la separazione è comunicata d'officio al registro dei beni matrimoniali perché vi sia iscritta .
La separazione per causa di fallimento o di perdita in una procedura di pignoramento non cessa per il solo fatto della tacitazione dei creditori .
Tuttavia il giudice può ordinare il ripristino del regime anteriore ad istanza di ognuno dei coniugi .
Il ripristino è comunicato d'officio , per la sua iscrizione , al registro dei beni matrimoniali .
Le liquidazioni fra i coniugi ed i cambiamenti di regime non possono sottrarre all'azione dei creditori di un coniuge o della comunione quei beni sui quali i creditori stessi avevano diritto di essere soddisfatti .
Se tali beni sono passati in proprietà di uno dei coniugi , questo è tenuto al pagamento dei debiti , ma può limitare questa responsabilità in quanto provi che i beni ricevuti non bastano per il pagamento integrale .
I creditori del marito non hanno diritto su ciò che la moglie percepisce nel fallimento o nella partecipazione al pignoramento dei beni del marito , se non in quanto sieno creditori anche della moglie .
Se la separazione dei beni si verifica durante il matrimonio , la sostanza coniugale passa nei beni propri di ciascun coniuge , impregiudicati i diritti dei creditori .
Gli aumenti sono attribuiti ai coniugi secondo il loro precedente regime ; le diminuzioni sono sopportate dal marito in quanto non provi che furono cagionate dalla moglie .
Il marito è obbligato , a richiesta della moglie , a fornire garanzia per i beni di questa che rimangono a sua disposizione durante la liquidazione .
I beni riservati sono costituiti per contratto matrimoniale , per liberalità di terzi o per legge .
La porzione legittima di un coniuge nella successione di un parente non può essergli assegnata a titolo di bene riservato .
Sono beni riservati per legge : 1. le cose che servono esclusivamente all'uso personale di uno dei coniugi ;
2. i beni della moglie che servono all'esercizio della sua professione o del suo mestiere ;
3. il guadagno che la moglie fa lavorando per conto proprio .
I beni riservati sono soggetti in generale alle regole della separazione dei beni , specialmente riguardo al dovere della moglie di concorrere a sopportare gli oneri del matrimonio .
La moglie deve convertire il guadagno del proprio lavoro ai bisogni dell'economia domestica , in quanto essi lo richiedano .
Se un coniuge afferma che un oggetto è bene riservato deve fornirne la prova .
L'unione dei beni riunisce in una sola sostanza coniugale tutti i beni che i coniugi possiedono al momento della celebrazione o che acquistano durante il matrimonio .
Non vi sono compresi i beni riservati della moglie .
La parte di sostanza coniugale che apparteneva alla moglie al momento della celebrazione del matrimonio o che le perviene per eredità od altro titolo gratuito durante il matrimonio , costituisce il di lei apporto e rimane di sua proprietà .
Il marito è proprietario dei beni da lui apportati e di ogni sostanza coniugale che non sia apporto della moglie .
Le rendite della moglie ed i frutti naturali dei di lei apporti diventano proprietà del marito dal momento della scadenza o della separazione , sotto riserva delle disposizioni circa i beni riservati .
Se un coniuge afferma che un bene sia apporto della moglie deve fornirne la prova .
Gli acquisti fatti durante il matrimonio in sostituzione di altri beni della moglie si presumono apporti di lei .
Così il marito come la moglie possono in ogni tempo domandare che sia fatto per atto pubblico un inventario dei loro apporti .
L'inventario così compilato nei sei mesi dall'apporto dei beni si presume esatto .
Se all'inventario va unita una stima risultante da pubblico documento , l'obbligo reciproco dei coniugi di risarcire gli oggetti mancanti si determina secondo la medesima .
Se durante il matrimonio furono alienati in buona fede degli oggetti al disotto del valore di stima , il prezzo ricavato sostituisce il prezzo d'inventario .
Insieme con la stima , ed entro il termine di sei mesi dall'apporto della moglie , può essere convenuto , con le norme stabilite per le convenzioni matrimoniali , che il marito diventi proprietario dell'apporto medesimo e che il credito della moglie per il valore di stima rimanga invariato .
Il marito amministra la sostanza coniugale .
Le spese dell'amministrazione sono a suo carico .
Alla moglie compete l'amministrazione nella misura in cui le spetta la rappresentanza dell'unione coniugale .
Il marito ha il godimento della sostanza apportata dalla moglie e ne risponde come un usufruttuario .
La stima degli apporti della moglie risultante dall'inventario non aggrava questa responsabilità .
Il denaro contante , le altre cose fungibili ed i titoli al portatore indicati soltanto nella specie passano in proprietà del marito e la moglie diventa creditrice del loro valore .
Il marito non può , senza il consenso della moglie , fare atti eccedenti la ordinaria amministrazione sui beni da essa apportati e che non sono passati in sua proprietà .
Il terzo può però presumere questo consenso a meno che sappia o debba sapere che manca , o si tratti di beni da tutti riconoscibili come proprietà della moglie .
La moglie dispone della sostanza coniugale nella misura in cui rappresenta l'unione coniugale .
La moglie non può rinunciare ad una eredità senza il consenso del marito .
Se il marito lo rifiuta , la moglie può ricorrere all'autorità tutoria .
Il marito è sempre tenuto ad informare la moglie che ne lo richieda circa lo stato dei di lei apporti .
La moglie può chiedere in ogni tempo che questi siano garantiti .
E' riservata l'azione rivocatoria secondo la legge federale dell'11 aprile 1889 sulla esecuzione e sul fallimento .
Il marito è responsabile : 1. per i propri debiti anteriori al matrimonio ;
2. per quelli da esso contratti durante il matrimonio ;
3. per quelli contratti dalla moglie in rappresentanza dell'unione coniugale .
La moglie risponde con tutta la sua sostanza senza riguardo ai diritti che il regime matrimoniale conferisce al marito : 1. per i propri debiti anteriori al matrimonio ;
2. per i debiti da essa contratti col consenso del marito , o mediante obbligazione da essa assunta a favore di lui col consenso della autorità tutoria ;
3. per i debiti risultanti dal normale esercizio della sua professione o del suo mestiere ;
4. per i debiti gravanti eredità ad essa pervenute ;
5. per i debiti derivanti da atti illeciti .
La moglie non è tenuta per i debiti fatti dal marito o da lei stessa per l'economia domestica comune , se non in caso di insolvenza del marito .
Durante e dopo il matrimonio la moglie risponde , ma solo col valore dei suoi beni riservati : 1. per i debiti da essa contratti sotto questa espressa riserva ;
2. per i debiti che essa ha contratto senza il consenso del marito ;
3. per i debiti da essa contratti eccedendo i suoi diritti di rappresentanza dell'unione coniugale .
E' riservata in ogni caso l'azione di indebito arricchimento .
Qualora con beni del marito sieno stati estinti debiti gravanti gli apporti della moglie , o con beni apportati dalla moglie sieno stati estinti debiti del marito , nasce per ciascuno dei coniugi il diritto al compenso ; il quale però , se la legge non dispone altrimenti , diventa esigibile soltanto con lo scioglimento dell'unione dei beni .
Il conguaglio può essere già chiesto durante il matrimonio , se coi denari della sostanza coniugale sono stati pagati debiti contratti dalla moglie a carico dei suoi beni riservati , o se con denaro della sostanza riservata della moglie furono pagati debiti gravanti la sostanza coniugale .
In caso di fallimento del marito o di pignoramento dei beni del medesimo , la moglie può far valere un credito per i suoi beni apportati che più non si rinvenissero .
Se esistono dei crediti del marito , sono dedotti .
La moglie ricupera in proprietà gli enti patrimoniali che si rinvengono in natura .
Se colla restituzione della sua proprietà , o colle garanzie date per i suoi apporti , la moglie consegue meno della metà degli apporti stessi , il di lei credito per il complemento di questa metà è privilegiato a norma della legge federale dell'11 aprile 1889 sulla esecuzione e sul fallimento .
La cessione di questo privilegio nonché la rinuncia del medesimo a favore di singoli creditori sono nulle .
Morendo la moglie , gli apporti passano ai di lei eredi riservati i diritti di successione del marito .
Il marito deve risarcire tutto ciò che manca , in quanto ne sia responsabile , salvo compensazione dei suoi crediti verso la moglie .
Morendo il marito , la moglie ricupera i beni da lei apportati che si rinvenissero in natura e può domandare agli eredi il risarcimento di ciò che manca .
Se , fatta la separazione dei beni apportati da ciascuno dei coniugi , risulta un aumento , questo appartiene per un terzo alla moglie e suoi discendenti e per il resto al marito od a' suoi eredi .
Se risulta una diminuzione della sostanza coniugale , essa è a carico del marito o dei suoi eredi in quanto non sia provato che fu cagionata dalla moglie .
Le convenzioni matrimoniali possono stabilire un altro modo di ripartire gli aumenti e le diminuzioni .
La comunione universale dei beni riunisce tutti i beni e tutti i redditi del marito e della moglie in un'unica sostanza indivisa che appartiene ad entrambi i coniugi .
Nessuno dei coniugi può disporre della sua parte .
Se un coniuge afferma che un bene non appartiene alla comunione deve fornirne la prova .
Il marito amministra la comunione .
Le spese dell'amministrazione sono a carico della medesima .
Alla moglie compete l'amministrazione nella misura in cui le spetta la rappresentanza dell'unione coniugale .
Per disporre dei beni della comunione è necessario il concorso dei due coniugi od il consenso dell'uno agli atti di disposizione dell'altro , in quanto eccedano la semplice amministrazione .
Il terzo può però presumere il consenso a meno che sappia o debba sapere che manca o si tratti di beni da tutti riconoscibili come appartenenti alla sostanza comune .
Durante il matrimonio uno dei coniugi non può rinunciare ad una eredità senza il consenso dell'altro .
Se il consenso gli è rifiutato , può ricorrere all'autorità tutoria .
Il marito risponde personalmente e con la sostanza comune : 1. per i debiti d'ambedue i coniugi anteriori al matrimonio ;
2. per quelli contratti dalla moglie in rappresentanza dell'unione coniugale ;
3. per tutti gli altri debiti fatti da lui durante il matrimonio , o dalla moglie a carico della comunione .
A lato della comunione la moglie risponde personalmente : 1. per i propri debiti anteriori al matrimonio ;
2. per i debiti contratti da lei col consenso del marito o mediante obbligazione assunta a favore di lui col consenso dell'autorità tutoria ;
3. per i debiti risultanti dal normale esercizio della sua professione o del suo mestiere ;
4. per i debiti gravanti eredità ad essa pervenute ;
5. per i debiti derivanti da atti illeciti .
La moglie non è tenuta per i debiti fatti da lei o dal marito per l'economia domestica comune , se non in caso d'insolvenza della comunione .
Non risponde personalmente per gli altri debiti della comunione .
Durante e dopo il matrimonio la moglie risponde per il solo valore dei suoi beni riservati : 1. per i debiti da essa contratti sotto questa espressa riserva ;
2. per i debiti che essa ha contratto senza il consenso del marito ;
3. per i debiti da essa contratti eccedendo i suoi diritti di rappresentanza dell'unione coniugale .
E' in ogni caso riservata l'azione di indebito arricchimento .
Durante la comunione le procedure di esecuzione per debiti a carico dei beni comuni si promuovono contro il marito .
I debiti a carico della comunione estinti coi beni della stessa non danno ragione di compenso tra i coniugi .
Ove coi beni riservati sieno stati estinti dei debiti della comunione o dei debiti della sostanza riservata coi beni della comunione , nasce il diritto al compenso esercibile già durante il matrimonio .
In caso di fallimento del marito o di pignoramento dei beni della comunione , la moglie può far valere il credito per i suoi apporti e gode per la metà dello stesso il privilegio previsto dalla legge federale dell'11 aprile 1889 sulla esecuzione e sul fallimento .
La cessione del privilegio nonché la rinuncia dello stesso a favore di singoli creditori sono nulle .
Alla morte di uno dei coniugi la metà della sostanza comune passa al coniuge superstite .
L'altra metà passa agli eredi del defunto , riservati i diritti ereditari del coniuge superstite .
Se il coniuge superstite è indegno di succedere non può in alcun caso pretendere una parte della sostanza comune maggiore di quella che gli sarebbe spettata in caso di divorzio .
Invece della divisione per metà si può , mediante convenzione matrimoniale , stabilire un altro modo di riparto .
Tuttavia i discendenti del coniuge defunto non possono essere privati del quarto della sostanza comune esistente al tempo della morte .
Il marito superstite rimane personalmente responsabile per tutti i debiti della comunione .
La moglie superstite può , rinunciando alla sua porzione , liberarsi da ogni debito per cui non sia tenuta anche personalmente .
Accettando la sua parte , essa è tenuta al pagamento dei debiti , ma può limitare questa responsabilità in quanto provi che i beni ricevuti non bastano al pagamento integrale .
Il coniuge superstite può domandare che nella divisione i beni da esso apportati nella comunione gli sieno attribuiti imputandoli alla sua quota .
Il coniuge superstite può continuare la comunione coi figli nati dallo stesso matrimonio .
Se i figli sono minorenni è necessario il consenso della autorità tutoria .
Continuando la comunione , l'esercizio dei diritti ereditari è sospeso fino allo scioglimento .
La comunione prorogata comprende , oltre i beni della sostanza coniugale , le rendite ed i guadagni delle parti , eccettuata la sostanza riservata .
I beni che durante tale comunione pervengono al coniuge superstite od ai figli , per successione od altro titolo gratuito , appartengono alla loro sostanza riservata salvo contraria disposizione .
La procedura esecutiva fra i membri della comunione è soggetta alle restrizioni stabilite per i coniugi .
Se i figli sono minorenni , l'amministrazione e la rappresentanza della comunione prorogata appartengono al coniuge superstite .
Se sono maggiorenni , può essere altrimenti convenuto .
Il coniuge superstite può sciogliere in ogni tempo la comunione prorogata .
I figli maggiorenni possono in ogni tempo uscire dalla comunione , individualmente od insieme .
Per i figli minorenni lo scioglimento può essere dichiarato dall'autorità tutoria .
La comunione prorogata è sciolta in virtù di legge : 1. per morte o per nuove nozze del coniuge superstite ;
2. per fallimento del coniuge superstite o dei figli .
In caso di fallimento di uno solo dei figli , gli altri membri della comunione possono domandare la sua esclusione .
In caso di fallimento del padre o di pignoramento dei beni della comunione , i figli subentrano nei diritti della madre defunta .
Il creditore rimasto perdente in una procedura di pignoramento contro il coniuge superstite o contro uno dei figli può domandare al giudice lo scioglimento della comunione .
Se lo scioglimento è chiesto dal creditore di uno dei figli , gli altri membri della comunione possono domandare la sua esclusione .
In caso di matrimonio di uno dei figli , gli altri membri della comunione possono domandare la sua esclusione .
Se muore uno dei figli lasciando discendenti , gli altri membri della comunione possono domandarne l'esclusione .
Morendo senza discendenti , la sua parte rimane in comune , riservato ogni diritto degli eredi estranei alla comunione .
In caso di scioglimento della comunione prorogata o di esclusione di un figlio , la divisione o la tacitazione delle ragioni di quest'ultimo avviene secondo la situazione patrimoniale di quel momento .
Il genitore superstite conserva i suoi diritti di successione sulle parti spettanti ai figli .
La liquidazione non può essere fatta intempestivamente .
I coniugi possono adottare per convenzione matrimoniale una comunione limitata , escludendo dalla comunione determinati beni o categorie di beni , come gli immobili .
I beni esclusi sono soggetti alle norme della separazione dei beni .
Gli apporti della moglie esclusi dalla comunione possono per convenzione matrimoniale essere sottoposti alle norme dell'unione dei beni .
Tale patto si presume quando per convenzione matrimoniale la moglie abbia lasciato al marito l'amministrazione od il godimento di questi beni .
La comunione dei beni può , per convenzione matrimoniale , essere limitata agli acquisti .
I beni acquisiti durante il matrimonio , salvo che fossero acquistati in sostituzione di beni apportati , costituiscono gli acquisti e sono soggetti al regime della comunione .
Gli apporti dei singoli coniugi , compresi i beni che loro pervengono durante il matrimonio , sono soggetti alle norme dell'unione dei beni .
L'aumento risultante allo scioglimento della comunione viene diviso per metà fra i coniugi od i loro eredi .
La diminuzione è sopportata dal marito o dai suoi eredi in quanto non sia provato che fu cagionata dalla moglie .
Le convenzioni matrimoniali possono stabilire un altro modo di ripartire gli aumenti e le diminuzioni .
La separazione dei beni prescritta per legge o per sentenza del giudice si riferisce sempre all'intiera sostanza di ciascuno dei coniugi .
Se è stabilita per convenzione matrimoniale , si riferisce pure all'intiera sostanza in quanto il contratto medesimo non contenga speciali eccezioni .
Ognuno dei coniugi conserva la proprietà , l'amministrazione ed il godimento della propria sostanza .
Quando la moglie ne abbia rimesso l'amministrazione al marito , si presume che questo non sia tenuto a darne conto durante il matrimonio e che possa convertire le rendite di quella sostanza a sopportare gli oneri del matrimonio .
La rinuncia della moglie al diritto di riprendere in ogni tempo l'amministrazione della sua sostanza è nulla .
Il marito risponde personalmente per i propri debiti anteriori al matrimonio e per i debiti contratti durante il matrimonio da esso o dalla moglie in rappresentanza dell'unione coniugale .
La moglie risponde personalmente per i suoi debiti anteriori al matrimonio e per quelli risultanti a suo carico durante il matrimonio .
In caso di insolvenza del marito , la moglie è tenuta per i debiti contratti dall'uno o dall'altro dei coniugi per l'economia domestica comune .
La moglie non ha alcun privilegio nel fallimento del marito o nel pignoramento dei di lui beni , anche se gli abbia rimesso l'amministrazione dei propri .
Sono riservate le disposizioni circa la dote .
Le rendite ed i guadagni appartengono al coniuge dalla cui sostanza o dal cui lavoro provengono .
Il marito può esigere che la moglie contribuisca in equa misura a sostenere gli oneri del matrimonio .
Ove i coniugi non possano accordarsi , l'ammontare del contributo è stabilito dall'autorità competente a richiesta di uno di essi .
Il marito non è tenuto a restituire i contributi della moglie .
La convenzione matrimoniale può fissare un determinato importo della sostanza della moglie che questa conferisce al marito , a titolo di dote , per sopportare gli oneri del matrimonio .
I beni così conferiti al marito soggiacciono alle norme dell'unione dei beni , salva convenzione contraria .
Le convenzioni matrimoniali , le decisioni giudiziarie relative al regime dei beni matrimoniali ed i negozi giuridici fra coniugi concernenti gli apporti della moglie o la sostanza comune , diventano opponibili ai terzi mediante l'inscrizione nel registro dei beni matrimoniali e la pubblicazione .
Gli eredi del coniuge defunto non sono considerati come terzi .
L'iscrizione deve contenere le disposizioni che i coniugi intendono rendere opponibili ai terzi .
L'iscrizione può essere domandata da ciascuno dei coniugi a meno che la legge non disponga altrimenti o la convenzione matrimoniale espressamente lo escluda .
L'iscrizione avviene nel registro del luogo di domicilio del marito .
Se il marito trasferisce il proprio domicilio in un altro circondario di registro , l'iscrizione deve avvenire anche al nuovo domicilio , entro tre mesi dal trasferimento .
L'iscrizione nel registro del domicilio precedente perde i suoi effetti col decorso di tre mesi dal trasferimento del domicilio .
Il registro dei beni matrimoniali è tenuto dall'ufficio del registro di commercio in quanto i Cantoni non designino speciali circondari ed ufficiali .
Ognuno ha il diritto di esaminare il registro dei beni matrimoniali e di chiederne degli estratti .
La pubblicazione delle convenzioni matrimoniali indica soltanto il regime dei beni adottato dai coniugi .
Il rapporto di filiazione sorge , fra la madre ed il figlio , con la nascita .
Fra il padre ed il figlio , risulta dal matrimonio con la madre o è stabilito per riconoscimento o per sentenza del giudice .
Inoltre , il rapporto di filiazione sorge con l'adozione .
L'azione di accertamento o di contestazione della filiazione è proposta al giudice del domicilio di una parte al momento della nascita o al momento dell'azione .
La procedura di accertamento o di contestazione della filiazione è stabilita dal diritto cantonale riservate le seguenti norme : 1. il giudice esamina d'ufficio la fattispecie e valuta liberamente le prove ;
2. le parti e i terzi devono cooperare agli esami necessari al chiarimento della discendenza , sempreché non pericolosi per la salute .
La paternità del marito è presunta se il figlio è nato durante il matrimonio o entro trecento giorni dallo scioglimento del medesimo .
Se il figlio è nato dopo , questa presunzione vale soltanto in caso di concepimento anteriore allo scioglimento del matrimonio .
Se il marito è stato dichiarato scomparso , il termine di trecento giorni decorre dal momento del pericolo di morte o dell'ultima notizia .
La presunzione di paternità può essere contestata giudizialmente : 1. dal marito ;
2. dal figlio , se la comunione domestica dei coniugi è cessata durante la sua minore età .
L'azione del marito è diretta contro il figlio e la madre , quella del figlio contro il marito e la madre .
L'azione è improponibile per il marito che ha consentito al concepimento da parte di un terzo .
Se il figlio è stato concepito durante il matrimonio , l'attore deve dimostrare che il marito non è il padre .
Si presume concepito durante il matrimonio il figlio nato non prima di centottanta giorni dalla celebrazione e non oltre trecento dallo scioglimento del matrimonio .
Se il figlio è stato concepito prima della celebrazione del matrimonio o in un momento in cui la comunione domestica era sospesa , la contestazione non dev'essere ulteriormente motivata .
La paternità del marito è tuttavia presunta anche in questo caso quando sia reso verosimile ch'egli abbia avuto concubito con la madre al tempo del concepimento .
Il marito può proporre l'azione entro un anno dacché ebbe notizia della nascita e dell'esclusa sua paternità , o del concubito di un terzo con la madre al tempo del concepimento , in ogni caso però entro cinque anni dalla nascita .
L'azione del figlio può essere proposta al più tardi un anno dopo la raggiunta maggiore età .
Scaduto il termine , la contestazione è ammessa se il ritardo è scusato da gravi motivi .
Se il figlio è nato nei trecento giorni successivi allo scioglimento del matrimonio della madre e questa è nel frattempo passata a nuove nozze , il presunto padre è il secondo marito .
Se questa presunzione è infirmata , si ha per padre il primo marito .
L'azione di contestazione può essere proposta dal padre o dalla madre del marito morto o divenuto incapace di discernimento prima della scadenza del termine per proporla .
Le disposizioni sulla contestazione da parte del marito si applicano per analogia .
Il termine annuale per proporre l'azione decorre al più presto dal momento in cui si è avuto conoscenza della morte o dell'incapacità di discernimento del marito .
Se i genitori si uniscono in matrimonio , ai figli prenati s'applicano per analogia le disposizioni sui figli nati durante il matrimonio , tosto che la paternità del marito sia stata stabilita per riconoscimento o per sentenza del giudice .
Il riconoscimento può essere contestato : 1. dalla madre ;
2. dal figlio o , dopo la sua morte , dai suoi discendenti , se la comunione domestica dei coniugi è cessata durante la sua minore età o il riconoscimento è stato pronunciato soltanto dopo il compimento del suo dodicesimo anno d'età ;
3. dal Comune di origine o di domicilio del marito ;
4. dal marito .
Le disposizioni sulla contestazione del riconoscimento sono applicabili per analogia .
Se il rapporto di filiazione esiste soltanto nei confronti della madre , il padre può riconoscere il figlio .
Se l'autore del riconoscimento è minorenne o interdetto , è necessario il consenso dei genitori o del tutore .
Il riconoscimento avviene mediante dichiarazione davanti all'ufficiale di stato civile o per testamento o , se è pendente un'azione d'accertamento della paternità , davanti al giudice .
Il riconoscimento può essere contestato davanti al giudice da ogni interessato , segnatamente dalla madre , dal figlio e , dopo la sua morte , dai suoi discendenti , nonché dal Comune di origine o di domicilio dell'autore del riconoscimento .
L'autore del riconoscimento può proporre l'azione soltanto se ha riconosciuto il figlio sotto l'influsso di una minaccia di grave ed imminente pericolo per la vita , la salute , l'onore o il patrimonio proprio o di una persona a lui intimamente legata ovvero trovandosi in errore circa la sua paternità .
L'azione è diretta contro l'autore del riconoscimento e il figlio , sempreché essi non siano attori .
L'attore deve dimostrare che l'autore del riconoscimento non è il padre .
Madre e figlio devono tuttavia addurre questa prova soltanto se l'autore del riconoscimento rende verosimile di aver avuto concubito con la madre al tempo del concepimento .
L'attore deve proporre l'azione entro un anno da quando ebbe conoscenza del riconoscimento e del fatto che l'autore di esso non è il padre o che un terzo ha avuto concubito con la madre al tempo del concepimento , ovvero dalla scoperta dell'errore o dalla cessazione della minaccia , in ogni caso però entro cinque anni dal riconoscimento .
Tuttavia , l'azione del figlio può essere proposta fino a un anno dopo la raggiunta maggiore età .
Scaduto il termine , la contestazione è ammessa se il ritardo è giustificato da gravi motivi .
Tanto la madre quanto il figlio possono proporre l'azione d'accertamento della filiazione paterna .
L'azione è diretta contro il padre o , dopo la sua morte e nell'ordine qui dato , contro i suoi discendenti , genitori o fratelli e sorelle ovvero , se questi mancano , contro l'autorità competente del suo ultimo domicilio .
Se il padre è morto , sua moglie , a salvaguardia dei propri interessi , è informata dal giudice che l'azione è stata proposta .
La paternità è presunta quando il convenuto ha avuto concubito con la madre nel tempo dal trecentesimo al centottantesimo giorno prima della nascita .
Questa presunzione vale anche se il figlio è stato concepito innanzi il trecentesimo giorno o dopo il centottantesimo giorno prima della nascita e il convenuto ha avuto concubito con la madre al tempo del concepimento .
La presunzione cade se il convenuto dimostra che la sua paternità è esclusa o meno verosimile di quella altrui .
L'azione può essere proposta prima o dopo il parto , ma al più tardi : 1. dalla madre , entro un anno dalla nascita ;
2. dal figlio , entro un anno dalla raggiunta maggiore età .
Se già esiste rapporto di filiazione con un altro uomo , l'azione può essere in ogni caso proposta entro un anno dal giorno dell'estinzione di tale rapporto .
Scaduto il termine , l'azione è ammessa se il ritardo è scusato da gravi motivi .
Il minorenne può essere adottato quando i futuri genitori adottivi gli abbiano prodigato cure e provveduto alla sua educazione , durante almeno due anni , e l'insieme delle circostanze consenta di prevedere che il vincolo di filiazione servirà al suo bene , senza pregiudicare , in modo non equo , altri figli dei genitori adottivi .
Coniugi possono adottare soltanto congiuntamente ; l'adozione in comune non è permessa ad altri .
I coniugi devono essere sposati da cinque anni o aver compito il trentacinquesimo anno d'età .
Tuttavia , un coniuge può adottare il figlio dell'altro se è sposato da due anni o ha compito il trentacinquesimo anno d'età .
Una persona non coniugata può adottare da sola se ha compito il trentacinquesimo anno di età .
Una persona coniugata che ha compito il trentacinquesimo anno d'età può adottare da sola se l'adozione congiunta si rileva impossibile poiché l'altro coniuge è durevolmente incapace di discernimento o è , da oltre due anni , assente con ignota dimora , oppure se vi è separazione giudiziale pronunciata da oltre tre anni .
L'adottando deve avere almeno sedici anni meno dei genitori adottivi .
Se è capace di discernimento , il suo consenso è necessario perché possa essere adottato .
Se è sotto tutela , è necessario il consenso dell'autorità di vigilanza sulle tutele , quand'anche sia capace di discernimento .
Per l'adozione è richiesto il consenso del padre e della madre dell'adottando .
Il consenso dev'essere dato , oralmente o per scritto , all'autorità tutoria del domicilio o della dimora dei genitori o dell'adottando e registrato a verbale .
E' valido anche ove non indicasse i futuri genitori adottivi o questi non fossero ancora designati .
Il consenso non può essere dato prima di sei settimane dalla nascita dell'adottando .
Può essere revocato entro sei settimane dalla ricezione .
Se rinnovato dopo la revoca è definitivo .
Si può prescindere dal consenso di un genitore : 1. s'egli è sconosciuto , assente da lungo tempo con ignota dimora oppure durevolmente incapace di discernimento ;
2. s'egli non si è curato seriamente del figlio .
Se il genitore del figlio collocato in vista di un'adozione non dà il consenso , l'autorità tutoria del domicilio del figlio decide , a richiesta di un ufficio per il collocamento o dei genitori adottivi e , di regola , prima del collocamento , se si possa prescindere da tale consenso .
Negli altri casi , la decisione è presa al momento dell'adozione .
Il genitore , dal cui consenso si prescinde perché non si è curato seriamente del figlio , deve ricevere comunicazione scritta della decisione .
Ove manchino discendenti , una persona maggiorenne o interdetta può essere adottata : 1. se è durevolmente bisognosa di aiuto , per infermità mentale o fisica , ed i genitori adottivi le hanno prodigato cure durante almeno cinque anni ;
2. se durante la sua minore età , i genitori adottivi , per almeno cinque anni , le hanno prodigato cure e provveduto alla sua educazione ;
3. se esistono altri motivi gravi ed essa ha vissuto , per almeno cinque anni , in comunione domestica con i genitori adottivi .
Un coniuge non può essere adottato senza il consenso dell'altro .
Per altro si applicano analogicamente le norme sull'adozione dei minorenni .
L'adottato acquista lo stato giuridico di figlio dei genitori adottivi .
I vincoli di filiazione anteriori sono sciolti , eccetto nei riguardi del coniuge dell'adottante .
Con l'adozione può essere dato al figlio un nuovo prenome .
Il figlio minorenne acquista la cittadinanza dei genitori adottivi in luogo e vece di quella anteriore .
L'adozione è pronunciata dall'autorità cantonale competente del domicilio dei genitori adottivi .
Presentata la domanda , il sopravvenire della morte o dell'incapacità di discernimento dell'adottante non è di ostacolo all'adozione , purché non comprometta le altre condizioni .
Se il figlio diventa maggiorenne dopo la presentazione della domanda , rimangono applicabili le disposizioni sull'adozione di minorenni se le pertinenti condizioni erano precedentemente adempite .
L'adozione può essere pronunciata solo dopo istruttoria sulle circostanze essenziali , eventualmente con la collaborazione di periti .
Occorre specialmente indagare su la personalità e la salute dei genitori adottivi e dell'adottando , la compatibilità dei soggetti , l'idoneità ad educare il figlio , la situazione economica , i motivi e le condizioni familiari dei genitori adottivi , come pure sul decorso dei rapporti d'assistenza .
Va tenuto conto dell'atteggiamento dei discendenti dei genitori adottivi .
I genitori adottivi , se non vi acconsentono , non possono essere resi noti ai genitori del sangue .
L'adozione può essere contestata giudizialmente da chi , senza motivo legale , non fu richiesto del consenso , purché il bene del figlio non risulti seriamente compromesso .
L'azione non è data ai genitori , qualora possano ricorrere al Tribunale federale contro la decisione .
L'adozione inficiata d'altri vizi gravi può essere contestata da ogni interessato , specialmente dal Comune d'origine o di domicilio .
L'azione è tuttavia esclusa , se il vizio è stato nel frattempo eliminato , oppure se concerne soltanto prescrizioni di procedura .
L'azione deve essere proposta entro sei mesi dal momento in cui fu conosciuto il motivo della contestazione e , in ogni caso , entro due anni dall'adozione .
I Cantoni esercitano la vigilanza sul collocamento degli adottandi .
Chi si occupa di questi collocamenti a titolo professionale o in relazione alla sua professione deve avere un'autorizzazione ; è riservato il collocamento tramite gli organi di tutela .
Il Consiglio federale emana le norme esecutive .
Se i genitori sono uniti in matrimonio , il figlio ne assume il cognome .
Se i genitori non sono uniti in matrimonio , il figlio assume il cognome della madre .
Se i genitori sono uniti in matrimonio , il figlio segue la cittadinanza del padre .
Se i genitori non sono uniti in matrimonio , il figlio segue la cittadinanza della madre .
Tuttavia , il figlio di genitori non coniugati che , essendo allevato sotto l'autorità del padre , ottiene di assumerne il cognome , ne segue anche la cittadinanza .
I genitori ed i figli si devono vicendevolmente l'assistenza , i riguardi e il rispetto che il bene della comunione richiede .
I genitori hanno diritto di conservare col figlio minorenne che non si trova sotto la loro autorità o custodia le relazioni personali indicate dalle circostanze .
Padre e madre devono astenersi da tutto ciò che alteri i rapporti del figlio con l'altro genitore o intralci il compito dell'educatore .
Il diritto alle relazioni personali può essere negato o revocato se pregiudica il bene del figlio , se i genitori se ne sono avvalsi in violazione dei loro doveri o non si sono curati seriamente del figlio , ovvero per altri gravi motivi .
Se i genitori hanno acconsentito all'adozione del figlio o se si può prescindere da tale consenso , il diritto alle relazioni personali si estingue appena il figlio sia collocato in vista d'adozione .
In circostanze straordinarie , il diritto alle relazioni personali può essere conferito anche a altre persone , segnatamente a parenti , in quanto ciò serva al bene del figlio .
I limiti del diritto di visita posti ai genitori vigono per analogia .
L'autorità tutoria del domicilio del figlio è competente per prendere misure in merito alle relazioni personali .
E' riservata la competenza del giudice giusta le disposizioni sul divorzio e quelle a tutela dell'unione coniugale .
Se non sono ancora state prese misure , il diritto alle relazioni personali non può essere esercitato contro la volontà della persona cui compete l'autorità parentale o la custodia .
I genitori devono provvedere al mantenimento del figlio , incluse le spese d'educazione e formazione e delle misure prese a sua tutela .
Il mantenimento consiste nella cura e nell'educazione ovvero , se il figlio non è sotto la custodia dei genitori , in prestazioni pecuniarie .
I genitori sono liberati dall'obbligo di mantenimento nella misura in cui si possa ragionevolmente pretendere che il figlio vi provveda da sé con il provento del suo lavoro o con altri mezzi .
L'obbligo di mantenimento dura fino alla maggiore età del figlio .
Se , raggiunta la maggiore età , il figlio non ha ancora ultimato la propria formazione , i genitori , per quanto si possa ragionevolmente pretendere da loro dato l'insieme delle circostanze , devono continuare a provvedere al suo mantenimento fino al momento in cui questa formazione possa normalmente concludersi .
Durante il matrimonio , i genitori sopportano le spese del mantenimento del figlio secondo le disposizioni del diritto matrimoniale .
I coniugi si devono vicendevolmente adeguata assistenza nell'adempimento dell'obbligo verso i figli nati prima del matrimonio .
Il figlio può proporre azione contro il padre o la madre o contro ambedue per chiedere il mantenimento futuro e quello per l'anno precedente l'azione .
Competente è il giudice del domicilio dell'attore o del convenuto .
E' riservata la competenza del giudice giusta le disposizioni sull'accertamento della filiazione , sul divorzio e a tutela dell'unione coniugale .
I Cantoni prevedono una procedura semplice e rapida per le controversie inerenti all'obbligo di mantenimento .
Il giudice esamina d'ufficio la fattispecie e valuta liberamente le prove .
L'azione di mantenimento può essere combinata con quella di paternità .
Proposta l'azione , il giudice , ad istanza dell'attore , ordina le opportune misure provvisionali per la durata della causa .
Se la filiazione è stabilita , il convenuto può essere obbligato a depositare o pagare provvisoriamente adeguati contributi .
Il deposito avviene mediante versamento a un istituto finanziario designato dal giudice .
Se l'azione di mantenimento è proposta con quella di paternità e la paternità è resa verosimile , il convenuto , ad istanza dell'attore , deve depositare , già prima della sentenza , la somma per le spese del parto e adeguati contributi per il mantenimento della madre e del figlio .
Quando la paternità sia presunta e la presunzione non possa essere infirmata da prove rapidamente esperibili , il convenuto , ad istanza dell'attore , deve già prima della sentenza pagare adeguati contributi per il mantenimento del figlio .
Il giudice competente per l'azione decide su il deposito , il pagamento provvisorio , il versamento dei contributi depositati e la restituzione dei pagamenti provvisori .
Il contributo per il mantenimento dev'essere commisurato ai bisogni del figlio , alla situazione sociale e alle possibilità dei genitori , e tener conto inoltre della sostanza e dei redditi del figlio .
Salvo diversa disposizione del giudice , gli assegni per i figli , le rendite d'assicurazione sociale e analoghe prestazioni per il mantenimento del figlio , spettanti alla persona tenuta al mantenimento , sono pagate in aggiunta al contributo .
Il contributo è pagato anticipatamente , per le scadenze fissate dal giudice .
Il giudice può ordinare che il contributo per il mantenimento sia senz'altro aumentato o ridotto in caso di determinate modificazioni dei bisogni del figlio , delle possibilità dei genitori o del costo della vita .
Se le circostanze siano notevolmente mutate , il giudice , ad istanza di un genitore o del figlio , modifica o toglie il contributo .
I contratti circa l'obbligo di mantenimento vincolano il figlio soltanto se approvati dall'autorità tutoria .
I contributi per il mantenimento contrattualmente stabiliti possono essere modificati , salvo stipulazione contraria approvata dall'autorità di vigilanza sulle tutele .
Se il contratto è concluso in una procedura giudiziaria , l'approvazione è di competenza del giudice .
La tacitazione della pretesa di mantenimento con un versamento unico può essere convenuta se l'interesse del figlio la giustifica .
Tale convenzione vincola il figlio soltanto se : 1. sia stata approvata dall'autorità di vigilanza sulle tutele , o dal giudice se conclusa in una procedura giudiziaria , e
2. la somma a titolo di tacitazione sia stata pagata all'ufficio designato .
I contributi per il mantenimento spettano al figlio e sono versati al rappresentante legale .
Tuttavia , la pretesa si trasmette con tutti i diritti all'ente pubblico che provveda al mantenimento .
Se il padre o la madre non adempie l'obbligo di mantenimento , l'autorità tutoria o un altro ufficio designato dal diritto cantonale deve , ad istanza dell'altro genitore , prestare un aiuto appropriato e gratuito per l'esecuzione della pretesa di mantenimento .
Se i genitori trascurano i propri doveri verso il figlio , il giudice può ordinare ai loro debitori che facciano i pagamenti del tutto o in parte nelle mani del rappresentante legale del figlio .
Se i genitori trascurano ostinatamente il loro obbligo di mantenimento o se vi è motivo di credere ch'essi facciano preparativi di fuga , dissipino o dissimulino il proprio patrimonio , il giudice può obbligarli a fornire adeguate garanzie per i contributi futuri .
Il diritto pubblico stabilisce chi debba sopportare le spese del mantenimento in quanto eccedano i mezzi dei genitori e dei figli , riservato l'obbligo di assistenza tra i parenti .
Inoltre , il diritto pubblico disciplina il pagamento di anticipazioni quando i genitori non soddisfacciano al loro obbligo di mantenimento del figlio .
I genitori affilianti hanno diritto a un congruo compenso per le cure prestate , salvo deroghe convenute o risultanti con chiarezza dalle circostanze .
La gratuità è presunta ove trattasi di figli di stretti parenti o di figli accolti in vista d'adozione .
La madre può , al più tardi entro un anno dalla nascita , convenire il padre o i costui eredi dinanzi al giudice competente per l'azione di paternità chiedendo la rifusione : 1. delle spese di parto ;
2. delle spese di mantenimento per almeno quattro settimane prima e per almeno otto settimane dopo la nascita ;
3. delle altre spese necessarie a causa della gravidanza o del parto , incluso il primo corredo per il figlio .
In caso di fine prematura della gravidanza , il giudice può , per motivi di equità , accordare in tutto o in parte la rifusione delle spese corrispondenti .
Prestazioni di terzi , spettanti alla madre per legge o per contratto , sono da imputare in quanto le circostanze lo giustifichino .
Il figlio è soggetto , finché minorenne , all'autorità parentale .
I minorenni e gli interdetti non hanno autorità parentale .
Durante il matrimonio i genitori esercitano insieme l'autorità parentale .
In caso di sospensione della comunione domestica o di separazione dei coniugi , il giudice può attribuire l'autorità parentale a uno solo di essi .
Dopo la morte di uno dei coniugi , l'autorità parentale compete al superstite ; in caso di divorzio , al coniuge cui i figli sono affidati .
Se i genitori non sono uniti in matrimonio , l'autorità parentale spetta alla madre .
Se la madre è minorenne , interdetta , deceduta o privata dell'autorità parentale , l'autorità tutoria nomina un tutore al figlio o trasferisce al padre l'autorità parentale , secondo quanto richiesto dal bene del figlio .
Ogni coniuge deve all'altro adeguata assistenza nell'esercizio dell'autorità parentale verso i di lui figli e rappresentarlo ove le circostanze lo richiedano .
I terzi cui è affidata la cura di un figlio rappresentano i genitori nell'esercizio dell'autorità parentale , per quanto ciò sia indicato per il debito adempimento del loro compito e riservate misure diverse .
I genitori affilianti devono essere uditi prima di ogni decisione importante .
I genitori , in considerazione del bene del figlio , ne dirigono le cure e l'educazione e , riservata la sua capacità , prendono le decisioni necessarie .
Il figlio deve obbedienza ai genitori ; i genitori consentono al figlio , corrispondentemente alla sua maturità , di organizzare liberamente la sua vita e , in affari importanti , tengono quanto possibile conto della sua opinione .
Il figlio non può abbandonare la comunione domestica senza il consenso dei genitori ; non può nemmeno esser loro tolto senza causa legittima .
I genitori scelgono il prenome del figlio .
I genitori devono educare il figlio secondo la loro condizione , promuovendone e proteggendone lo sviluppo fisico , intellettuale e morale .
Essi devono procurare al figlio , particolarmente se infermo di corpo o di mente , un'appropriata istruzione generale e professionale , conforme quanto possibile alle sue attitudini e inclinazioni .
A tal fine , essi devono cooperare appropriatamente con la scuola e , ove lo circostanze lo richiedano , con le istituzioni pubbliche e d'utilità pubblica per l'aiuto alla gioventù .
I genitori dispongono dell'educazione religiosa .
Ogni convenzione che limiti questo diritto è nulla .
Il figlio che ha compiuto il sedicesimo anno di età decide liberamente circa la propria confessione religiosa .
I genitori rappresentano per legge il figlio verso i terzi , nella misura dell'autorità parentale che loro compete .
Se i genitori sono uniti in matrimonio , i terzi di buona fede possono presumere che ciascun coniuge agisce col consenso dell'altro .
Le disposizioni relative alla rappresentanza del tutelato sono applicabili per analogia , eccettuate quelle relative al concorso delle autorità tutorie .
Il figlio sotto l'autorità parentale ha la capacità limitata di una persona sotto tutela .
La sostanza del figlio risponde per le costui obbligazioni senza riguardo ai diritti dei genitori sulla medesima .
Il figlio sotto l'autorità parentale e capace di discernimento può agire per la comunione domestica col consenso dei genitori , e in tal caso non obbliga se stesso , ma i genitori .
Quando in un determinato affare i genitori abbiano interessi in collisione con quelli del figlio , s'applicano le disposizioni sulla curatela di rappresentanza .
Se il bene del figlio è minacciato e i genitori non vi rimediano o non sono in grado di rimediarvi , l'autorità tutoria ordina le misure opportune per la protezione del figlio .
L'autorità tutoria vi è parimente tenuta riguardo ai figli collocati presso genitori affilianti o viventi altrimenti fuori della comunione domestica dei genitori .
L'autorità tutoria può segnatamente ammonire i genitori , gli affilianti od il figlio , impartire loro istruzioni per la cura , l'educazione o l'istruzione e designare una persona o un ufficio idoneo che abbia diritto di controllo e informazione .
Se le circostanze lo richiedono , l'autorità tutoria nomina al figlio un curatore , perché consigli ed aiuti i genitori nella cura del figlio .
L'autorità tutoria può conferire al curatore speciali poteri , segnatamente la rappresentanza del figlio per salvaguardarne il diritto al mantenimento o diritti d'altra natura e la vigilanza delle relazioni personali .
L'autorità parentale può essere corrispondentemente limitata .
L'autorità tutoria , a richiesta della nubile gravida o tosto che sia informata del parto , nomina al nascituro o all'infante un curatore che provveda all'accertamento della filiazione paterna e consigli e assista la madre nel modo richiesto dalle circostanze .
L'autorità tutoria prende la stessa misura qualora la filiazione sia stata tolta per contestazione .
Se la filiazione è stata accertata o se l'azione di paternità non è stata promossa entro due anni dalla nascita , l'autorità tutoria , su proposta del curatore , decide se si debba por fine alla curatela o ordinare altre misure per la protezione del figlio .
Quando il figlio non possa essere altrimenti sottratto al pericolo , l'autorità tutoria deve toglierlo alla custodia dei genitori , o dei terzi presso cui egli si trova , e ricoverarlo convenientemente .
L'autorità tutoria , ad istanza dei genitori o del figlio , prende la stessa misura nel caso in cui le relazioni siano così gravemente turbate che non si possa più esigere ragionevolmente la convivenza ulteriore e , secondo le circostanze , non si possa rimediare altrimenti .
L'autorità tutoria può vietare ai genitori di riprendere il figlio vissuto per lungo tempo presso genitori affilianti qualora il suo sviluppo possa esserne seriamente pregiudicato .
Se altre misure per la protezione del figlio sono rimaste infruttuose o sembrano a priori insufficienti , l'autorità di vigilanza sulle tutele priva i genitori della loro autorità : 1. quando per inesperienza , malattia , infermità , assenza o analoghi motivi non sono in grado di esercitarla debitamente ;
2. quando non si sono curati seriamente del figlio o hanno violato gravemente i loro doveri nei suoi confronti .
Quando l'autorità parentale sia tolta ad entrambi i genitori , si procede alla nomina di un tutore .
Salvo esplicita disposizione contraria , la privazione dell'autorità parentale vale anche riguardo ai figli nascituri .
L'autorità tutoria priva i genitori della loro autorità : 1. quando ne facciano richiesta per motivi gravi ;
2. quando abbiano dato il consenso ad un'adozione futura del figlio da parte di terzi non designati .
In caso di modificazione delle circostanze , le misure prese per proteggere il figlio sono adattate alla nuova situazione .
In nessun caso può farsi luogo al ripristino dell'autorità parentale prima d'un anno dalla privazione .
La procedura è stabilita dal diritto cantonale , riservate le seguenti norme : 1. se l'autorità di vigilanza sulle tutele non è un'autorità giudiziaria , la privazione dell'autorità parentale da essa ordinata può essere impugnata presso un'autorità giudiziaria cantonale ;
2. l'autorità disponente o di ricorso può togliere l'effetto sospensivo al ricorso contro una misura ordinata per proteggere il figlio .
Se il figlio è collocato in uno stabilimento da un'autorità , si applicano per analogia le disposizioni sulla decisione giudiziaria e sulla procedura in caso di privazione della libertà a scopo d'assistenza riguardo a persone maggiorenni o interdette .
Il figlio che non abbia ancora compiuto i sedici anni non può chiedere lui stesso la decisione giudiziaria .
In caso di pericolo nel ritardo o di malattia psichica del figlio , i Cantoni possono attribuire la competenza ad ordinare il collocamento , oltre che all'autorità tutoria , anche ad altri uffici idonei .
Le misure per la protezione del figlio sono ordinate dalle autorità tutorie del domicilio del figlio .
Se il figlio vive presso genitori affilianti o altrimenti fuori dalla comunione domestica dei genitori , ovvero se vi è pericolo nel ritardo , sono pure competenti le autorità del luogo di dimora del figlio .
L'autorità del luogo di dimora che ordina una misura per la protezione del figlio ne informa l'autorità del domicilio .
Il giudice chiamato a decidere circa i diritti dei genitori e le relazioni personali con i figli giusta le disposizioni sul divorzio prende anche le misure necessarie per proteggere il figlio e ne affida l'esecuzione alle autorità tutorie .
E' riservata la competenza delle autorità tutorie : 1. se la procedura per la protezione del figlio è stata attuata o avviata prima di quella di divorzio ;
2. se le misure provvisionali immediatamente necessarie per proteggere il figlio non possono essere verosimilmente prese in tempo utile .
In caso di modificazione delle circostanze dopo la sentenza , le autorità tutorie possono modificare rispetto a un genitore le misure prese dal giudice per la protezione del figlio , purché la condizione dell'altro non ne sia direttamente toccata .
L'affiliante abbisogna di un'autorizzazione dell'autorità tutoria o di un altro ufficio del suo domicilio designato dal diritto cantonale e soggiace alla loro vigilanza .
Il Consiglio federale emana norme esecutive .
I Cantoni assicurano con appropriate prescrizioni l'acconcia cooperazione fra autorità ed uffici nel campo della protezione dell'infanzia secondo il diritto civile , in quello del diritto penale per gli adolescenti ed in genere dell'aiuto alla gioventù .
I genitori hanno il diritto ed il dovere di amministrare la sostanza del figlio finché è soggetto alla loro autorità .
Se l'autorità parentale spetta a un solo genitore , questi deve consegnare all'autorità tutoria un inventario della sostanza del figlio .
L'autorità tutoria , se lo ritiene opportuno visti il genere e l'importanza della sostanza del figlio e le condizioni personali dei genitori , ordina la consegna periodica di rendiconti e rapporti .
I genitori possono impiegare i redditi della sostanza del figlio per il suo mantenimento , la sua educazione e istruzione e , in quanto l'equità lo richieda , anche per i bisogni dell'economia domestica .
L'avanzo spetta alla sostanza del figlio .
Versamenti a tacitazione , risarcimenti e analoghe prestazioni possono essere adoperati per il mantenimento del figlio , in rate corrispondenti ai bisogni correnti .
Se necessario per provvedere alle spese di mantenimento , educazione o istruzione , l'autorità tutoria può permettere ai genitori di attingere in misura determinata anche alla rimanente sostanza del figlio .
I genitori non possono adoperare i redditi della sostanza che il figlio ha ricevuto sotto questa espressa condizione o che gli fu data perché frutti interesse a suo favore , o come libretto di risparmio .
L'amministrazione di questi beni da parte dei genitori può essere esclusa soltanto se espressamente stabilito all'atto della liberalità .
Per disposizione a causa di morte , anche la porzione legittima del figlio può essere esclusa dall'amministrazione parentale .
Se il disponente affida l'amministrazione a un terzo , l'autorità tutoria può esigere rendiconti e rapporti periodici .
Il figlio ha l'amministrazione e il godimento di ciò che guadagna col proprio lavoro e di quanto gli anticipano i genitori sulla sua sostanza per l'esercizio del mestiere o della professione .
I genitori possono esigere dal figlio che vive con essi in economia domestica un adeguato contributo per il suo mantenimento .
Se la diligente amministrazione non è sufficientemente garantita , l'autorità tutoria ordina le misure opportune per la protezione della sostanza del figlio .
Essa può segnatamente dare istruzioni per l'amministrazione e , se i rapporti e i rendiconti periodici non bastano , ordinare il deposito o la prestazione di garanzie .
Le disposizioni sulla protezione del figlio s'applicano per analogia alla procedura e alla competenza .
Quando la sostanza del figlio non possa essere altrimenti sottratta al pericolo , l'autorità tutoria ne affida l'amministrazione a un curatore .
L'autorità tutoria prende la stessa misura anche in caso di pericolo per la sostanza del figlio non amministrata dai genitori .
Se v'è da temere che i redditi o le parti della sostanza del figlio destinate all'uso o liberate non saranno impiegate conformemente alla destinazione , l'autorità tutoria può parimente affidarne l'amministrazione a un curatore .
Cessando l'autorità o l'amministrazione parentale , i genitori devono consegnare la sostanza al figlio divenuto maggiorenne od al suo tutore o curatore sulla scorta di un rendiconto .
I genitori sono responsabili per la restituzione come un mandatario .
Di quanto fu da loro alienato in buona fede devono restituire il prezzo ricavato .
Non devono alcun risarcimento per ciò che avessero consumato per il figlio o l'economia domestica nei limiti dei loro diritti .
I parenti in linea ascendente e discendente e i fratelli e le sorelle sono tenuti vicendevolmente a soccorrersi quando senza di ciò fossero per cadere nel bisogno .
I fratelli e le sorelle possono essere tenuti all'assistenza solo quando si trovano in condizioni agiate .
E' riservato l'obbligo di mantenimento dei genitori e del coniuge .
L'azione di assistenza è proposta contro gli obbligati , secondo l'ordine dei loro diritti ereditari , ed ha per oggetto le prestazioni necessarie al mantenimento dell'istante , compatibilmente con le condizioni dell'obbligato .
Se , per circostanze speciali , appaia iniquo esigere le prestazioni dall'obbligato , il giudice può limitare o togliere l'obbligo assistenziale .
Le disposizioni sull'azione di mantenimento del figlio e sulla trasmissione del suo diritto all'ente pubblico si applicano per analogia .
I trovatelli sono assistiti dal Comune nel quale sono incorporati .
Se poi è stabilita la discendenza di un trovatello , questo Comune può ripetere il rimborso delle spese cagionate dal mantenimento contro i parenti obbligati , ed in ultima linea contro l'ente pubblico tenuto all'assistenza .
Quando le persone che in virtù di legge o di contratto o di consuetudine vivono in comunione domestica abbiano un capo , questo esercita la potestà domestica .
La potestà domestica si estende su tutte le persone che prendono parte all'economia comune quali parenti od affini , oppure in virtù di un rapporto di lavoro quali lavoratori od in qualità analoga .
I membri della comunione devono conformarsi alla regola di casa , la quale dovrà tener conto degli interessi di tutti loro , secondo equità .
In ispecie dev'essere concessa ai conviventi la libertà necessaria per la loro educazione , per l'esercizio della professione e per l'adempimento delle pratiche religiose .
Il capo di famiglia deve vegliare alla custodia ed alla sicurezza delle cose apportate dai membri della comunione con quella cura che usa nelle cose proprie .
Il capo di famiglia è responsabile del danno cagionato da un membro minorenne od interdetto , infermo o debole di mente , in quanto non possa dimostrare avere egli adoperato nella vigilanza la diligenza ordinaria e quale era richiesta dalle circostanze .
Il capo di famiglia deve vegliare a che un membro della famiglia infermo o debole di mente non abbia ad esporre sé stesso od altri a pericolo o danno .
Ove occorra , si rivolgerà all'autorità competente per i provvedimenti necessari .
I figli maggiorenni o gli abiatici che , convivendo coi genitori o con gli avi , hanno conferito alla comunione il loro lavoro od i loro guadagni , possono chiedere un'equa indennità .
In caso di contestazione , il giudice decide circa l'ammontare e la garanzia dell'indennità , il genere e il modo del pagamento .
L'indennità spettante ai figli o agli abiatici può essere fatta valere alla morte del debitore .
Può essere fatta valere vivente il debitore se contro questo è eseguito un pignoramento o dichiarato il fallimento , se è sciolta la comunione o se l'azienda passa in altre mani .
L'indennità non è soggetta a prescrizione ma dev'essere fatta valere al più tardi al momento della divisione dell'eredità del debitore .
Possono essere erette delle fondazioni di famiglia secondo le norme del diritto delle persone o del diritto successorio , nel senso che si possono dedicare dei beni a beneficio di una famiglia per le spese di educazione , dotazione od assistenza dei suoi membri o per altro simile fine .
L'erezione di fedecommessi di famiglia non è più permessa .
Una sostanza può essere dedicata a beneficio di una famiglia , se dei parenti lasciano indivisa una eredità o parte di essa , o mettono insieme altri beni per formare un'indivisione .
Il contratto per costituire un'indivisione richiede per la sua validità l'atto pubblico firmato da tutti i membri o dai loro rappresentanti .
L'indivisione può essere stipulata a tempo determinato o indeterminato .
Se conchiusa a tempo indeterminato , ognuno dei partecipanti può dare la disdetta con un preavviso di sei mesi .
Quando trattisi di un'azienda agricola , la disdetta può essere data solo per il termine primaverile od autunnale , conforme all'uso del luogo .
L'indivisione obbliga i suoi membri ad una comune attività economica .
Salvo patto contrario , tutti vi partecipano in egual misura .
Durante l'indivisione essi non possono domandare la divisione della sostanza comune né disporre delle loro parti .
Gli interessi dell'indivisione sono geriti in comune da tutti i partecipanti .
Ognuno di essi può fare da solo gli atti della ordinaria amministrazione .
I partecipanti possono designare uno di essi quale capo dell'indivisione .
Questi rappresenta l'indivisione in tutti gli interessi che la concernono , e ne dirige l'attività economica .
L'esclusione degli altri dal diritto di rappresentanza è opponibile ai terzi di buona fede solo quando il rappresentante sia iscritto nel registro di commercio .
Tutto ciò che appartiene all'eredità indivisa rimane proprietà comune di tutti i partecipanti .
I partecipanti sono solidalmente responsabili per i debiti .
Salvo patto contrario , è proprietà riservata di ogni partecipante ciò che egli possedeva all'infuori dei beni comuni e ciò che acquista privatamente durante l'indivisione , per eredità o per altro titolo gratuito .
L'indivisione si scioglie : 1. per convenzione o disdetta ;
2. per la decorrenza del termine per il quale era costituita , in quanto non sia continuata per tacito consenso ;
3. in caso di realizzazione della quota pignorata di un partecipante ;
4. in caso di fallimento di uno dei partecipanti ;
5. a richiesta di uno dei partecipanti , per motivi gravi .
Nei casi di disdetta o di fallimento di un partecipante o di realizzazione della sua quota a seguito di pignoramento , gli altri partecipanti possono continuare la comunione tacitando il sortente o i suoi creditori .
In caso di matrimonio , un partecipante può chiedere la liquidazione dei suoi diritti anche senza disdetta .
Morendo un partecipante , i suoi eredi non appartenenti all'indivisione possono pretendere solo la liquidazione dei loro diritti .
Se gli eredi sono suoi discendenti , essi possono , col consenso degli altri partecipanti , prendere il posto del defunto nella comunione .
La divisione dei beni comuni , o la tacitazione dei diritti di un partecipante , avviene secondo la situazione patrimoniale del momento in cui si è verificata la causa di scioglimento .
La sua esecuzione non può essere domandata intempestivamente .
I partecipanti possono rimettere la gestione dell'azienda e la rappresentanza ad uno di essi con l'obbligo di corrispondere agli altri una quota annua del guadagno netto .
Salvo patto contrario , questa quota è fissata equamente , secondo la rendita media dei beni comuni per un sufficiente periodo di tempo , avuto riguardo alle prestazioni dell'assuntore .
Se l'assuntore non gerisce debitamente l'azienda o non adempie le sue prestazioni verso i partecipanti , l'indivisione può essere disciolta .
Qualunque partecipante può , per gravi motivi , chiedere al giudice di essere ammesso nell'azienda insieme con l'assuntore , avuto riguardo alle prescrizioni relative alle divisioni ereditarie .
Del resto la compartecipazione è soggetta alle regole generali della indivisione .
I Cantoni possono autorizzare la fondazione di asili di famiglia e regolarne il funzionamento entro i limiti delle seguenti disposizioni .
Può essere costituito come asilo di famiglia un fondo con destinazione agricola od industriale od una casa coi suoi accessori , sotto le seguenti condizioni .
L'immobile non deve essere maggiore di quanto occorre per procurare l'ordinario mantenimento ad una famiglia o per servirle di abitazione , indipendentemente dagli oneri fondiari dello stesso e delle altre sostanze del proprietario .
Il proprietario o la sua famiglia devono gerire essi medesimi l'azienda agricola od industriale , od abitare la casa , salvo che l'autorità competente consenta temporaneamente per motivi gravi una eccezione .
La fondazione dev'essere preceduta da una pubblicazione officiale per diffidare i creditori od altre persone che dalla medesima si credessero pregiudicate nei loro diritti a far valere le loro opposizioni .
Copia della pubblicazione dev'essere notificata ai creditori con pegno immobiliare .
Se l'immobile corrisponde ai requisiti di un asilo di famiglia e non ne risulta pregiudizio ai diritti dei terzi , l'autorità approva la fondazione .
Se un creditore fa opposizione , la fondazione non è concessa .
Il debitore può però soddisfare i creditori opponenti , senza riguardo ai termini di preavviso pel pagamento .
La fondazione dell'asilo di famiglia diventa valida con l'iscrizione nel registro fondiario , la quale dev'essere pubblicata d'officio .
Sopra gli immobili addetti ad un asilo di famiglia non possono essere costituiti nuovi pegni immobiliari .
Il proprietario non può alienarli né darli in locazione .
Sugli asili di famiglia e sui loro accessori non si ammette alcuna procedura esecutiva per debiti , riservata l'amministrazione d'officio .
L'autorità competente può imporre al proprietario il dovere di accogliere nell'asilo i suoi parenti in linea ascendente e discendente , nonché i suoi fratelli e le sue sorelle , in quanto ne abbiano urgente bisogno e non ne siano indegni .
In caso d'insolvenza del proprietario , l'amministrazione del fondo o della casa è affidata ad un gerente speciale che tuteli gli interessi dei creditori pur mantenendo il fine dell'asilo .
Il pagamento dei creditori ha luogo secondo le norme della graduazione nel fallimento e nell'ordine di data dei loro certificati di carenza di beni .
Morendo il proprietario , l'asilo di famiglia può sussistere solo a condizione che per disposizione a causa di morte sia stabilita una norma per l'assunzione dell'asilo da parte degli eredi .
Se tale norma non esiste , l'iscrizione nel registro fondiario è cancellata dopo la morte del proprietario .
Il proprietario può sopprimere l'asilo di famiglia vita sua durante .
A questo fine egli deve rivolgere all'autorità competente una domanda di cancellazione dell'iscrizione dal registro fondiario ; tale domanda è pubblicata .
La cancellazione è ammessa se non c'è legittima opposizione .
Le prescrizioni emanate dai Cantoni circa gli asili di famiglia richiedono per la loro validità l'approvazione del Consiglio federale .
Gli organi della tutela sono le autorità di tutela , il tutore e il curatore .
Le autorità di tutela sono l'autorità tutoria e l'autorità di vigilanza .
I Cantoni designano queste autorità e , quando sieno istituite due istanze per l'autorità di vigilanza , ne regolano le rispettive competenze .
Eccezionalmente può essere costituita una tutela di famiglia , quando ciò sia richiesto dagli interessi del tutelato per la continuazione di un'industria , di una società o d'altro simile negozio .
Le facoltà , i doveri e le responsabilità dell'autorità tutoria sono in tal caso trasferiti ad un consiglio di famiglia .
La tutela di famiglia è costituita per decreto dell'autorità di vigilanza ad istanza di due prossimi parenti capaci o di un prossimo parente e del coniuge del tutelato .
Il consiglio di famiglia è nominato ogni quattro anni dalla autorità di vigilanza ed è composto di almeno tre parenti del tutelato , eleggibili come tutori .
Il coniuge del tutelato può far parte del consiglio di famiglia .
I membri del consiglio di famiglia devono prestare garanzia per l'esatto adempimento dei loro doveri .
Senza questa garanzia , il consiglio di famiglia non può essere costituito .
L'autorità di vigilanza può in ogni tempo far cessare la tutela di famiglia , se il consiglio di famiglia non adempie ai suoi doveri o se gli interessi del tutelato lo esigono .
Il tutore deve prendersi cura di tutti gli interessi personali e patrimoniali del minorenne o dell'interdetto ed è il suo rappresentante .
Il curatore è designato per determinati affari o per amministrare una sostanza .
Le disposizioni di questo codice circa il tutore valgono anche per il curatore , ove non siano stabilite speciali disposizioni .
E' sottoposto a tutela ogni minorenne che non si trovi sotto la potestà parentale .
Gli ufficiali di stato civile e le autorità giudiziarie ed amministrative che nell'esercizio delle loro funzioni vengono a conoscenza di un caso di tutela di questo genere , devono tosto notificarlo alle autorità competenti .
E' soggetta a tutela ogni persona maggiorenne che per causa di infermità o debolezza di mente non può provvedere ai propri interessi , richiede durevole protezione od assistenza , o mette in pericolo l'altrui sicurezza .
Le autorità amministrative e giudiziarie che nell'esercizio delle loro funzioni vengono a conoscenza di un caso di tutela di questa natura devono notificarlo alle autorità competenti .
E' soggetta a tutela ogni persona maggiorenne , che per prodigalità , abuso di bevande spiritose , scostumatezza o per il modo della propria amministrazione espone sé medesima o la sua famiglia al pericolo di cadere nel bisogno o nell'indigenza , o richiede durevole assistenza e protezione o mette in pericolo l'altrui sicurezza .
E' soggetta a tutela ogni persona maggiorenne condannata ad una pena privativa della libertà per un anno o più .
L'autorità che ordina l'esecuzione della pena deve notificare il caso all'autorità competente tostoché l'esecuzione sia cominciata .
Ad una persona maggiorenne può essere nominato un tutore a sua istanza ove dimostri che non può debitamente provvedere ai propri interessi per causa di debolezza senile , acciacchi od inesperienza .
I Cantoni designano le autorità competenti e stabiliscono la procedura d'interdizione .
E' riservato il ricorso al Tribunale federale .
Una persona non può esser interdetta per prodigalità , abuso di bevande spiritose , scostumatezza o per il modo della propria amministrazione , senza essere sentita .
L'interdizione per infermità o debolezza di mente non può essere decretata se non dietro relazione di periti , i quali dovranno pronunciarsi anche sulla convenienza di udire prima l'interdicendo .
L'interdizione , tosto che sia diventata definitiva , deve essere pubblicata almeno una volta in un foglio officiale del luogo di domicilio e del luogo di attinenza dell'interdetto .
L'autorità di vigilanza può eccezionalmente permettere una sospensione della pubblicazione , mentre l'infermo o debole di mente o l'alcoolizzato è ricoverato in una casa di cura .
Prima della pubblicazione l'interdizione non è opponibile ai terzi di buona fede .
La tutela è costituita al domicilio del tutelato .
I Cantoni possono dichiarare competenti le autorità di tutela del luogo di attinenza per i loro cittadini domiciliati nel Cantone in quanto l'obbligo dell'assistenza incomba tutto o in parte al Comune di attinenza .
Il cambiamento di domicilio può solo aver luogo col consenso dell'autorità tutoria .
Quando siasi verificato , la tutela passa all'autorità del nuovo domicilio .
In questo caso la tutela dev'essere pubblicata al nuovo domicilio .
L'autorità tutoria del luogo di attinenza può chiedere all'autorità di domicilio che sieno posti sotto tutela dei propri attinenti domiciliati in un altro Cantone .
Essa ha diritto di ricorrere all'autorità competente a salvaguardia degli interessi di un suo attinente che è , o dovrebbe essere , posto sotto tutela in un altro Cantone .
Dovendosi prendere una decisione circa la educazione religiosa di un minorenne sotto tutela , l'autorità del domicilio deve chiedere e seguire le istruzioni dell'autorità tutoria del luogo di attinenza .
L'autorità tutoria deve nominare a tutore una persona maggiorenne idonea all'ufficio .
In circostanze particolari si possono nominare più tutori , i quali debbano gerire l'ufficio in comune o secondo una ripartizione delle mansioni stabilita dall'autorità .
La gestione in comune di una tutela non può essere affidata a più persone senza il loro consenso .
Se non esistono gravi motivi in contrario , nella nomina del tutore , l'autorità tutoria deve dare la preferenza ad un prossimo parente idoneo , od al coniuge della persona da sottoporsi a tutela , avuto riguardo alle circostanze personali ed alla vicinanza del domicilio .
Se il tutelato , il di lui padre o la di lui madre designano come tutore una persona di loro fiducia , tale indicazione dev'essere seguita , a meno che gravi motivi non vi si oppongano .
Sono obbligati ad accettare la tutela i parenti maschi ed il coniuge del tutelato , nonché tutte le persone di sesso maschile , che godono dei diritti civici , abitanti nella giurisdizione in cui la tutela è costituita .
Il tutore nominato dal consiglio di famiglia non è tenuto all'accettazione .
Possono dispensarsi di assumere l'ufficio : 1. chi ha compito il sessantesimo anno di età ;
2. chi per infermità fisiche non potrebbe gerire l'ufficio senza difficoltà ;
3. chi esercita l'autorità parentale su più di quattro figli ;
4. chi gerisce già due tutele , od anche una sola che prenda molto tempo ;
5. i membri del Consiglio federale , il cancelliere della Confederazione ed i membri del Tribunale federale ;
6. i funzionari ed i membri delle autorità cantonali designati dai Cantoni .
Sono ineleggibili : 1. le persone che sono esse medesime sotto tutela ;
2. le persone private dei diritti civici o che tengono una condotta disonorevole ;
3. le persone che hanno una seria collisione d'interesse od inimicizia col tutelato ;
4. i membri delle autorità di tutela competenti , in quanto si possano trovare altre persone idonee .
L'autorità tutoria è obbligata a nominare con ogni sollecitudine il tutore .
La procedura d'interdizione può , occorrendo , essere promossa già prima che l'interdicendo abbia raggiunta l'età maggiore .
L'interdetto che ha padre o madre è posto di regola sotto l'autorità parentale anziché sotto tutela .
Quando già prima della nomina occorra provvedere a qualche interesse di tutela , l'autorità tutoria prende d'officio le necessarie misure .
In ispecie essa può , già prima dell'interdizione , sospendere provvisoriamente l'esercizio dei diritti civili e nominare all'interdicendo un rappresentante .
Tale provvedimento sarà pubblicato .
La nomina viene tosto comunicata per iscritto al tutore designato .
Pronunciata l'interdizione , la nomina del tutore è pubblicata con l'interdizione stessa in un foglio officiale del luogo di domicilio e del luogo d'attinenza .
L'eletto ha un termine di dieci giorni , dalla comunicazione della nomina , per far valere i suoi motivi di dispensa .
La nomina può inoltre essere contestata da ciascun interessato per titolo d'illegalità , entro dieci giorni dal momento in cui ne ebbe notizia .
Se l'autorità tutoria riconosce fondato il motivo di dispensa o la contestazione , procede ad una nuova nomina ; in caso diverso essa sottopone la cosa , con una propria relazione , alla decisione dell'autorità di vigilanza .
Malgrado il titolo di dispensa o la contestazione , l'eletto è tenuto , sotto sua responsabilità , a gerire la tutela fino a che ne sia esonerato .
La decisione dell'autorità di vigilanza è notificata tanto all'autorità tutoria che all'eletto .
In caso di annullazione della nomina , l'autorità tutoria procede senza indugio ad una nuova nomina .
Il tutore viene investito delle sue funzioni a cura dell'autorità tutoria , appena diventata definitiva la nomina .
L'autorità tutoria , ad istanza di un interessato o d'officio , nomina un curatore nei casi specialmente previsti dalla legge ed inoltre : 1. quando un maggiorenne , per malattia , assenza od altro simile impedimento , non sia in grado di agire esso medesimo o di scegliersi un rappresentante per provvedere a qualche caso urgente ;
2. quando in un determinato affare il rappresentante ordinario di un minorenne o di un interdetto abbia interessi propri in collisione con quelli della persona rappresentata ;
3. quando il rappresentante legale sia impedito di agire .
L'autorità tutoria prende gli opportuni provvedimenti ogni qualvolta una sostanza rimanga priva della necessaria amministrazione ed in ispecie nomina un curatore nei casi seguenti : 1. di prolungata assenza di una persona d'ignota dimora ;
2. di incapacità di una persona a provvedere da sé medesima all'amministrazione della propria sostanza od a scegliersi un rappresentante , quando non sia il caso di costituire la tutela ;
3. di incertezza circa gli eredi chiamati ad una successione , o di salvaguardia degli interessi di un infante concepito ;
4. di mancanza degli organi necessari di una corporazione o fondazione , quando non sia altrimenti provveduto all'amministrazione ;
5. di pubbliche collette per fine di beneficenza o di pubblica utilità , in quanto non sia provveduto all'amministrazione ed applicazione del denaro raccolto .
Ad un maggiorenne può esser nominato un curatore a sua istanza , quando esistano le condizioni per la sua tutela volontaria .
Quando non concorrano motivi sufficienti per l'interdizione di una persona , ma una limitazione dell'esercizio dei suoi diritti civili appaia nondimeno necessaria a suo vantaggio , le può essere nominato un assistente , il cui consenso diventa necessario : 1. per stare in causa e per transigere ;
2. per comperare e vendere beni immobili e per costituire diritti di pegno od oneri reali sui medesimi ;
3. per comperare e vendere delle cartevalori o darle in pegno ;
4. per fare costruzioni eccedendo i limiti dell'amministrazione ordinaria ;
5. per dare o prendere denaro a mutuo ;
6. per incassare capitali ;
7. per fare donazioni ;
8. per obbligarsi in via cambiaria ;
9. per assumere fideiussioni .
Nelle medesime circostanze la persona di cui si tratta può essere privata dell'amministrazione della sostanza , rimanendole la libera disposizione delle sue rendite .
La nomina del curatore per la rappresentanza personale è fatta dall'autorità tutoria del domicilio della persona che ne abbisogna .
La nomina del curatore per l'amministrazione di una sostanza è fatta dall'autorità tutoria del luogo dove era amministrata la maggior parte dei beni o dove i beni sono pervenuti alla persona rappresentata .
Al Comune d'attinenza spettano , a salvaguardia degli interessi dei suoi attinenti , le stesse facoltà che in materia di tutela .
Per la procedura valgono le disposizioni sulla tutela .
La nomina è pubblicata solo se l'autorità tutoria lo reputa opportuno .
Una persona maggiorenne o interdetta può essere collocata o trattenuta in uno stabilimento appropriato allorquando , per infermità mentale , debolezza mentale , alcoolismo o altra tossicomania o grave stato d'abbandono , l'assistenza personale necessaria non le possa essere data altrimenti .
Ciò facendo va tenuto conto anche dell'aggravio che tale persona causa a chi le è vicino .
La persona interessata deve essere rilasciata non appena lo permetta il suo stato .
La decisione è presa dall'autorità tutoria del domicilio o , se vi è pericolo nel ritardo , del luogo di dimora della persona interessata .
In caso di pericolo nel ritardo o di malati psichici , i Cantoni possono inoltre attribuire tale competenza ad altri uffici idonei .
Se il collocamento o il trattenimento nello stabilimento è stato ordinato da un'autorità tutoria , questa è pure competente a decidere del rilascio ; negli altri casi la decisione sul rilascio spetta allo stabilimento .
L'autorità tutoria del luogo di dimora e gli altri uffici designati dal diritto cantonale informano l'autorità tutoria del domicilio quando collocano o trattengono in uno stabilimento una persona interdetta oppure quando ritengono che altre misure tutorie siano necessarie nei confronti di una persona maggiorenne .
La persona interessata oppure una persona a lei prossima può adire per scritto il giudice , entro dieci giorni dalla notificazione della decisione .
Questo diritto è dato anche in caso di rigetto della domanda di rilascio .
La procedura è regolata dal diritto cantonale , con le seguenti riserve : 1. In occasione di ogni decisione , la persona interessata deve essere informata dei motivi della misura ordinata nei suoi confronti e resa attenta per scritto sul diritto di adire il giudice .
2. Ogni persona che entra in uno stabilimento deve subito essere informata per scritto del diritto di adire il giudice contro il suo trattenimento o contro il rigetto di una domanda di rilascio .
3. La domanda di decisione giudiziaria deve essere immediatamente trasmessa al giudice competente .
4. L'autorità che ha ordinato il collocamento o il giudice può accordare l'effetto sospensivo alla domanda di decisione giudiziaria .
5. Una decisione relativa a malati psichici può essere presa soltanto con la collaborazione di periti ; se tale collaborazione è già stata prestata in una precedente procedura giudiziaria , i tribunali superiori possono rinunciarvi .
Il giudice decide con procedura semplice e rapida .
Se necessario , il giudice accorda un patrocinatore alla persona interessata .
La persona interessata deve essere interrogata oralmente dal giudice di prima istanza .
Il tutore , assumendo la tutela , procede in concorso con un membro dell'autorità tutoria alla compilazione di un inventario della sostanza da amministrarsi .
Il tutelato capace di discernimento dev'essere , ove sia possibile , chiamato ad assistere alla compilazione dell'inventario .
Quando le circostanze lo consiglino , l'autorità di vigilanza può , ad istanza del tutore e dell'autorità tutoria , ordinare l'inventario pubblico , il quale ha verso i creditori gli effetti derivanti dal beneficio d'inventario in materia di successione .
I titoli , gli oggetti preziosi , i documenti importanti e simili cose , devono , in quanto l'amministrazione dei beni lo consenta , essere deposti in luogo sicuro , sotto sorveglianza dell'autorità tutoria .
Quando l'interesse del tutelato lo richieda , le altre cose mobili sono vendute agli incanti pubblici od alienate a trattative private secondo le istruzioni dell'autorità tutoria .
Non devono essere alienati , per quanto possibile , gli oggetti che hanno uno speciale valore per il tutelato personalmente o per la sua famiglia .
Il denaro contante , di cui il tutore non avesse bisogno per il tutelato , dev'essere sollecitamente collocato ad interesse presso una cassa a ciò specialmente designata dall'autorità tutoria , o da un regolamento cantonale , oppure in titoli approvati da essa autorità previo esame della loro sicurezza .
Quando il tutore ritardi per oltre un mese l'impiego del denaro , gli interessi decorrono a suo carico .
I capitali il cui impiego non sembri abbastanza sicuro devono essere impiegati altrimenti .
La conversione non deve però avvenire intempestivamente , bensì avendo riguardo agli interessi del tutelato .
L'autorità tutoria impartisce le necessarie istruzioni per la liquidazione o per la continuazione di un commercio , di una azienda industriale o simili che si trovassero nella sostanza .
I fondi non possono essere alienati se non nel caso che gli interessi del tutelato lo esigano e secondo le istruzioni dell'autorità tutoria .
La vendita ha luogo agli incanti pubblici e l'aggiudicazione dev'essere approvata dall'autorità tutoria , la quale deciderà sollecitamente .
Eccezionalmente la vendita può essere fatta a trattative private , con l'autorizzazione dell'autorità di vigilanza .
Se il tutelato è minorenne , il tutore ha il dovere di prendere le disposizioni più indicate per il suo mantenimento e per la sua educazione .
A questo fine egli esercita gli stessi diritti dei genitori , riservate le attribuzioni delle autorità di tutela .
Il collocamento del minorenne in uno stabilimento è deciso dall'autorità tutoria su proposta del tutore o , se vi è pericolo nel ritardo , dal tutore stesso .
Le disposizioni sulla competenza , la decisione giudiziaria e la procedura in caso di privazione della libertà a scopo d'assistenza riguardo a persone maggiorenni o interdette s'applicano per analogia .
Il tutelato che non abbia ancora compiuto i sedici anni non può chiedere lui stesso la decisione giudiziaria .
Se il tutelato è maggiorenne , l'ufficio del tutore consiste nel proteggerlo ed assisterlo in tutti i suoi interessi personali .
Se vi è pericolo nel ritardo , il tutore può farlo collocare o trattenere in uno stabilimento secondo le disposizioni sulla privazione della libertà a scopo d'assistenza .
Il tutore rappresenta il tutelato in tutti i suoi atti civili , riservate le attribuzioni delle autorità di tutela .
Non si possono fare fideiussioni o considerevoli donazioni , od erigere fondazioni a carico della sostanza del tutelato .
Se il tutelato è capace di discernimento ed ha compito gli anni sedici , il tutore deve , in quanto sia possibile , chiedere il suo avviso prima di prendere una decisione sugli affari importanti .
Il consenso del tutelato non libera il tutore dalla sua responsabilità .
Il tutelato capace di discernimento può assumere una obbligazione o rinunciare ad un diritto , in quanto il tutore abbia dato in modo espresso o tacito il suo consenso preventivo o ratifichi posteriormente l'atto .
L'altro contraente cessa d'essere obbligato ove la ratifica non segua entro un congruo termine , che può fissare egli stesso o far fissare dal giudice .
In difetto di ratifica da parte del tutore , ognuna delle parti può ripetere la prestazione già fatta ; ma il tutelato risponde solo dell'utile che la prestazione gli ha procurato o di quanto al momento della ripetizione trovisi ancora arricchito o siasi spossessato in mala fede .
Il tutelato che ha indotto in errore l'altro contraente col farsi credere capace di contrattare deve risarcirgli il danno che gliene fosse derivato .
Il tutelato , a cui l'autorità tutoria avesse espressamente o tacitamente consentito l'esercizio indipendente di una professione o di un mestiere , può fare tutti gli atti inerenti al loro regolare esercizio e ne risponde con tutta la sua sostanza in confronto ai terzi .
Il tutore deve amministrare diligentemente la sostanza del tutelato .
Egli deve tenere la contabilità dell'amministrazione e rendere conto all'autorità tutoria alle epoche da essa fissate ed almeno ogni due anni .
Il tutelato che ha compito gli anni sedici dev'essere presente , ove sia possibile , alla resa dei conti .
Il tutelato può liberamente amministrare ciò che fu messo a sua libera disposizione e ciò che , consenziente il tutore , guadagna con il proprio lavoro .
Il tutore è di regola nominato per due anni .
Decorso il termine per il quale è nominato , il tutore può rimanere in carica con semplice conferma di due in due anni .
Dopo quattro anni può farsi dispensare dall'ufficio .
Il tutore ha diritto ad una mercede a carico del tutelato , l'importo della quale viene fissato dall'autorità tutoria per ogni periodo amministrativo , e commisurato alle cure occasionate dall'amministrazione ed alle rendite della sostanza .
La curatela non influisce sulla capacità civile del curatelato , riservate le disposizioni sull'inabilitazione .
La durata in carica e la mercede sono fissate dall'autorità tutoria .
Il curatore nominato per singoli affari deve uniformarsi esattamente alle istruzioni dell'autorità tutoria .
Il curatore nominato per amministrare o sorvegliare una sostanza deve limitarsi agli atti necessari alla sua conservazione .
Non può fare atti eccedenti questi limiti senza speciale autorizzazione del rappresentato stesso o , se questo non è capace di darla , senza quella dell'autorità tutoria .
Il tutelato stesso , se è capace di discernimento , ed ogni interessato possono ricorrere all'autorità tutoria contro gli atti del tutore .
Contro le decisioni dell'autorità tutoria è dato ricorso all'autorità di vigilanza entro dieci giorni dalla loro comunicazione .
Il consenso dell'autorità tutoria è necessario per gli atti seguenti : 1. per comperare e vendere immobili e per costituire pegni od oneri reali sui medesimi ;
2. per comperare , vendere e dare in pegno altri beni , in quanto questi atti non entrino nell'amministrazione e gestione ordinarie ;
3. per fare costruzioni eccedendo i limiti dell'amministrazione ordinaria ;
4. per prendere e dare denaro a mutuo ;
5. per obbligarsi in via cambiaria ;
6. per concludere contratti di affitto per un anno o più , o di pigione per tre anni o più ;
7. per autorizzare il tutelato all'esercizio indipendente di una professione o di un mestiere ;
8. per stare in causa , stipulare transazioni , compromessi o concordati , riservate le disposizioni provvisorie del tutore nei casi urgenti ;
9. per concludere convenzioni matrimoniali e di divisione d'eredità ;
10. per fare dichiarazioni d'insolvenza ;
11. per concludere contratti di assicurazione sulla vita del tutelato ;
12. per concludere contratti di tirocinio professionale del tutelato ;
14. per il cambiamento di domicilio del tutelato .
Il consenso dell'autorità di vigilanza , previa decisione della autorità tutoria , è richiesto per gli atti seguenti : 1. l'adozione di un tutelato o l'adozione da parte di un tutelato ;
2. l'acquisto o la rinuncia di una cittadinanza ;
3. l'acquisto o la liquidazione di un negozio e l'entrata in una società con responsabilità personale illimitata o con considerevole partecipazione di capitale ;
4. i contratti di vitalizio e di rendita vitalizia ;
5. l'accettazione o la rinuncia di un'eredità e la stipulazione di contratti successori ;
6. l'emancipazione ;
7. i contratti fra il tutelato e il suo tutore .
L'autorità tutoria deve esaminare le relazioni ed i conti periodici del tutore e richiederne , ove sia necessario , la completazione e la correzione .
Essa accorda o nega l'approvazione alle relazioni ed ai conti del tutore e prende ove occorra le misure necessarie per garantire i beni del tutelato .
I Cantoni possono incaricare l'autorità di vigilanza di un nuovo esame e dell'approvazione .
I negozi giuridici conclusi per il tutelato senza il consenso richiesto dalla legge da parte delle autorità di tutela competenti , hanno per il tutelato soltanto il valore di atti stipulati da lui medesimo senza il consenso del suo rappresentante .
I Cantoni sono autorizzati ad emanare ulteriori disposizioni regolamentari sulle attribuzioni delle autorità di tutela .
In particolare essi emaneranno disposizioni sull'impiego e la custodia delle sostanze dei tutelati nonché sul modo della contabilità , delle relazioni e dei resoconti di tutela .
Queste disposizioni richiedono per la loro validità l'approvazione del Consiglio federale .
Il tutore ed i membri delle autorità di tutela devono , nell'adempimento del loro officio , osservare le norme di una diligente amministrazione e sono responsabili per i danni cagionati volontariamente o per negligenza .
Quando il danno non sia integralmente risarcito dal tutore e dai membri delle autorità di tutela , il Cantone è responsabile sussidiariamente per l'ammanco .
E' riservato ai Cantoni il diritto di prescrivere che la responsabilità sussidiaria per i tutori e per le autorità tutorie sia imposta in primo luogo ai Comuni od ai circondari .
Nel caso che un'autorità di tutela risulti responsabile per la gestione della tutela , ciascun membro risponde in quanto non possa provare che non gli incombe alcuna colpa .
I membri responsabili sono tenuti ciascuno per la sua parte .
Se il tutore ed i membri dell'autorità tutoria sono insieme responsabili , questi ultimi rispondono solo per ciò che non si può ricuperare dal primo .
Se i membri dell'autorità tutoria e quelli dell'autorità di vigilanza sono insieme responsabili , questi ultimi rispondono solo per ciò che non si può ricuperare dai primi .
In caso di dolo , tutte le persone responsabili sono tenute direttamente e solidalmente .
Ogni persona lesa da una privazione illegale della libertà ha diritto al risarcimento del danno e , se giustificata dalla gravità del pregiudizio , a un'indennità di riparazione morale .
Il Cantone è responsabile , con riserva del regresso contro le persone che hanno cagionato il danno intenzionalmente o per negligenza grave .
Le azioni di responsabilità contro il tutore , i membri delle autorità di tutela , il Comune , il circondario e il Cantone sono di competenza del giudice .
L'azione di responsabilità non può essere subordinata all'esame preventivo di un'autorità amministrativa .
La tutela di un minorenne cessa con l'età maggiore o con la emancipazione .
Dichiarando l'emancipazione , l'autorità fissa il momento in cui essa ha principio e ne ordina la pubblicazione in un foglio officiale .
La tutela di una persona condannata ad una pena privativa della libertà cessa con la fine della detenzione .
La liberazione temporanea o condizionale non toglie la tutela .
In caso di interdizione , la tutela cessa con la revoca da parte dell'autorità competente .
L'autorità è obbligata ad ordinare la revoca tosto che la causa di tutela sia scomparsa .
La revoca può essere proposta dall'interdetto medesimo e da ogni altro interessato .
La procedura è stabilita dai Cantoni .
E' riservato il ricorso al Tribunale federale .
Se l'interdizione era stata pubblicata , si deve pubblicare anche la revoca .
Il riacquisto dell'esercizio dei diritti civili del tutelato non dipende dalla pubblicazione .
La revoca della tutela , decretata per causa di infermità o debolezza di mente , può essere pronunciata solo dietro relazione di periti e quando sia stabilito che la causa d'interdizione più non esiste .
La revoca della tutela pronunciata per prodigalità , abuso di bevande spiritose , scostumatezza o per il modo della propria amministrazione , può essere domandata dal tutelato solo quando da almeno un anno egli non abbia dato motivo di lagnanza in relazione alla causa per cui fu interdetto .
La revoca della tutela pronunciata ad istanza del tutelato può solo avvenire quando ne sia cessata la causa .
La rappresentanza a mezzo di un curatore cessa con il compimento dell'affare per il quale fu ordinata .
L'amministrazione della sostanza cessa dal momento in cui è cessata la causa per cui fu ordinata e il curatore è dimesso dall'ufficio .
L'inabilitazione cessa mediante la revoca da parte dell'autorità competente , secondo le norme relative alla cessazione della tutela .
La cessazione dell'ufficio di curatore sarà pubblicata in un foglio officiale , se fu pubblicata la nomina o se l'autorità tutoria lo reputi altrimenti opportuno .
L'ufficio del tutore cessa con la sua morte o con la perdita dell'esercizio dei diritti civili .
Il tutore cessa dal suo ufficio , se non è rieletto , dal momento in cui è decorso il periodo della sua nomina .
Se una causa d'esclusione si verifica durante la tutela , il tutore deve dimettersi dall'ufficio .
Se si verifica una causa di dispensa , egli di regola non può chiedere la sua dimissione prima della fine del periodo .
Il tutore ha il dovere di continuare gli atti necessari dell'amministrazione della tutela fino a che il suo successore non abbia assunto l'ufficio .
L'autorità tutoria rimuove dal suo ufficio il tutore che si rende colpevole di una grave negligenza o di un abuso delle sue attribuzioni o commette un'azione tale da dimostrarlo indegno della fiducia in lui riposta , od è diventato insolvente .
Ove il tutore si riveli inidoneo ad adempiere i suoi doveri , anche senza che vi sia colpa da sua parte , l'autorità tutoria può rimuoverlo se gli interessi del tutelato sono esposti a pericolo .
La rimozione può essere proposta dal tutelato capace di discernimento e da ogni altro interessato .
Quando l'autorità tutoria venga per altra via a conoscenza di una causa di rimozione , deve procedere d'ufficio .
Prima di pronunciare la rimozione , l'autorità tutoria deve appurare le circostanze con un'inchiesta e sentire il tutore .
Nei casi meno gravi , l'autorità tutoria può limitarsi a comminare la rimozione e può infliggere al tutore una multa fino a cento franchi .
Ove siavi pericolo nel ritardo , l'autorità tutoria può sospendere provvisoriamente il tutore e , ove occorra , provocare il suo arresto ed il sequestro dei suoi beni .
Oltre la rimozione o le pene disciplinari , l'autorità tutoria ordina le necessarie misure a salvaguardia degli interessi del tutelato .
Contro le decisioni dell'autorità tutoria si può ricorrere alla autorità di vigilanza .
Il tutore che cessa dalle sue funzioni deve rimettere all'autorità tutoria una relazione finale con un conto di chiusura e tenere la sostanza a disposizione , per la consegna al tutelato , ai di lui eredi od al successore in carica .
L'esame e l'approvazione della relazione finale e del conto di chiusura da parte delle autorità di tutela avvengono secondo le norme prescritte per le relazioni ed i resoconti periodici .
Quando sieno approvati la relazione finale ed il conto di chiusura ed i beni sieno posti a disposizione del tutelato o del successore in carica , l'autorità tutoria congeda il tutore dalla carica .
Il conto di chiusura dev'essere notificato al tutelato , al di lui erede , od al nuovo tutore , richiamandogli le disposizioni circa l'azione di responsabilità .
Questi devono essere simultaneamente avvertiti del congedo del tutore o del rifiuto di approvazione del suo conto di chiusura .
L'azione di responsabilità contro il tutore ed i membri direttamente responsabili delle autorità di tutela si prescrive in un anno dalla notificazione del conto di chiusura all'attore .
L'azione contro i membri delle autorità di tutela sussidiariamente responsabili , contro il Comune , il circondario e il Cantone , si prescrive in un anno dal momento in cui poteva essere proposta .
La prescrizione dell'azione contro i membri delle autorità di tutela , il Comune , il circondario e il Cantone non comincia in alcun caso prima della cessazione della tutela .
Trattandosi di errore di conteggio o di una causa di responsabilità che potè essere scoperta solo dopo cominciato il termine ordinario della prescrizione , l'azione di responsabilità si prescrive in un anno dalla scoperta dell'errore o della causa di responsabilità ed in ogni caso in dieci anni dal principio del termine della prescrizione ordinaria .
Se l'azione civile deriva da un atto punibile , può essere fatta valere anche dopo la decorrenza di questo termine fino a che non sia prescritta l'azione penale .
Nel fallimento del tutore o di un membro delle autorità di tutela e nel pignoramento dei loro beni , il credito del tutelato è privilegiato a norma della legge federale dell'11 aprile 1889 sulla esecuzione e sul fallimento .
I prossimi eredi del defunto sono i suoi discendenti .
I figli succedono in parti uguali .
I figli premorti sono rappresentati dai loro discendenti , i quali succedono per stirpe in ciascun grado .
Se il defunto non lascia discendenti , l'eredità si devolve ai parenti della stirpe dei genitori .
Il padre e la madre succedono in parti eguali .
Il padre e la madre premorti sono rappresentati dai loro discendenti , i quali succedono per stirpe in ciascun grado .
Se non vi sono discendenti di una linea , tutta la successione è devoluta agli eredi dell'altra linea .
Se il defunto non lascia né discendenti né eredi della stirpe dei genitori , l'eredità è devoluta ai parenti della stirpe degli avi .
Se al defunto sopravvivono gli avi delle linee paterna e materna , essi succedono in ogni linea in parti eguali .
L'avo e l'ava premorti sono rappresentati dai loro discendenti , i quali succedono per stirpe in ciascun grado .
Essendo premorto l'avo o l'ava della linea paterna o della linea materna senza lasciare discendenti propri , l'intera metà è devoluta agli altri eredi della medesima linea .
Se non vi sono eredi della linea paterna o materna , l'intiera eredità è devoluta agli eredi dell'altra linea .
Il diritto di successione dei parenti cessa con la stirpe degli avi .
Tuttavia i bisavi hanno , finché vivono , l'usufrutto della parte che sarebbe devoluta ai discendenti della loro stirpe se questi fossero superstiti .
I prozii e le prozie del defunto hanno , finché vivono , questo usufrutto in rappresentanza dei bisavi premorti da cui discendono .
V. Parentela naturale
Quando il defunto abbia lasciato discendenti , il coniuge superstite riceve , a sua scelta , la metà della successione in usufrutto od un quarto in proprietà .
In concorso con eredi della stirpe dei genitori riceve un quarto in proprietà e tre quarti in usufrutto ; in concorso con eredi della stirpe degli avi , la metà in proprietà e l'altra metà in usufrutto ; se non vi sono eredi né dell'una né dell'altra stirpe , raccoglie l'intiera successione in proprietà .
Il coniuge superstite cui compete l'usufrutto può sempre domandare , in luogo di questo , il pagamento di una rendita annua equivalente .
Avvenuta la conversione , il coniuge può domandar garanzia ai coeredi in quanto i suoi diritti sieno esposti a pericolo .
A richiesta dei coeredi , il coniuge superstite è tenuto a prestar garanzia quando passi ad altre nozze od esponga a pericolo i loro diritti .
C. Figlio adottivo
Se il defunto non lascia eredi , la successione è devoluta , riservati i diritti di usufrutto dei bisavi , dei prozii e delle prozie , al Cantone in cui egli ha avuto l'ultimo domicilio od al Comune designato dal diritto di questo Cantone .
Chi è capace di discernimento ed ha compito gli anni diciotto può , nei limiti e nelle forme legali , disporre dei suoi beni per atto di ultima volontà .
Per concludere un contratto successorio il disponente deve essere maggiorenne .
Sono nulle le disposizioni fatte sotto l'influenza di un errore , di un inganno doloso o di una violenza o minaccia .
Esse diventano però valide se il disponente non le ha revocate entro un anno dal momento in cui ha avuto conoscenza dell'errore o dell'inganno od in cui sono cessati gli effetti della violenza o minaccia .
Se la disposizione contiene un errore manifesto nella designazione di cose o di persone , essa è valida secondo la vera intenzione del disponente ove questa sia riconoscibile con certezza .
Chi muore lasciando discendenti , genitori , fratelli o sorelle od il coniuge , può disporre per causa di morte della parte dei suoi beni eccedente la loro porzione legittima .
Chi non lascia eredi in questi gradi può disporre per causa di morte di tutti i suoi beni .
La porzione legittima è : 1. di tre quarti della quota ereditaria per i discendenti ;
2. della metà per ciascuno dei genitori ;
3. del quarto per ciascuno dei fratelli e sorelle ;
4. dell'intiera quota ereditaria in proprietà per il coniuge superstite , quando concorra con altri eredi legittimi , e della metà quando egli sia l'unico erede legittimo .
Trattandosi della successione di attinenti che hanno avuto l'ultimo domicilio nel loro territorio , i Cantoni possono escludere la legittima dei fratelli e sorelle od estenderla ai discendenti di questi .
Mediante disposizione a causa di morte , il disponente può lasciare al coniuge superstite , in concorso con i figli comuni e con quelli non comuni concepiti durante il matrimonio , come anche con i loro discendenti , l'usufrutto di tutta la porzione che competerebbe a questi .
Questo usufrutto tien luogo della legittima del coniuge in concorso con questi discendenti .
Passando ad altre nozze , il coniuge superstite perde la metà di questo usufrutto .
La porzione disponibile si determina secondo lo stato del patrimonio al momento della morte del disponente .
Se ne devono dedurre i debiti del testatore , le spese funerarie , di apposizione dei sigilli e d'inventario , e quelle per il mantenimento durante un mese delle persone conviventi col defunto .
Le liberalità fra vivi sono computate nella sostanza in quanto sono soggette all'azione di riduzione .
Le polizze di assicurazione sulla vita del disponente , costituite a favore di un terzo con atto tra i vivi o con disposizione a causa di morte , e quelle che vivendo il disponente furono trasferite a titolo gratuito ad un terzo , sono computate nella successione per il valore di riscatto al momento della morte del disponente stesso .
Mediante disposizione a causa di morte , l'erede può essere privato della legittima : 1. quando abbia commesso un grave reato contro il disponente o contro una persona a lui intimamente legata ;
2. quando abbia gravemente contravvenuto ai suoi obblighi di famiglia verso il disponente o verso una persona appartenente alla famiglia del medesimo .
Il diseredato non può prender parte alla divisione della eredità né proporre l'azione di riduzione .
Salvo contraria disposizione del defunto , la porzione del diseredato è devoluta agli eredi legittimi del disponente come se il diseredato fosse premorto .
I discendenti del diseredato hanno diritto alla di lui quota legittima come se egli fosse premorto .
Perché la diseredazione sia valida , occorre che il testatore ne abbia indicata la causa nella sua disposizione .
Se il diseredato contesta la fondatezza della causa di diseredazione , l'erede od il legatario che ne profitta deve fornirne la prova .
Se non può essere fornita questa prova , o se la causa di diseredazione non è indicata , la disposizione vale per la parte che eccede la legittima del diseredato , salvo che sia la conseguenza di un manifesto errore del disponente circa la sussistenza della causa di diseredazione .
Il discendente contro il quale esistono dei certificati di carenza di beni può essere privato della metà della sua porzione legittima a condizione che sia lasciata ai suoi discendenti , nati e nascituri .
Questa diseredazione cade , ad istanza del diseredato , se al momento dell'apertura della successione non esistono più certificati di carenza di beni o se il loro importo non supera il quarto della quota ereditaria .
Ognuno può disporre di tutti i suoi beni , o di parte di essi , per testamento o per contratto successorio , nei limiti della porzione disponibile .
La parte di cui il defunto non ha disposto è devoluta ai suoi eredi legittimi .
Le disposizioni possono essere gravate di oneri e condizioni , il cui adempimento può essere richiesto da qualsiasi interessato tosto che le disposizioni stesse abbiano spiegato il loro effetto .
Gli oneri e le condizioni immorali od illecite rendono nulla la disposizione .
Gli oneri e le condizioni senza senso o meramente vessatorie per i terzi si hanno per non apposti .
Possono essere istituiti uno o più eredi per la intera successione o per una frazione di essa .
Si considera come istituzione d'erede ogni disposizione secondo la quale il chiamato debba raccogliere l'intera successione od una frazione di essa .
Il disponente può assegnare , a titolo di legato , una liberalità ad una persona senza istituirla erede .
Egli può assegnare al legatario una determinata cosa spettante all'eredità , o l'usufrutto dell'eredità o di una sua parte , od anche imporre agli eredi od ai legatari di fargli una data prestazione sul valore dei beni ereditari , o di liberarlo da un'obbligazione .
Il debitore del legato di una cosa determinata che non si trovi nella eredità non è tenuto a fornirla , salvo che dalla disposizione non risulti una diversa volontà del disponente .
La cosa legata dev'essere consegnata al legatario , con le sue deteriorazioni e coi suoi accrescimenti , libera o gravata , nello stato e nelle condizioni in cui si trovava all'apertura della successione .
Il debitore del legato ha , circa le spese fatte per la cosa dopo l'apertura della successione e circa i deterioramenti sopravvenuti , i diritti e le obbligazioni del gestore d'affari senza mandato .
Quando i legati sorpassino l'importo della successione o delle liberalità fatte a colui che ne è gravato , o della porzione disponibile , se ne può chiedere una proporzionata riduzione .
I legati conservano il loro effetto ancorché i debitori degli stessi siano premorti al disponente o si siano resi indegni , od abbiano rinunciato al loro diritto ereditario .
L'erede legittimo od istituito può chiedere il legato disposto a suo favore ancorché rinunci all'eredità .
Il disponente può designare una o più persone , a cui debbano essere devoluti l'eredità od il legato nel caso di premorienza o rinuncia dell'erede o del legatario .
Il disponente può obbligare l'erede istituito a trasmettere l'eredità ad un altro quale erede sostituito .
Tale obbligazione non può essere imposta al sostituito .
Le stesse regole valgono per i legati .
La trasmissione dell'eredità al sostituito avviene , salvo contraria disposizione , alla morte dell'istituito .
Se la disposizione indica un altro momento non ancora trascorso alla morte dell'istituito , l'eredità passa agli eredi di questo , contro garanzia .
Se per un qualsiasi motivo quel momento non può più verificarsi , l'eredità è devoluta definitivamente agli eredi dell'istituito .
In ogni caso di sostituzione d'erede , l'autorità competente ordina la compilazione d'inventario .
Salvo dispensa espressa da parte del disponente , la consegna dell'eredità all'istituito ha luogo solo contro prestazione di garanzia , la quale , trattandosi di immobili , potrà consistere in un'annotazione dell'obbligo di trasmissione nel registro fondiario .
Se l'istituito non è in condizione di prestare questa garanzia , o se mette in pericolo le aspettative del sostituito , dev'essere ordinata l'amministrazione d'officio .
L'erede gravato di sostituzione acquista l'eredità come ogni altro erede istituito .
Egli ne diventa proprietario coll'obbligo della trasmissione .
L'erede sostituito acquista l'eredità se vive al momento previsto per la trasmissione .
Se egli premuore , la successione rimane all'istituito , salvo contraria disposizione del defunto .
Se l'istituito premuore al disponente , se si rende indegno , o se rinuncia all'eredità , il sostituito diventa erede diretto del disponente .
Il disponente può dedicare la porzione disponibile dei suoi beni o parte di essa ad una fondazione per uno scopo qualsiasi .
La validità della fondazione è però subordinata alle disposizioni della legge .
Il disponente può obbligarsi , mediante contratto successorio , a lasciare la sua successione od un legato alla controparte o ad un terzo .
Egli conserva la libera disposizione del suo patrimonio .
Le disposizioni a causa di morte e le donazioni incompatibili con le sue obbligazioni derivanti dal contratto successorio possono essere contestate .
Il disponente può stipulare con un proprio erede un contratto di rinuncia o di fine ereditaria .
Il rinunciante non è più considerato come erede nella devoluzione dell'eredità .
Salvo contraria disposizione del contratto , la rinuncia vale anche in confronto dei discendenti del rinunciante .
Se nel contratto successorio sono istituiti determinati eredi in luogo del rinunciante , la rinuncia cade se essi , per un qualsiasi motivo , non acquistano l'eredità .
Se la rinuncia fu fatta a favore di coeredi , si presume fatta solo in confronto con gli eredi della stirpe del prossimo comune ascendente e non vale in confronto di eredi più remoti .
Se il contraente che ha disposto della sua eredità è insolvente al momento dell'apertura della sua successione , e gli eredi non soddisfano i creditori , il rinunciante ed i suoi eredi possono essere richiesti del pagamento dei debiti in quanto , negli ultimi cinque anni dalla morte del disponente , abbiano ricevuto una controprestazione sul di lui patrimonio e se ne trovino ancora arricchiti al momento dell'aperta successione .
Il testamento può essere fatto in forma pubblica od in forma olografa , od anche con una dichiarazione orale .
Il testamento pubblico si fa , con l'intervento di due testimoni , davanti un funzionario o notaio od altra persona officiale da designarsi dal diritto cantonale .
Il testatore comunica la sua volontà al funzionario , il quale ne redige o ne fa redigere la scrittura e la dà a leggere al testatore stesso .
La scrittura dev'essere firmata dal testatore .
Il funzionario deve datarla ed apporvi anche la sua firma .
Appena datata e firmata la scrittura , il testatore deve , in presenza del funzionario , dichiarare ai due testimoni che egli l'ha letta e ch'essa contiene le sue disposizioni d'ultima volontà .
I testimoni devono confermare con la loro firma , sulla scrittura stessa , che il testatore ha pronunciato tale dichiarazione in loro presenza e che , a loro giudizio , egli trovavasi in istato di capacità a disporre .
Non è necessario che ai testimoni sia data conoscenza del contenuto della scrittura .
Se il testatore non legge o non firma egli stesso la scrittura , questa deve essergli letta dal funzionario alla presenza dei due testimoni , dopo di che il testatore deve dichiarare che l'atto contiene la sua disposizione .
In questo caso l'attestazione firmata dai testimoni deve indicare non solo il fatto dell'avvenuta dichiarazione del testatore ed il loro giudizio sul suo stato di capacità a disporre , ma anche che la scrittura fu letta dal funzionario al testatore in loro presenza .
Non possono cooperare alla confezione del testamento , né come funzionari , né come testimoni , le persone che non hanno l'esercizio della capacità civile , o che sono private dell'esercizio dei diritti civici a seguito di sentenza penale , o che non sanno leggere o scrivere , nonché i parenti in linea retta , i fratelli e sorelle del testatore ed i loro coniugi , ed il coniuge del testatore stesso .
Il testamento non può contenere alcuna disposizione a favore del funzionario che lo redige , né dei testimoni , né dei parenti consanguinei in linea retta o dei fratelli , sorelle o coniugi dei medesimi .
I Cantoni devono provvedere affinché i funzionari incaricati della confezione di tali atti li conservino essi medesimi in originale od in copia o li depongano in custodia presso un ufficio pubblico .
Il testamento olografo dev'essere scritto e firmato a mano dal testatore stesso , dal principio alla fine , compresa l'indicazione del luogo , anno , mese e giorno in cui fu scritto .
I Cantoni devono provvedere a che tali disposizioni possano essere consegnate , aperte o chiuse , in custodia ad un pubblico ufficio .
Il testamento può essere fatto nella forma orale quando per effetto di circostanze straordinarie , quali pericolo di morte imminente , comunicazioni interrotte , epidemia , guerra , il testatore sia impedito di ricorrere ad una delle altre forme .
Il testatore deve dichiarare la sua ultima volontà a due testimoni ed incaricarli di procurarne la debita documentazione .
Le cause d'esclusione dei testimoni sono le stesse che nel testamento pubblico .
La disposizione orale è immediatamente redatta per iscritto da uno dei testimoni con l'indicazione del luogo , anno , mese e giorno in cui avviene , è firmata da ambedue i testimoni , poscia deposta dagli stessi senza ritardo presso un'autorità giudiziaria , con la dichiarazione che il testatore ha loro manifestato tale sua ultima volontà , trovandosi in istato di capacità a disporre , nelle particolari circostanze da loro indicate .
In luogo di ciò i due testimoni possono comunicare la disposizione ad un'autorità giudiziaria con le menzionate dichiarazioni affinché sia messa a protocollo .
Se il testamento orale è fatto da un militare in servizio , l'autorità giudiziaria può essere surrogata da un officiale avente almeno il rango di capitano .
Il testamento orale perde ogni effetto dopo quattordici giorni dacché il testatore si è trovato in condizione di poter servirsi delle altre forme ordinarie .
Il testamento può essere revocato in ogni tempo in una delle forme prescritte per la sua confezione .
La revoca può essere totale o parziale .
Il testatore può revocare la sua disposizione distruggendone in un qualsiasi modo il documento .
Ove l'atto sia stato distrutto per caso fortuito o per colpa di un terzo e non sia possibile ricostituirne esattamente ed integralmente il tenore , la disposizione perde pure ogni effetto , riservata l'azione di danni .
Se il testatore fa un nuovo testamento senza revocare espressamente il primo , la disposizione posteriore revoca l'anteriore , in quanto non risulti con certezza che ne è un semplice complemento .
La disposizione testamentaria circa una cosa determinata rimane pure revocata quando il testatore ne abbia successivamente disposto in una maniera inconciliabile con la prima .
Il contratto successorio richiede per la sua validità le forme del testamento pubblico .
Le parti devono dichiarare simultaneamente la loro volontà al funzionario e firmare l'atto alla presenza del funzionario stesso e dei due testimoni .
Il contratto successorio può sempre essere sciolto dalle parti contraenti , mediante convenzione scritta .
Il contraente che ha disposto della sua eredità può annullare unilateralmente l'istituzione d'erede od il legato quando l'erede od il legatario , dopo la conclusione del contratto , si fosse reso colpevole a suo riguardo di un atto costituente causa di diseredazione .
L'annullamento unilaterale deve essere fatto in una delle forme prescritte per i testamenti .
Chi per effetto di un patto successorio ha diritto di ricevere delle prestazioni tra vivi , può recedere dal contratto secondo il diritto delle obbligazioni , qualora le prestazioni non siano debitamente adempiute o garantite .
Il contratto è sciolto se l'erede o il legatario non sopravvive al disponente .
Se al momento della morte dell'erede il disponente si trova arricchito per effetto del contratto , gli eredi del defunto possono , salva disposizione contraria , pretendere la restituzione dell'arricchimento .
Verificandosi pel disponente , dopo la disposizione a causa di morte , una causa di limitazione della facoltà di disporre , la disposizione non è annullata , ma rimane soggetta all'azione di riduzione .
Il testatore può , mediante disposizione testamentaria , incaricare dell'esecuzione della sua ultima volontà una o più persone aventi l'esercizio dei diritti civili .
L'incarico dev'esser loro comunicato d'officio ed esse devono pronunciarsi sulla accettazione entro quattordici giorni . Il silenzio vale accettazione .
Esse hanno diritto ad un equo compenso per le loro prestazioni .
Salvo contraria disposizione del testatore , gli esecutori testamentari hanno gli stessi diritti e doveri dell'amministratore ufficiale di una successione .
Essi devono far rispettare la volontà del defunto e sono particolarmente incaricati di amministrare la successione , di pagarne i debiti , di soddisfare i legati e di procedere alla divisione conformemente alle disposizioni del testatore o a tenor di legge .
Se sono nominati più esecutori testamentari , essi esercitano il loro ufficio in comune , salvo contraria disposizione del testatore .
La disposizione a causa di morte può essere giudizialmente annullata : 1. se al momento in cui fu fatta , il disponente non aveva la capacità di disporre ;
2. se non è l'espressione di una libera volontà ;
3. se è illecita od immorale in sé stessa o per la condizione da cui dipende .
L'azione di nullità può essere proposta da chiunque come erede o legatario abbia interesse a far annullare la disposizione .
La disposizione affetta da un vizio di forma può essere annullata giudizialmente .
Se la causa di nullità consiste nella circostanza che l'atto contiene delle liberalità a favore di persone che vi hanno cooperato o di loro congiunti , la nullità si limita a queste disposizioni .
Circa il diritto all'azione , valgono le norme relative all'incapacità di disporre .
L'azione di nullità si prescrive in un anno dal giorno in cui l'attore ha avuto conoscenza della disposizione e della causa di nullità , ed in ogni caso , col decorso di dieci anni dalla pubblicazione della disposizione .
Nei casi di incapacità del disponente o di disposizione illecita od immorale , l'azione contro un beneficato di mala fede si prescrive solo dopo trent'anni .
La nullità può sempre essere opposta in via di eccezione .
Gli eredi che non ottengono l'importo della loro legittima possono pretendere che le disposizioni eccedenti la porzione disponibile sieno ridotte alla giusta misura .
Se la disposizione contiene delle prescrizioni circa le quote dei singoli eredi legittimi , queste si devono considerare come semplici prescrizioni relative alla divisione , eccettoché una diversa intenzione non risulti dalla disposizione stessa .
Se la disposizione a causa di morte contiene liberalità a favore di più eredi legittimari , la riduzione in caso di sorpasso della porzione disponibile avviene tra i coeredi in proporzione degli importi attribuiti a ciascun d'essi in più della sua legittima .
Quando il disponente abbia pregiudicato la porzione legittima di un erede , la massa del suo fallimento od i creditori che al momento dell'aperta successione sono in possesso di certificati di carenza di beni , possono proporre l'azione di riduzione fino a concorrenza del loro avere , entro il termine concesso all'erede , se questi dietro loro invito non l'esercita direttamente .
Questo diritto è dato anche contro una diseredazione che il diseredato non contestasse .
La riduzione è sopportata nella medesima proporzione da tutti gli eredi e legatari istituiti , eccettoché una diversa intenzione non risulti dalla disposizione .
Dovendosi ridurre le liberalità ad un beneficato che sia debitore alla sua volta di legati , egli può chiedere , sotto la stessa riserva , che tali legati sieno ridotti in proporzione .
Quando sia soggetto a riduzione il legato di una cosa determinata la quale non possa essere divisa senza scapito , il legatario può a sua scelta pretendere o che gli sia consegnata la cosa dietro rimborso del maggior valore o che gli sia versata la somma corrispondente al valore della porzione disponibile .
Soggiacciono alla riduzione come le disposizioni a causa di morte : 1. le liberalità fatte in acconto della quota ereditaria per causa di nozze , corredo o cessione di beni , in quanto non sieno soggette a collazione ;
2. i contratti di fine e rinuncia d'eredità ;
3. le donazioni liberamente revocabili e quelle fatte dal disponente negli ultimi cinque anni precedenti alla di lui morte , eccettuati i regali d'uso ;
4. le alienazioni fatte dal disponente con la manifesta intenzione di eludere le disposizioni sulla legittima .
Chi è in buona fede , può essere tenuto alla restituzione solo di quanto , al momento dell'apertura della successione , si trovi ancora arricchito per effetto del negozio concluso col disponente .
Se la riduzione dev'essere sopportata dal beneficato di un contratto successorio , egli può ripetere una corrispondente parte della controprestazione fatta al disponente .
Le polizze d'assicurazione sulla vita del disponente , costituite a favore di un terzo per atto tra i vivi o per disposizione a causa di morte e quelle che vivendo il disponente furono trasferite a titolo gratuito ad un terzo , sono soggette all'azione di riduzione per il loro valore di riscatto .
Ove il disponente abbia gravato la sua successione di usufrutti o di rendite in modo che il loro valore capitalizzato , secondo la durata presumibile , eccede la porzione disponibile , gli eredi possono chiedere una proporzionale riduzione delle disposizioni o di esserne liberati abbandonando la porzione disponibile ai beneficati .
La sostituzione fedecommissaria è nulla in confronto all'erede legittimo in quanto sia lesiva della legittima .
Soggiacciono alla riduzione anzitutto le disposizioni a causa di morte , poscia le liberalità tra i vivi , procedendo dalla più recente alla più remota , finché sia reintegrata la legittima .
L'azione di riduzione si prescrive col decorso di un anno dal momento in cui gli eredi hanno conosciuto la lesione dei loro diritti , ed in ogni caso col decorso di dieci anni computati , per le disposizioni testamentarie , dal momento della loro pubblicazione e per le altre liberalità dalla morte del disponente .
Qualora una disposizione anteriore sia diventata valida per l'annullamento di una posteriore , i termini decorrono dal momento della dichiarazione di nullità .
Il diritto alla riduzione può sempre essere opposto in via di eccezione .
L'erede contrattuale a cui il disponente prima di morire ha trasferito il possesso dei suoi beni , ne può far compilare l'inventario per atto pubblico .
Qualora il disponente non abbia trasferito tutti i suoi beni o ne abbia in seguito acquisiti di nuovi , il contratto non si estende che ai beni effettivamente trasferiti , salvo contraria disposizione .
Ove la consegna sia avvenuta in vita del disponente , i diritti e le obbligazioni derivanti dal contratto passano , salvo disposizione contraria , agli eredi dell'istituito .
I coeredi possono domandare la riduzione delle prestazioni eccedenti la porzione disponibile che il disponente avesse fatto in vita ad un erede rinunciante .
La disposizione è soggetta alla riduzione solo per l'importo che eccede la porzione legittima del rinunciante .
Le prestazioni sono imputate secondo le norme prescritte per la collazione .
Il rinunciante che per effetto della riduzione sia obbligato a fare una restituzione all'eredità può , a sua scelta , o effettuare la restituzione , o riversare tutta la prestazione nell'eredità e prendere parte alla divisione come se non avesse rinunciato .
La successione si apre con la morte di chi lascia l'eredità .
Le liberalità e le divisioni effettuate in vita del defunto , in quanto interessano il diritto di successione , sono considerate secondo lo stato in cui l'eredità si trova al momento della morte .
La successione si apre per l'intiero patrimonio nel luogo di ultimo domicilio del defunto .
Le azioni di nullità o riduzione di una disposizione del defunto , e quelle di petizione o divisione dell'eredità , devono essere proposte al giudice di questo domicilio .
Qualunque persona che non ne sia legalmente dichiarata incapace può succedere per legge o per disposizione a causa di morte .
Le liberalità fatte per uno scopo determinato ad una pluralità di persone che non costituisce persona giuridica , sono acquisite alle singole persone che vi appartengono , per essere applicate al fine stabilito dal disponente , ed ove ciò non sia fattibile , valgono come fondazione .
E' indegno di succedere e di ricevere alcuna cosa per disposizione a causa di morte : 1. chi volontariamente ed illecitamente ha cagionato o tentato di cagionare la morte del defunto ;
2. chi volontariamente ed illecitamente lo ha posto in istato permanente d'incapacità di disporre ;
3. chi mediante dolo , minaccia o violenza lo ha indotto a fare o revocare , o lo ha impedito di fare o di revocare una disposizione a causa di morte ;
4. chi volontariamente ed illecitamente ha soppresso o distrutto una disposizione a causa di morte in circostanze tali che il defunto non l'ha più potuta rifare .
L'indegnità cessa quando il testatore abbia perdonato all'indegno .
L'incapacità esiste solo per la persona indegna .
I suoi discendenti ereditano dal defunto come se l'indegno fosse premorto .
Per raccogliere una successione , l'erede deve vivere ed essere capace di succedere al momento dell'apertura della successione stessa .
I diritti dell'erede morto dopo l'apertura della successione passano agli eredi di lui .
Il legatario acquista il diritto alla cosa legata se è vivo e capace di succedere al momento dell'apertura della successione .
Se premuore al disponente , il legato decade a favore di colui che era tenuto a soddisfarlo , eccettoché una diversa intenzione non risulti dalla disposizione .
L'infante è capace di succedere fin dal momento del concepimento , a condizione che nasca vivo .
Se nasce morto non è considerato erede .
Mediante sostituzione nell'eredità o nel legato , l'eredità , od una cosa ad essa spettante , può essere attribuita a persona non ancora vivente al momento dell'apertura della successione .
Non essendo designato un primo erede , si considera come tale l'erede legittimo .
Gli eredi e legatari che ottengono l'immissione in possesso dei beni di una persona scomparsa devono prima fornire garanzia per la restituzione allo scomparso medesimo o ad altri che vi abbiano un diritto prevalente .
Nel caso di persona sparita in pericolo imminente di morte , le garanzie saranno fornite per cinque anni ; nel caso di assenza senza notizie , per quindici anni ; non mai però oltre il giorno in cui lo scomparso avrebbe compiuto gli anni cento .
I cinque anni decorrono dall'immissione in possesso ed i quindici dall'ultima notizia .
Se lo scomparso ricompare o se dei terzi fanno valere diritti prevalenti , le persone immesse in possesso sono obbligate di restituire l'eredità secondo le norme del possesso .
Se sono in buona fede , rimangono obbligate verso i terzi che hanno diritti prevalenti , solo durante il termine per la petizione di eredità .
Qualora un erede sia sparito e non si possa fornire la prova che al momento dell'aperta successione sia vivo o sia morto , la sua parte d'eredità è sottoposta all'amministrazione d'officio .
Coloro a cui la quota dell'erede sparito sarebbe pervenuta in di lui vece , possono , un anno dopo la sua disparizione in imminente pericolo di morte , o cinque anni dopo la sua ultima notizia , domandare al giudice la dichiarazione della sua scomparsa e quindi l'immissione nel possesso della sua quota .
La consegna della quota d'eredità si fa secondo le norme per la consegna agli eredi dello scomparso .
Quando gli eredi di una persona scomparsa abbiano già ottenuto la consegna dei suoi beni ed alla stessa pervenga un'eredità , i di lei coeredi possono ottenere la consegna dei beni ad essa devoluti , senza nuova dichiarazione di scomparsa .
Parimenti , gli eredi di una persona sparita possono prevalersi della dichiarazione di scomparsa ottenuta dai suoi coeredi .
Quando l'amministrazione d'officio dei beni di una persona sparita sia durata dieci anni , o questa persona abbia compiuto i cento anni , l'autorità competente promuove avanti il giudice la procedura per la dichiarazione di scomparsa .
Se nessun avente diritto si annuncia nel termine indicato , l'eredità è devoluta all'ente pubblico chiamato alla successione , o se lo scomparso non ebbe mai domicilio nella Svizzera al Cantone di attinenza .
Questi rimangono responsabili della restituzione verso lo scomparso o verso i terzi che hanno diritti prevalenti , come gli eredi immessi nel possesso .
L'autorità competente dell'ultimo domicilio del defunto deve prendere le misure necessarie a salvaguardia della devoluzione della eredità .
Queste misure sono particolarmente , nei casi previsti dalla legge , l'apposizione dei sigilli , l'inventario , la nomina di un amministratore e la pubblicazione dei testamenti .
Se il defunto non è morto nel luogo di suo domicilio , l'autorità del luogo dove è morto comunica il caso a quella del domicilio e prende le misure necessarie per la conservazione dei beni lasciati dal defunto nella sua giurisdizione .
L'apposizione dei sigilli può essere ordinata nei casi previsti dal diritto cantonale .
La confezione dell'inventario è ordinata : 1. quando un erede trovasi o debba essere posto sotto tutela ;
2. quando un erede è durevolmente assente senza rappresentante ;
3. se uno degli eredi la richiede .
Essa si eseguisce secondo le prescrizioni del diritto cantonale e deve esser compiuta , di regola , entro due mesi dalla morte del defunto .
La compilazione dell'inventario può essere prescritta dalla legislazione cantonale per altri casi .
L'amministrazione dell'eredità è ordinata : 1. se un erede è durevolmente assente senza rappresentante , in quanto i suoi interessi lo richiedano ;
2. se nessuno dei pretendenti può sufficientemente giustificare i suoi diritti ereditari e quando sia incerta l'esistenza di un erede ;
3. se non sono conosciuti tutti gli eredi ;
4. nei casi particolari previsti dalla legge .
Se il defunto ha nominato un esecutore testamentario , l'amministrazione dell'eredità è affidata ad esso .
In caso di morte di una persona sotto tutela , il tutore assume l'amministrazione dell'eredità fino a che non sia altrimenti provveduto .
Quando l'autorità sia in dubbio se il defunto abbia o non abbia lasciato eredi , o se tutti gli eredi le sieno conosciuti , essa deve , mediante sufficienti pubblicazioni , diffidare gli interessati ad annunciarsi entro il termine di un anno .
Se entro questo termine nessun erede si annuncia e l'autorità non ne conosce alcuno , l'eredità decade a favore dell'ente pubblico chiamato alla successione , riservata la petizione d'eredità .
Se alla morte di una persona si rinviene un testamento , questo deve sollecitamente essere consegnato all'autorità competente , ancorché si considerasse nullo .
Il funzionario che ha rogato il testamento o presso il quale è deposto , ed ognuno che l'abbia ricevuto in custodia o che l'abbia trovato tra le cose del defunto , è tenuto ad adempiere questo obbligo , sotto sua personale responsabilità , appena gli sia nota la morte del testatore .
Dopo la consegna , l'autorità deve , uditi se possibile gli interessati , lasciare l'eredità nel possesso provvisorio degli eredi legittimi o nominare un amministratore .
Il testamento dev'essere pubblicato dall'autorità competente entro il termine di un mese dall'avvenuta comunicazione .
Gli eredi sono invitati ad assistervi in quanto siano conosciuti dall'autorità .
Ove il defunto abbia lasciato più di un testamento , tutti devono essere presentati all'autorità e dalla medesima pubblicati .
Tutti i partecipanti all'eredità ricevono , a spese della medesima , una copia della disposizione pubblicata , in quanto essa li concerne .
Ai beneficati di ignota dimora la comunicazione è fatta mediante pubblicazione .
Trascorso un mese dalla comunicazione , gli eredi istituiti , i cui diritti non sieno espressamente contestati dagli eredi legittimi o dai beneficati di una disposizione anteriore , possono ottenere una dichiarazione dell'autorità , nel senso che essi sono riconosciuti eredi , riservate le azioni di nullità e di petizione di eredità .
Nello stesso tempo l'autorità invita , ove occorra , l'amministratore dell'eredità a farne loro la consegna .
Gli eredi acquistano per legge l'universalità della successione dal momento della sua apertura .
Salve le eccezioni previste dalla legge , i crediti , la proprietà , gli altri diritti reali ed il possesso del defunto passano senz'altro agli eredi , ed i debiti del medesimo diventano loro debiti personali .
Per gli eredi istituiti , gli effetti dell'acquisto risalgono al momento dell'apertura della successione , e gli eredi legittimi sono tenuti a consegnar loro l'eredità secondo le regole del possesso .
L'usufrutto legale del coniuge superstite , dei bisavi , prozii e prozie è regolato secondo le disposizioni relative ai legati .
L'usufrutto ha però gli effetti di diritto reale dal momento dell'aperta successione , in quanto possa sussistere in confronto dei creditori della successione .
Il legatario ha un'azione personale contro il debitore del legato , o se questo non è specialmente nominato , contro gli eredi legittimi od istituiti .
Se altro non risulta dal testamento , il suo diritto diventa esigibile dal momento in cui il gravato ha accettato la successione o non può più rinunziare alla stessa .
Non adempiendo gli eredi alla loro obbligazione , essi possono essere convenuti per la consegna degli oggetti legati o , qualora il legato consista nell'adempimento di un atto qualsiasi , per il risarcimento dei danni .
Se al legatario è lasciato un usufrutto , una rendita od altra prestazione periodica , la sua azione , in quanto non sia altrimenti stabilito , è regolata dalle disposizioni sui diritti reali e sulle obbligazioni .
Se è legata una polizza d'assicurazione sulla vita del disponente , il legatario la può direttamente esigere .
I diritti dei creditori del disponente prevalgono a quelli del legatario .
I creditori dell'erede che ha accettato incondizionatamente la successione sono parificati ai creditori del defunto .
Gli eredi che , dopo il soddisfacimento dei legati , abbiano pagato dei debiti ereditari da loro non conosciuti prima , hanno un diritto di regresso verso i legatari nella proporzione medesima nella quale avrebbero potuto pretendere la riduzione dei legati .
I legatari non possono però essere costretti alla restituzione oltre alla misura del loro arricchimento al momento dell'azione di regresso .
Gli eredi legittimi ed istituiti possono rinunciare alla successione loro devoluta .
La rinuncia si presume quando l'insolvenza del defunto al momento dell'aperta successione fosse notoria o risultasse da atti officiali .
Il termine per rinunciare è di tre mesi .
Esso decorre , per gli eredi legittimi , dal momento in cui ebbero conoscenza della morte del loro autore , a meno che provino di aver conosciuto più tardi l'apertura della successione ; per gli eredi istituiti , dal momento in cui hanno ricevuto la comunicazione officiale della disposizione che li riguarda .
Quando l'inventario sia stato eseguito come provvedimento assicurativo , il termine decorre per ogni erede dalla comunicazione officiale della chiusura dell'inventario .
Morendo un erede prima di essersi dichiarato per l'accettazione o per la rinuncia dell'eredità , la facoltà di rinunciare si trasmette ai suoi eredi .
Il termine per rinunciare decorre dal giorno in cui essi eredi hanno saputo che la successione era devoluta al loro autore e non si compie prima che sia spirato il termine concesso a loro medesimi per rinunciare alla successione di quest'ultimo .
Se per rinuncia degli eredi la successione è devoluta ad altri eredi che prima non vi avevano diritto , il termine decorre a loro favore dal momento in cui hanno conosciuto la rinuncia dei primi .
La rinuncia è fatta dall'erede , a voce o per iscritto , all'autorità competente .
Dev'essere senza condizioni né riserve .
L'autorità tiene un registro speciale per le dichiarazioni di rinuncia .
Se l'erede non rinuncia entro il termine fissato , egli acquista incondizionatamente l'eredità .
L'erede che prima dello spirare di detto termine si è ingerito negli affari della successione , o che ha compiuto atti non richiesti dalla semplice amministrazione e continuazione degli affari in corso , o che ha sottratto o dissimulato oggetti appartenenti all'eredità , non può più rinunciare alla stessa .
Quando il defunto non abbia lasciato disposizioni a causa di morte , ed uno fra più eredi rinunci all'eredità , la parte di questo è devoluta come se fosse premorto .
Se esistono disposizioni a causa di morte , la parte a cui l'istituito rinuncia passa ai prossimi eredi legittimi del defunto , eccettoché una diversa intenzione non risulti dalla disposizione .
L'eredità a cui abbiano rinunciato tutti gli eredi legittimi del prossimo grado è liquidata dall'ufficio dei fallimenti .
Fatta la liquidazione , quanto rimane dopo il pagamento dei debiti appartiene agli aventi diritto come se non avessero rinunciato .
La rinuncia dei discendenti dev'essere notificata dall'autorità competente al coniuge superstite , il quale avrà un termine di un mese per accettare l'eredità .
Gli eredi possono rinunciare sotto riserva che prima di ordinare la liquidazione vengano interpellati gli eredi del grado susseguente .
In questo caso l'autorità notifica agli eredi susseguenti la rinuncia dei precedenti , e se questi non accettano l'eredità nel termine di un mese , si ritiene che essi pure vi abbiano rinunciato .
Per motivi gravi , l'autorità competente può prorogare il termine o concederne uno nuovo sia agli eredi legittimi che agli istituiti .
La rinuncia al legato fatta dal legatario profitta al debitore di esso , eccettoché una diversa intenzione non risulti dalla disposizione .
Quando un erede oberato abbia rinunciato all'eredità al fine di sottrarla ai suoi creditori , questi , o la massa del fallimento , hanno il diritto di contestare la rinuncia entro sei mesi , ove i loro crediti non sieno loro garantiti .
Se la contestazione è ammessa , la successione è liquidata d'officio .
L'attivo eccedente serve in prima linea a soddisfare i creditori opponenti e , pagati gli altri debiti , è devoluto agli eredi a favore dei quali è stata fatta la rinuncia .
Se gli eredi di una persona insolvente rinunciano alla eredità , essi sono tenuti verso i creditori in quanto abbiano ricevuto dal defunto , nei cinque anni precedenti alla sua morte , dei beni che sarebbero soggetti a collazione nella divisione ereditaria .
Sono esclusi da questa disposizione il consueto corredo nuziale e le spese di istruzione ed educazione .
Gli eredi di buona fede rispondono solo nella misura dell'attuale loro arricchimento .
L'erede che ha la facoltà di rinunciare alla successione può chiedere il beneficio d'inventario .
La domanda dev'essere fatta all'autorità competente entro il termine di un mese e nelle stesse forme della rinuncia .
La domanda di uno degli eredi giova anche agli altri .
L'inventario è compilato dall'autorità competente secondo le prescrizioni del diritto cantonale , e consiste in una distinta dei beni e dei debiti dell'eredità , con l'indicazione della stima di ogni singolo oggetto .
Chiunque possa dare informazioni sulla situazione patrimoniale del defunto è obbligato , sotto propria responsabilità , a fornirle all'autorità competente che ne lo richieda .
In ispecie gli eredi devono comunicare all'autorità i debiti del defunto da loro conosciuti .
L'autorità incaricata dell'inventario fa pubblicare una grida , con la quale i creditori ed i debitori dell'eredità , compresivi i creditori per fideiussione , sono invitati a notificare i loro debiti e crediti entro un termine stabilito .
La grida deve avvertire i creditori delle conseguenze della mancata notificazione .
Il termine dev'essere di un mese almeno dal giorno della prima pubblicazione .
I crediti ed i debiti risultanti dai registri pubblici o dalle carte dell'eredità devono essere inventariati d'officio .
L'iscrizione nell'inventario è comunicata ai rispettivi creditori e debitori .
Decorso il termine per le notificazioni , l'inventario è chiuso , poi messo per almeno un mese a disposizione degli interessati .
Le spese dell'inventario sono a carico dell'eredità e , dove questa non basti , degli eredi che lo hanno richiesto .
Durante la procedura d'inventario non si possono fare che gli atti della necessaria amministrazione .
Se l'autorità permette ad un erede di continuare un'azienda del defunto , i coeredi possono chiedere garanzia .
Durante la procedura d'inventario è sospesa ogni esecuzione per i debiti del defunto .
La prescrizione non decorre .
Le cause in corso sono sospese e non se ne possono proporre di nuove , riservati i casi d'urgenza .
Chiuso l'inventario , ogni erede è invitato a dichiarare entro il termine di un mese se accetti l'eredità .
Quando sia giustificato dalle circostanze , l'autorità competente può accordare un nuovo termine per far procedere a stime , per la liquidazione di pretese controverse o per simili motivi .
Entro il termine stabilito , l'erede può rinunciare all'eredità o chiedere che sia liquidata d'ufficio , oppure accettarla col beneficio di inventario od incondizionatamente .
Se non fa alcuna dichiarazione , s'intende che l'abbia accettata col beneficio d'inventario .
L'erede che accetta col beneficio d'inventario si assume i debiti inventariati e diventa proprietario dei beni ereditari .
Gli effetti dell'acquisto dell'eredità , coi suoi diritti e coi suoi obblighi , risalgono al momento dell'aperta successione .
L'erede risponde , tanto coi beni della successione quanto coi suoi propri , per tutti i debiti risultanti dall'inventario .
I creditori del defunto i cui crediti non risultano dall'inventario , perché hanno omesso di notificarli , non hanno azione né contro l'erede personalmente , né contro l'eredità .
Tuttavia l'erede rimane responsabile , nella misura in cui si trova arricchito dall'eredità , verso quei creditori che avessero tralasciato la notificazione senza loro colpa , od il cui credito fosse stato omesso nell'inventario benché notificato .
In ogni caso i creditori possono far valere i loro diritti , in quanto sieno garantiti da pegno sopra beni ereditari .
I debiti per fideiussioni del defunto sono inscritti separatamente nell'inventario , e l'erede ne è responsabile , anche se accetta l'eredità , soltanto per l'ammontare corrispondente al riparto che loro verrebbe attribuito qualora l'eredità fosse liquidata in via di fallimento .
La grida deve essere pubblicata d'officio quando la successione sia devoluta ad un ente pubblico , il quale però risponde pei debiti della successione solo nella misura dei beni che acquista coll'eredità .
Ogni erede può chiedere la liquidazione d'officio , anzi che rinunciare all'eredità od accettarla con beneficio d'inventario .
La domanda non è ammessa quando uno dei coeredi abbia dichiarato l'accettazione .
In caso di liquidazione d'officio , gli eredi non sono tenuti per i debiti della successione .
I creditori del defunto che hanno fondati motivi di temere che i debiti della successione non sieno pagati , possono chiedere la liquidazione d'officio nei tre mesi dal giorno della morte , o dalla pubblicazione del testamento , salvo che sieno soddisfatti od ottengano delle garanzie .
I legatari possono , nelle medesime circostanze , chiedere dei provvedimenti assicurativi a tutela dei loro diritti .
La liquidazione d'officio è fatta dall'autorità competente o da uno o più amministratori da essa incaricati .
Essa comincia con la compilazione dell'inventario e la pubblicazione della grida .
L'amministratore è soggetto alla vigilanza dell'autorità alla quale gli eredi possono ricorrere contro gli atti che egli compie od intende di compiere .
L'amministrazione dell'eredità liquida gli affari in corso del defunto , ne adempie le obbligazioni , ne incassa i crediti , ne soddisfa in quanto sia possibile i legati , ne fa riconoscere giudizialmente se occorre i diritti e le obbligazioni , e ne realizza i beni in quanto sia necessario .
L'alienazione di beni stabili della successione deve farsi ai pubblici incanti , e non può farsi a trattative private senza il consenso di tutti gli eredi .
Gli eredi possono domandare che già durante la liquidazione sieno loro consegnati , del tutto o in parte , le cose o il danaro non indispensabili alla medesima .
La liquidazione delle eredità oberate è fatta dall'ufficio dei fallimenti a norma della legislazione sul fallimento .
Chiunque creda di avere , quale erede legittimo od istituito , un diritto prevalente a quello del possessore sopra una successione , o sopra oggetti alla medesima appartenenti , può far valere il suo diritto mediante la petizione d'eredità .
Ad istanza dell'attore il giudice ordina i necessari provvedimenti assicurativi , quali la prestazione di garanzie o la annotazione nel registro fondiario .
Se l'azione è confermata , il possessore deve consegnare all'attore la successione o gli oggetti della medesima , secondo le norme del possesso .
Il convenuto nella petizione d'eredità non può opporre la prescrizione acquisitiva di beni della successione .
In confronto di un convenuto di buona fede , la petizione d'eredità si prescrive in un anno dal momento in cui l'attore ha avuto conoscenza del possesso del convenuto e del proprio diritto prevalente , ed in ogni caso col decorso di dieci anni dalla morte o dalla pubblicazione del testamento .
In confronto di un convenuto di mala fede , il termine della prescrizione è sempre di trent'anni .
L'azione del legatario si prescrive in dieci anni dal giorno della comunicazione della disposizione , o dal giorno dell'esigibilità del legato , o da quello in cui il legato diventò posteriormente esigibile .
Quando il defunto lasci più eredi , sorge fra i medesimi una comunione di tutti i diritti e di tutte le obbligazioni che dura dall'apertura dell'eredità fino alla divisione .
I coeredi diventano proprietari in comune di tutti i beni della successione e dispongono in comune dei diritti inerenti alla medesima , sotto riserva delle facoltà di rappresentanza o d'amministrazione particolarmente conferite per legge o per contratto .
A richiesta di un coerede l'autorità competente può nominare alla comunione ereditaria un rappresentante fino alla divisione .
Gli eredi sono solidalmente responsabili per i debiti della successione .
L'equa indennità dovuta ai figli o agli abiatici per prestazioni conferite alla comunione domestica del defunto è computata nei debiti della successione , sempreché non ne derivi l'insolvenza di questa .
La divisione dell'eredità può essere domandata in ogni tempo da ciascun coerede , in quanto non sia tenuto per contratto o per legge a rimanere in comunione .
Ad istanza di un erede il giudice può sospendere provvisoriamente la divisione della sostanza o di singoli oggetti ove l'immediata sua esecuzione possa recare un pregiudizio considerevole al valore dell'eredità .
I coeredi di un erede insolvente possono domandare subito dopo l'apertura della successione dei provvedimenti conservativi a salvaguardia dei loro diritti .
Allorché nella devoluzione dell'eredità debbano essere considerati i diritti di un infante concepito , la divisione deve essere differita fino alla nascita .
La madre conserva intanto i suoi diritti di godimento sui beni della comunione ereditaria , in quanto ciò sia richiesto per il suo mantenimento .
Gli eredi , che al tempo dell'aperta successione ricevevano il loro mantenimento nell'economia domestica del defunto , possono domandare che esso loro sia continuato a spese della successione fino ad un mese dopo la morte .
Gli eredi legittimi fra loro , od in concorso con gli eredi istituiti , dividono secondo le medesime norme .
Salvo disposizione contraria , possono liberamente accordarsi circa il modo della divisione .
I coeredi possessori di oggetti della eredità o debitori del defunto sono tenuti , all'atto della divisione , di fornire ogni indicazione al riguardo .
Chi lascia l'eredità può , mediante disposizione a causa di morte , prescrivere determinate norme di divisione o di formazione dei lotti .
Tali prescrizioni sono vincolanti per gli eredi , sotto riserva del conguaglio per il caso di una disparità delle quote che non fosse nell'intenzione del disponente .
L'attribuzione di un oggetto della successione ad un erede vale come norma divisionale e non come legato , eccettoché una diversa intenzione non risulti dalla disposizione .
A richiesta di un creditore che abbia acquistate o pignorate le ragioni successorie di un erede , o che possieda un attestato di carenza di beni contro di lui , l'autorità interviene nella divisione in luogo dell'erede stesso .
E' riservato al diritto cantonale di prescrivere anche per altri casi l'intervento dell'autorità nella divisione .
Ove non debbano essere applicate altre disposizioni , tutti gli eredi hanno uguali diritti sui beni della successione .
Essi devono comunicarsi vicendevolmente ogni loro rapporto col defunto che debba essere considerato per l'eguale e giusta divisione della eredità .
Ogni erede può chiedere che i debiti dell'eredità sieno soddisfatti o garantiti prima della divisione .
Gli eredi formano coi beni ereditari altrettanti parti o lotti quanti sono gli eredi stessi o le loro stirpi .
Se non possono accordarsi , la formazione dei lotti è eseguita , a richiesta di uno di essi , dall'autorità competente , tenuto calcolo dell'uso locale , delle condizioni personali e dei desideri della maggioranza dei coeredi .
L'attribuzione dei lotti succede per accordo o per sorteggio fra gli eredi .
Gli oggetti , che divisi perderebbero considerevolmente di valore , devono essere attribuiti per intiero ad uno degli eredi .
Gli oggetti sulla cui divisione od attribuzione gli eredi non cadono d'accordo devono essere venduti per dividerne il prezzo .
Ciascun erede può chiedere che la vendita abbia luogo agli incanti , nel qual caso , in difetto di accordo , l'autorità decide se l'incanto debba essere pubblico o tra i soli eredi .
Gli oggetti che per loro natura formano un complesso non possono essere suddivisi se uno degli eredi vi si oppone .
Gli scritti e gli oggetti che rappresentano ricordi di famiglia non possono essere alienati senza l'accordo di tutti gli eredi .
In caso di disaccordo fra i coeredi , l'autorità competente decide se e come le dette cose debbano essere alienate od attribuite , con o senza imputazione , tenuto calcolo dell'uso locale , e in difetto di questo , delle condizioni personali degli eredi .
I crediti del defunto verso uno degli eredi sono imputati nella sua quota .
Se ad un erede è attribuito un bene ereditario gravato di pegno per debiti del defunto , gli è pure accollato il debito relativo .
I Cantoni possono prescrivere , per ogni genere di coltura , una superficie minima dei fondi , al di sotto della quale non possono essere suddivisi .
I fondi sono attribuiti agli eredi per il valore che hanno al momento della divisione .
I fondi agricoli sono stimati secondo il loro reddito , gli altri secondo il valore venale .
Quando gli eredi non sieno d'accordo circa il valore di attribuzione , questo viene definitivamente stabilito da periti scelti dall'autorità .
Se un fondo agricolo è stato attribuito a uno degli eredi per un prezzo stabilito al di sotto del valore venale ed è alienato o espropriato , anche solo in parte , nei successivi venticinque anni , i coeredi possono pretendere la loro parte dell'utile .
All'alienazione sono equiparati i negozi giuridici , con i quali l'erede dispone , in tutto o in parte , del valore del fondo , come la costituzione di un diritto di superficie o di un diritto di sfruttamento di parti costitutive del suolo .
Determinante per il momento dell'alienazione è la conclusione del contratto , con il quale l'erede si obbliga al trasferimento della proprietà , e , nel caso di espropriazione , l'avvio della procedura .
L'utile è pari alla differenza fra il prezzo di alienazione o l'indennità di espropriazione e il prezzo di attribuzione aumentato del maggior valore risultante dalle spese effettuate dall'erede .
Dalla parte spettante ai coeredi è dedotto il due per cento dell'utile per ciascun anno di appartenenza del fondo all'erede .
L'erede , che , in sostituzione del fondo alienato o espropriato , ne acquista un altro per poter continuare la sua attività , può dedurre al massimo dal prezzo di alienazione o dalla indennità di espropriazione il prezzo d'acquisto di un fondo di reddito equivalente .
I coeredi hanno diritto alla loro parte del saldo e dell'utile proveniente dall'alienazione o dall'espropriazione del nuovo fondo .
L'erede , che impiega una somma per il miglioramento necessario di un edificio attinente alla sua attività e attribuitogli nella stessa successione , può dedurre tale somma dal prezzo di alienazione o dall'indennità di espropriazione .
Nel caso di alienazione o di espropriazione dell'edificio , l'erede non può dedurre dal prezzo questo somma come spesa da lui effettuata .
Per il pagamento ai coeredi della loro parte dell'utile , il compratore risponde solidalmente con l'alienante , se , a domanda di un interessato , il diritto all'utile è annotato nel registro fondiario .
La soppressione o la modificazione del diritto dei coeredi all'utile richiede per la sua validità la forma scritta .
Convenzioni che modificano il diritto dei coeredi all'utile o convenzioni sulla partecipazione all'utile per immobili non agricoli , possono , a domanda di ciascun interessato , essere annotate nel registro fondiario .
Quando dell'eredità faccia parte un'azienda agricola costituente un'unità economica e tale da garantire un'esistenza sufficiente , essa è intieramente attribuita ed imputata per il valore del suo reddito a quello degli eredi che si dichiari disposto a riceverla e che sembri idoneo ad assumerne l'esercizio .
Per giudicare se sia garantita un'esistenza sufficiente si può tener conto di parti di beni immobili e di beni immobili per lungo tempo e congiuntamente amministrati .
In questi casi , il prezzo d'imputazione è stabilito secondo le norme della legge federale del 12 dicembre 1940 sullo sdebitamento di poderi agricoli .
L'assuntore può pretendere gli utensili , le scorte ed il bestiame destinati al podere , per il valore ch'essi rappresentano per l'azienda .
In caso di contestazione , l'autorità competente decide circa l'attribuzione , tenuto conto delle condizioni personali dei coeredi .
L'erede che intende amministrare l'azienda personalmente e ne sembra idoneo ha in prima linea il diritto di pretendere ch'essa gli sia attribuita per intero .
Nel giudicare l'idoneità ad amministrare l'azienda si considerano le capacità del coniuge dell'erede che chiede l'attribuzione per intiero .
L'erede che intende amministrare l'azienda personalmente e ne sembra idoneo non può essere privato del diritto all'attribuzione per intiero , né per testamento né per contratto successorio .
Sono riservate la diseredazione e la rinuncia d'eredità .
Se più eredi soddisfano le condizioni dell'attribuzione per intiero , uno di loro può essere designato assuntore mediante disposizione a causa di morte .
Allorché il defunto lascia discendenti minorenni , gli eredi devono , con riserva del consenso dell'autorità tutoria , mantenere la comunione ereditaria o costituire un'indivisione fino al momento in cui , secondo le circostanze , potrà essere presa una decisione quanto all'attribuzione a un discendente .
Allorché l'azienda agricola si presta , per la sua estensione e la sua natura , a venire frazionata in parecchie aziende vitali , la divisione può essere eseguita mediante attribuzione di queste ultime al loro valore di reddito , se più eredi si dichiarino disposti a riceverle e sembrino idonei ad assumerne l'esercizio .
In caso di contestazione , l'autorità competente decide .
L'assuntore dell'azienda può domandare che la divisione della stessa sia differita qualora , per garantire ai coeredi le loro quote , tenuto calcolo dei diritti di pegno già esistenti , dovesse imporre ai suoi stabili degli oneri eccedenti i tre quarti del valore d'imputazione .
In questo caso gli eredi costituiscono un'indivisione in forma di partecipazione .
Venendo l'assuntore in condizioni da poter liquidare la comunione senza eccessivo indebitamento , ogni coerede può dare la disdetta e chiedere il pagamento della sua quota .
Salvo patto contrario , l'assuntore può in ogni tempo chiedere lo scioglimento dell'indivisione .
Se l'assuntore chiede il differimento della divisione , ciascun coerede , anziché rimanere nella compartecipazione , può chiedere in ogni tempo la consegna della sua parte sotto forma di un titolo garantito da pegno sui beni della comunione .
Tuttavia , ove la sostanza indivisa ne risultasse gravata oltre i tre quarti del valore d'imputazione , basterà che per questa eccedenza l'assuntore fornisca una rendita ipotecaria non denunciabile prima di dieci anni e ad un interesse non superiore a quello praticato per le altre rendite ipotecarie .
Per tali rendite ipotecarie fra coeredi non sono applicabili le disposizioni di legge circa il limite massimo dell'onere ipotecario e la responsabilità dello Stato .
Se con l'azienda agricola è strettamente connessa un'industria accessoria e insieme offrono un'esistenza sufficiente , ambedue devono essere attribuite per intiero all'erede che si dichiara disposto ad assumerle e ne sembra idoneo .
L'azienda agricola è attribuita al valore di reddito , l'altra al valore venale .
In caso di contestazione , l'autorità competente decide circa l'attribuzione , l'alienazione o la separazione dell'industria accessoria , tenuto conto della capacità di esistenza autonoma delle singole aziende connesse e delle condizioni personali degli eredi .
Se nessuno degli eredi domanda l'attribuzione dell'intiera azienda agricola o se una richiesta siffatta è respinta , ognuno dei membri della comunione ereditaria può esigere la vendita di tutta l'azienda .
Gli eredi legittimi sono reciprocamente obbligati a conferire tutto ciò che il defunto ha loro dato per atto tra vivi in acconto della loro quota .
E' soggetto a collazione , salvo espressa disposizione contraria del defunto , tutto ciò che il medesimo ha dato ai suoi discendenti per causa di nozze , corredo , cessione di beni , condono di debiti o simili liberalità .
Se prima o dopo l'apertura della successione , uno degli eredi ha perduto tale sua qualità , il suo obbligo di collazione passa agli eredi che subentrano in suo luogo .
I discendenti di un erede sono tenuti a conferire le liberalità a lui fatte quand'anche non siano loro pervenute .
Gli eredi hanno la scelta di conferire in natura la cosa ricevuta o d'imputarne il valore , ancorché le liberalità eccedano l'importo della loro quota .
Sono riservate le contrarie disposizioni del defunto nonché le ragioni dei coeredi per la riduzione delle liberalità .
Se le liberalità eccedono l'importo di una quota ereditaria , ma è provato che con ciò il disponente ha voluto favorire l'erede di cui si tratta , l'eccedenza non è soggetta a collazione , riservata ai coeredi l'azione di riduzione .
Questo favore è presunto per i corredi donati nella consueta misura ai discendenti per causa di nozze .
La collazione si fa a norma del valore della liberalità al momento dell'aperta successione o , per le cose precedentemente alienate , secondo il loro prezzo di vendita .
Le spese fatte , le deteriorazioni ed i frutti percepiti sono computati fra gli eredi secondo le regole del possesso .
Non essendo provata una diversa volontà del defunto , le spese per l'istruzione e l'educazione dei singoli figli non sono soggette a collazione , se non in quanto eccedano la misura consueta .
Ai figli in tenera età o colpiti da infermità deve essere concesso nella divisione un equo prelevamento .
I consueti regali d'occasione non devono essere conferiti .
F. Compensi per contribuzione alle spese domestiche
La divisione produce i suoi effetti tra gli eredi dal momento della formazione ed accettazione dei lotti o della firma del contratto di divisione .
Il contratto di divisione richiede per la sua validità la forma scritta .
I contratti di cessione delle ragioni ereditarie fra coeredi ed i contratti stipulati dal padre o dalla madre coi figli circa le parti di questi nella successione del coniuge premorto , richiedono per la loro validità la forma scritta .
Se tali contratti sono stipulati da uno degli eredi con un terzo , essi non danno a questo il diritto d'intervenire nella divisione , ma solo di pretendere la parte che nella divisione sarà attribuita al cedente .
Sono nulle e di nessun effetto le convenzioni stipulate a riguardo di una successione non ancora aperta dai coeredi fra loro o da alcuno d'essi con un terzo , senza l'intervento ed il consenso di quegli della cui eredità si tratta .
Le prestazioni date per tali contratti sono soggette a restituzione .
Compiuta la divisione , gli eredi sono fra di loro tenuti alla garanzia per i beni della divisione come il venditore e il compratore .
Essi sono reciprocamente garanti dell'esistenza dei crediti attribuiti nella divisione , ed in caso d'insolvenza del debitore rispondono reciprocamente come fideiussori semplici per l'importo del valore attribuito , eccettoché trattisi di cartevalori che hanno un prezzo di borsa o di mercato .
L'azione di garanzia si prescrive in un anno dalla chiusura della divisione o dalla scadenza dei crediti verificatasi più tardi .
L'azione di rescissione del contratto di divisione è soggetta alle norme dell'azione di nullità dei contratti in genere .
Gli eredi rispondono solidalmente per i debiti della successione anche dopo la divisione e con tutti i loro beni , salvo che i creditori abbiano espressamente o tacitamente consentito alla divisione od all'assunzione dei debiti .
La responsabilità solidale si prescrive in cinque anni dalla divisione o dalla esigibilità del credito verificatasi più tardi .
L'erede che avesse pagato un debito dell'eredità non attribuitogli nella divisione , o che per un debito avesse pagato più di quanto si era assunto , ha diritto di regresso verso gli altri coeredi .
L'azione di regresso si propone anzitutto contro l'erede che aveva assunto il debito .
Salvo contraria disposizione , gli eredi devono del resto contribuire al pagamento dei debiti in proporzione delle loro quote .
Il proprietario di una cosa ne può disporre liberamente entro i limiti dell'ordine giuridico .
Egli può rivendicarla contro chiunque la ritenga senza diritto e respingere qualsiasi indebita ingerenza .
Chi é proprietario di una cosa lo è di tutte le sue parti costitutive .
E' parte costitutiva di una cosa tutto ciò che secondo il concetto usuale del luogo s'immedesima con essa e non ne può essere separato senza distruggerla , deteriorarla od alterarla .
Chi è proprietario di una cosa lo è anche dei suoi frutti naturali .
I frutti naturali di una cosa sono i prodotti periodici ed i redditi che se ne ritraggono , conformemente alla sua destinazione , secondo il concetto comune .
Prima della loro separazione i frutti naturali sono considerati come parti costitutive della cosa .
Ogni atto di disposizione di una cosa si estende , se non è fatta eccezione , anche ai suoi accessori .
Accessori sono le cose mobili che , secondo il concetto usuale del luogo o secondo la manifesta intenzione del proprietario , sono durevolmente destinate all'uso , al godimento od alla conservazione della cosa principale e che vi furono annesse , connesse od altrimenti poste perché servissero alla medesima .
La temporanea separazione dalla cosa principale non toglie ad una cosa la qualità di accessorio .
Non possono mai reputarsi accessori quelle cose mobili che servono solo all'uso temporaneo od al consumo del possessore della cosa principale , o che sono estranee alla naturale destinazione di questa , nonché quelle che furono connesse alla cosa principale solo a scopo di custodia , di vendita o di locazione .
Più persone che abbiano per frazioni la proprietà di una cosa , senza segni apparenti di divisione , sono comproprietarie .
Ove non sia diversamente stabilito , esse sono comproprietarie in parti eguali .
Ogni comproprietario ha per la sua parte i diritti e gli obblighi di un proprietario ; essa parte può essere da lui alienata o costituita in pegno o pignorata dai suoi creditori .
I comproprietari possono convenire un regolamento per l'uso e l'amministrazione , derogante alle disposizioni legali , e farlo menzionare nel registro fondiario .
Il regolamento non può escludere né restringere la facoltà di ogni comproprietario : 1. di chiedere e , se occorre , di far ordinare dal giudice l'esecuzione degli atti d'amministrazione necessari a conservare il valore della cosa e a mantenerla idonea all'uso ;
2. d'attuare , a spese di tutti i comproprietari , le misure urgenti , necessarie a preservare la cosa da un danno imminente o maggiore .
Ogni comproprietario può fare gli atti dell'ordinaria amministrazione , come i lavori di miglioramento , coltivazione , raccolta , di custodia e vigilanza di breve durata , stipulare a tale fine contratti ed esercitare le facoltà che derivano dagli stessi o dai contratti di locazione o d'appalto , comprese quelle di pagare e riscuotere somme di danaro per tutti i comproprietari .
La competenza per tali atti d'amministrazione può essere regolata altrimenti a maggioranza di tutti i comproprietari , salvo le disposizioni della legge concernenti le misure necessarie e urgenti .
Gli atti di amministrazione più importanti , in particolare i cambiamenti di cultura o d'utilizzazione , la stipulazione o lo scioglimento di contratti di locazione , la partecipazione al miglioramento del suolo e la nomina d'un amministratore con facoltà eccedenti l'ordinaria amministrazione sono decisi a una maggioranza di tutti i comproprietari che rappresenti in pari tempo la maggior parte della cosa .
Sono riservate le disposizioni concernenti i lavori di costruzione necessari .
I lavori di manutenzione , di riparazione e di rinnovazione necessari a conservare il valore della cosa e a mantenerla idonea all'uso sono decisi a maggioranza di tutti i comproprietari , sempreché non siano atti d'ordinaria amministrazione che ognuno di essi può fare .
I lavori di rinnovamento e di trasformazione diretti ad aumentare il valore della cosa oppure a migliorarne il rendimento o l'idoneità all'uso sono deliberati a una maggioranza di tutti i comproprietari che rappresenti in pari tempo la maggior parte della cosa .
Per le modificazioni che rendano notevolmente e durevolmente più difficile o meno economico per un comproprietario l'uso o il godimento cui la cosa era fino allora destinata , occorre il consenso dello stesso .
Le modificazioni implicanti una spesa che non si possa ragionevolmente imporre a un comproprietario , segnatamente perché sproporzionata al valore della sua quota , possono essere fatte senza il suo consenso , purché la sua parte di spesa che superi la somma a lui imponibile , sia assunta dagli altri comproprietari .
I lavori di costruzione diretti esclusivamente ad abbellire la cosa , a migliorarne l'aspetto o a renderne più comodo l'uso , possono essere fatti soltanto con il consenso di tutti i comproprietari .
Questi lavori possono , a una maggioranza di tutti i comproprietari che rappresenti in pari tempo la maggior parte della cosa , essere decisi anche contro la volontà d'un comproprietario che non ne risulti durevolmente impedito nel diritto d'uso e di godimento , qualora gli altri comproprietari gli risarciscano il pregiudizio temporaneo e assumano la sua parte di spesa .
Ogni comproprietario è autorizzato a rappresentare la cosa , ad usarne e goderne nella misura compatibile con i diritti degli altri .
Per alienare la cosa , per imporle degli aggravi o per cambiarne la destinazione , occorre il consenso di tutti i comproprietari , a meno che questi abbiano unanimemente stabilito un'altra norma .
I comproprietari non possono gravare la cosa di diritti di pegno o di oneri fondiari , qualora ne siano già gravate singole quote .
Le spese d'amministrazione , le imposte ed altri aggravi derivanti dalla comproprietà , o che incombono alla cosa comune , sono sopportati dai comproprietari in proporzione delle loro quote , salvo patto contrario .
Il comproprietario che ha sopportato più della sua parte di tali spese può chiederne compenso agli altri nella stessa proporzione .
Il regolamento per l'uso e l'amministrazione convenuto dai comproprietari , le misure amministrative da essi decise , le sentenze e gli ordini del giudice sono vincolanti anche per il successore d'un comproprietario e per l'acquirente d'un diritto reale su una quota di comproprietà .
Il comproprietario può essere escluso per sentenza del giudice dalla comunione , se il contegno suo ovvero delle persone cui ha ceduto l'uso della cosa o delle quali è responsabile , violi così gravemente gli obblighi verso tutti gli altri comproprietari o taluni di essi , da non potersi ragionevolmente pretendere che continuino la comunione .
Se i comproprietari sono soltanto due , l'azione spetta a ciascuno di essi ; negli altri casi e salvo convenzione contraria , è necessaria l'autorizzazione della maggioranza di tutti i comproprietari meno il convenuto .
Il giudice che pronuncia l'esclusione condanna il convenuto ad alienare la sua quota di comproprietà e , per il caso in cui l'alienazione non sia attuata nel termine fissato , ordina che la quota sia venduta agli incanti pubblici secondo le disposizioni sulla realizzazione forzata degli immobili , eccetto quelle concernenti lo scioglimento della comproprietà .
Le disposizioni concernenti l'esclusione d'un comproprietario si applicano per analogia all'usufruttuario della quota di comproprietà e al titolare di altri diritti di godimento reali oppure personali annotati nel registro fondiario .
Ogni comproprietario ha il diritto di chiedere la cessazione della comproprietà , a meno che ciò non sia escluso dal negozio giuridico , dalla suddivisione in proprietà per piani o dal fine a cui la cosa è durevolmente destinata .
La divisione può essere differita fino a trent'anni mediante convenzione , la quale , se si tratta d'un fondo , richiede per la sua validità l'atto pubblico e può essere annotata nel registro fondiario .
Lo scioglimento non può essere chiesto intempestivamente .
Lo scioglimento si effettua mediante divisione in natura , mediante la vendita a trattative private od agli incanti con divisione del ricavo , o mediante cessione della cosa ad uno o più dei comproprietari compensando gli altri .
Quando i comproprietari non si accordino circa il modo della divisione , il giudice ordina la divisione della cosa in natura , ed ove questa non si possa fare senza notevole diminuzione del valore , ne ordina la licitazione fra i comproprietari od ai pubblici incanti .
Trattandosi di divisione in natura la differenza dei lotti può essere conguagliata in denaro .
Se più persone , vincolate ad una comunione per disposizione di legge o per contratto , hanno in comune la proprietà di una cosa , il diritto di ciascuna si estende a tutta la cosa .
I diritti e gli obblighi dei proprietari in comune si determinano secondo le norme stabilite dalla legge o dal contratto per la relativa specie di comunione .
In difetto di altre disposizioni l'esercizio della proprietà e il diritto di disporre della cosa richiedono l'unanime decisione dei proprietari .
Durante la comunione nessuno dei proprietari può domandare la divisione né disporre di una frazione della cosa .
Lo scioglimento si effettua con l'alienazione della cosa o con la fine della comunione .
Salvo disposizione contraria , la divisione si fa secondo le norme della comproprietà .
La proprietà fondiaria ha per oggetto i fondi .
Sono fondi nel senso di questa legge : 1. i beni immobili ;
2. i diritti per sé stanti e permanenti intavolati nel registro fondiario ;
3. le miniere ;
4. le quote di comproprietà d'un fondo .
Per l'acquisto della proprietà fondiaria occorre l'iscrizione nel registro fondiario .
Nei casi di occupazione , successione , espropriazione , esecuzione forzata o sentenza , l'acquirente diventa proprietario già prima dell'iscrizione , ma può disporre del fondo nel registro fondiario solo dopo che l'iscrizione fu eseguita .
Il contratto traslativo della proprietà richiede per la sua validità l'atto pubblico .
Le disposizioni a causa di morte e le convenzioni matrimoniali devono essere fatte nelle forme prescritte dal diritto successorio e matrimoniale .
L'acquisto per occupazione di un fondo intavolato nel registro fondiario può solo avvenire allorquando risulti dal registro stesso che è cosa senza padrone .
L'occupazione di un terreno non intavolato nel registro soggiace alle disposizioni circa le cose senza padrone .
I terreni utilizzabili formatisi sopra un'area senza padrone a seguito di alluvione , colmata , spostamento di terra , cambiamento di corso o di livello di un'acqua pubblica o per simile causa , appartengono al Cantone nel cui territorio si trovano .
Il diritto cantonale li può assegnare ai fronteggianti .
Chiunque possa provare che porzioni di terreno furono staccate dalla sua proprietà , le può riprendere entro un congruo termine .
Gli spostamenti di terreno dall'uno all'altro fondo non producono alcuna modificazione dei confini .
Le porzioni di terreno ed altri materiali che per tali spostamenti passano dall'uno all'altro fondo sono soggetti alle disposizioni sulle cose trasportate e sull'unione di cose .
Ove taluno sia indebitamente iscritto nel registro quale proprietario , la sua proprietà non può più essergli contestata se egli ha posseduto il fondo in buona fede , pacificamente e senza interruzione per anni dieci .
Colui che possiede da trent'anni , senza interruzione , pacificamente e come proprietario un fondo non intavolato nel registro , può domandare che sia intavolato come sua proprietà .
Lo stesso diritto appartiene alle medesime condizioni al possessore di un fondo del quale il registro non indica alcun proprietario od il cui proprietario al cominciare del termine della prescrizione di trent'anni era morto o dichiarato scomparso .
Tuttavia l'iscrizione può essere fatta solo per disposizione del giudice , previa pubblicazione di una grida , ed è concessa solo se non vi fu opposizione nel termine indicato o se l'opposizione fu respinta .
Per il computo dei termini , per l'interruzione e la sospensione della prescrizione acquisitiva valgono le norme circa la prescrizione dei crediti .
Le cose senza padrone e quelle di dominio pubblico sono soggette alla sovranità dello Stato nel cui territorio si trovano .
Non sono soggetti alla proprietà privata , salvo la prova del contrario , le acque pubbliche , i terreni non coltivabili , come le rupi , le franate , i ghiacciai , i nevati e le sorgenti che ne scaturiscono .
Il diritto cantonale emana le necessarie disposizioni circa l'occupazione delle terre senza padrone ed il godimento e l'uso delle cose di dominio pubblico , come le strade , le piazze , i corsi d'acqua ed il letto dei fiumi .
Il titolo d'acquisto conferisce all'acquirente una azione personale contro l'alienante per far eseguire la iscrizione nel registro fondiario e , in caso di rifiuto dell'alienante , il diritto di farsi giudizialmente riconoscere la proprietà .
Nei casi di occupazione , successione , espropriazione , esecuzione forzata e sentenza del giudice , l'acquirente può ottenere direttamente la iscrizione .
Le modificazioni della proprietà fondiaria derivanti dal regime di beni fra i coniugi sono iscritte d'ufficio nel registro fondiario , dopo la pubblicazione dell'iscrizione nel registro dei beni matrimoniali .
La proprietà fondiaria si estingue con la cancellazione dell'iscrizione o con la perdita totale del fondo .
Riguardo all'espropriazione , il momento del trapasso della proprietà è determinato dalle rispettive leggi federali e cantonali .
La proprietà del fondo si estende superiormente nello spazio ed inferiormente nella terra fin dove esiste per il proprietario un interesse ad esercitarla .
Essa comprende , salvo le restrizioni legali , tutto ciò che è piantato o costrutto sul terreno ed anche le sorgenti .
I confini sono indicati dalla mappa catastale e dai termini posti nel fondo .
In caso di disaccordo fra la mappa ed i termini , si presumono esatti i confini della mappa .
Ogni proprietario di fondi è tenuto di prestarsi , a richiesta del vicino , all'accertamento dei rispettivi confini sia mediante rettificazione della mappa , sia piantando i termini .
Quando in confine tra due fondi esistano delle opere divisorie , come muri , siepi o steccati , si presumono comproprietà dei due vicini .
Ove taluno adoperi materiale altrui per costruire sul proprio fondo , o materiale proprio per costruire sul fondo altrui , il materiale diventa parte costitutiva del fondo .
Il proprietario dei materiali che furono adoperati senza il suo consenso ha il diritto di rivendicarli ed esigerne la rimozione , a spese del proprietario del fondo , in quanto si possa fare senza un danno sproporzionato .
Alle medesime condizioni il proprietario del fondo può domandare la rimozione a spese del costruttore dei materiali adoperati senza il suo consenso .
Non avvenendo la rimozione , il proprietario del fondo deve equamente risarcire l'altro per il suo materiale .
Se la costruzione fu fatta in mala fede dal proprietario del fondo , questo può essere condannato al completo risarcimento del danno .
Se fu fatta in mala fede dal proprietario del materiale , l'indennità può essere limitata al valore minimo che la costruzione può avere per il proprietario .
Nei casi in cui il valore della costruzione superi manifestamente quello del suolo , la parte in buona fede può domandare che la proprietà della costruzione e del fondo sia attribuita al proprietario del materiale mediante equa indennità .
Le costruzioni ed altre opere sporgenti da un fondo sopra un altro , rimangono parte costitutiva del fondo da cui sporgono , se il loro proprietario ha un diritto reale alla loro esistenza .
Tale diritto può essere iscritto nel registro fondiario come servitù .
Qualora l'opera sporgente sia fatta senza diritto , ma il vicino danneggiato non abbia fatto opposizione alla stessa a tempo debito , malgrado che fosse riconoscibile , il giudice può , se le circostanze lo esigono , accordare mediante equa indennità , al costruttore in buona fede il diritto reale sull'opera o la propriétà del terreno .
Le costruzioni od altre opere scavate o murate nel fondo altrui , o in qualsiasi modo durevolmente incorporate al suolo o al sottosuolo , possono avere un proprietario speciale , quando la loro esistenza sia iscritta nel registro fondiario come servitù .
Questo diritto non è applicabile ai singoli piani di un edificio .
Le condotte d'acqua , di gas , di forza elettrica e simili , in quanto si trovino fuori del fondo a cui servono , sono presunte accessori dell'impianto da cui provengono ed appartenere al proprietario di questo , salvo disposizione contraria .
La costituzione di tali diritti reali sui fondi altrui ha luogo a titolo di servitù , in quanto non siano applicabili le norme sui rapporti di vicinato .
La servitù ha principio coll'iscrizione nel registro fondiario se si tratta di condotta non riconoscibile esteriormente ; dalla costruzione delle opere negli altri casi .
Le capanne , baracche , tettoie e simili , costrutte sul terreno altrui senza intenzione di incorporarvele durevolmente , rimangono del loro speciale proprietario .
Esse non sono inscritte nel registro fondiario .
Ove alcuno collochi piante di altrui proprietà nel proprio fondo o piante proprie nel fondo altrui , ne derivano gli stessi diritti ed obblighi come se si trattasse dell'impiego di materiale di costruzione o di costruzioni mobiliari .
E' vietata la costituzione di servitù analoghe ai diritti di superficie su piante e selve .
Chiunque sia danneggiato o minacciato di danno per il fatto che un proprietario trascende nell'esercizio del suo diritto di proprietà , può chiedere la cessazione della molestia o un provvedimento contro il danno temuto e il risarcimento del danno .
Le restrizioni legali del diritto di proprietà sussistono senza iscrizione nel registro fondiario .
La loro soppressione o modificazione per negozio giuridico richiede per la sua validità l'atto pubblico e l'inscrizione nel registro fondiario .
Le restrizioni della proprietà aventi carattere di interesse pubblico non possono essere soppresse né modificate .
Quando un diritto di prelazione sia annotato nel registro fondiario , esso vale in confronto di qualsiasi proprietario per il termine indicato nell'annotazione e alle condizioni ivi stabilite o , in difetto di queste , alle condizioni alle quali il fondo è stato comperato dall'ultimo proprietario .
Il venditore ha l'obbligo di notificare la vendita a quegli che ha il diritto di prelazione .
Il diritto di prelazione si estingue col decorso di un mese dacché l'avente diritto ha avuto conoscenza della vendita , ed in ogni caso col decorso di dieci anni dall'annotazione .
I comproprietari hanno per legge il diritto di prelazione verso qualunque terzo che acquisti una parte del fondo .
Il diritto di prelazione spetta anche al proprietario di un fondo gravato da un diritto di superficie per sé stante e permanente verso chiunque acquisti tale diritto , e al superficiario , nella misura in cui il fondo serva all'esercizio del suo diritto , verso chiunque acquisti il fondo .
Le convenzioni che annullano o modificano il diritto prelazione richiedono per la loro validità l'atto pubblico e possono essere annotate nel registro fondiario .
Quando un diritto di compera o di ricupera sia annotato nel registro fondiario sussiste per il tempo indicato nell'annotazione contro qualsiasi proprietario .
I diritti di compera e di ricupera si estinguono in ogni caso col decorso di dieci anni dall'annotazione .
Usando del diritto di proprietà , e specialmente esercitando sul suo fondo un'industria , ognuno è obbligato di astenersi da ogni eccesso pregiudicevole alla proprietà del vicino .
Sono vietate in ispecie le emissioni di fumo o di fuliggine , le evaporazioni moleste , i rumori e gli scotimenti che sono di danno ai vicini e non sono giustificati dalla situazione e destinazione dei fondi o dall'uso locale .
Il proprietario che intraprende scavi o costruzioni deve fare in modo di non danneggiare i fondi dei vicini , provocando scoscendimenti del loro terreno , o mettendolo in pericolo , o recando pregiudizio agli impianti che vi si trovano .
Alle costruzioni incompatibili col diritto di vicinato si applicano le disposizioni relative alle opere sporgenti sul fondo altrui .
I Cantoni hanno facoltà di fissare le distanze da osservarsi negli scavi e costruzioni .
Essi possono emanare ulteriori norme edilizie .
Il vicino può tagliare ed appropriarsi i rami sporgenti e le radici penetranti quando danneggino la sua proprietà e dietro reclamo non sieno tolti entro un termine conveniente .
Se il proprietario tollera la sporgenza di rami sul suo suolo coltivato o fabbricato , egli ha diritto ai frutti che producono .
Queste prescrizioni non sono applicabili alle selve fra loro confinanti .
Il diritto cantonale può prescrivere determinate distanze dal fondo del vicino per le piantagioni , secondo la natura dei fondi e delle piante , e può obbligare il proprietario del fondo a permettere l'avanzamento dei rami o delle radici di piante fruttifere nonché regolare o togliere il diritto del proprietario sui frutti prodotti dai rami sporgenti sul suo terreno .
Ogni proprietario è tenuto a ricevere l'acqua che scola naturalmente dal fondo superiore , particolarmente l'acqua piovana , di disgelo e quella delle sorgenti non raccolte .
A nessuno è lecito modificare il deflusso naturale dell'acqua a danno del vicino .
L'acqua defluente necessaria ad un fondo inferiore gli può esser tolta solo in quanto sia indispensabile per il fondo superiore .
Il proprietario è tenuto a ricevere senza indennità le acque provenienti da opere di prosciugamento del fondo superiore , che prima scolavano naturalmente sul suo fondo .
Se ne subisce un danno , egli può esigere dal proprietario del fondo superiore che faccia a sue spese un acquedotto attraverso il proprio fondo inferiore .
Ogni proprietario è tenuto di tollerare nel suo fondo le condotte di acque potabili , i tubi di fognatura o di scolo , di gas e simili , nonché i fili di correnti elettriche aeree o sotterranee , previo integrale risarcimento dei danni che ne risultano , sempreché la condotta non possa essere compiuta senza servirsi del fondo stesso o senza spese eccessive .
Queste prestazioni non possono essere richieste in virtù dei rapporti di vicinato nei casi per i quali il diritto federale o cantonale concede l'espropriazione .
Tali condotte sono iscritte nel registro fondiario a richiesta dell'interessato ed a sue spese .
Il proprietario gravato può pretendere che i suoi interessi siano equamente considerati .
Quando ciò sia giustificato da speciali circostanze , e trattandosi di condotte aeree , egli può pretendere che gli sia comperato , contro integrale compenso e per una conveniente larghezza , il tratto di terreno sul quale dev'essere stabilita la condotta .
Modificandosi le circostanze , il gravato può pretendere uno spostamento della condotta conforme ai propri interessi .
Le spese dello spostamento devono , di regola , essere sopportate dall'avente diritto .
Dove ciò sia giustificato da speciali circostanze un'equa parte delle spese può però essere posta a carico del gravato .
Il proprietario che non abbia un accesso sufficiente dal suo fondo ad una strada pubblica , può pretendere che i vicini gli consentano il passaggio necessario dietro piena indennità .
La domanda è diretta in primo luogo contro il vicino dal quale , a causa dello stato preesistente della proprietà e della viabilità , si può più ragionevolmente esigere la concessione del passo ; in secondo luogo contro coloro per i quali il passaggio è di minor danno .
Nella determinazione del passo necessario devesi aver riguardo agli interessi delle due parti .
Rimane riservata ai Cantoni la facoltà di emanare ulteriori prescrizioni circa il diritto di servirsi del fondo del vicino per eseguire i lavori di coltivazione , miglioria o costruzione sul fondo proprio , circa i diritti di passaggio per arare od abbeverare , circa il transito nei fondi incolti od in stagione morta , la condotta del legname e simili diritti .
I diritti di passo stabiliti direttamente dalla legge sussistono senza iscrizione nel registro fondiario .
Devono però essere menzionati nel registro quando abbiano un carattere permanente .
Il proprietario sopporta le spese di cinta del proprio fondo , riservate le disposizioni circa la comproprietà delle opere divisorie .
Relativamente all'obbligo ed al modo di cintare i fondi è riservato il diritto cantonale .
I proprietari devono contribuire in proporzione del loro interesse alle spese per le opere relative all'esercizio dei diritti di vicinato .
L'accesso ai boschi , alle selve ed ai pascoli e la raccolta di bacche selvatiche , funghi e simili cose sono concessi ad ognuno , secondo l'uso locale , riservate le disposizioni proibitive che l'autorità competente può emanare , limitatamente a certi fondi , nell'interesse delle colture .
Il diritto cantonale può decretare ulteriori disposizioni circa l'accesso ai fondi altrui per l'esercizio della caccia o della pesca .
Il proprietario deve permettere all'avente diritto la ricerca e la ripresa delle cose trasportate sul proprio fondo dall'acqua , dal vento , dalle valanghe , o da altra forza naturale od avvenimento fortuito , nonché del bestiame grosso o minuto , degli sciami d'api , volatili o pesci pervenuti sul proprio fondo .
Egli può pretendere il risarcimento del danno ed ha su dette cose il diritto di ritenzione .
Ove qualcuno non possa sottrarre sé od altri ad un danno sovrastante o ad un pericolo imminente se non violando la proprietà fondiaria di un terzo , questi è tenuto di soffrire la violazione , purché il danno effettivo o temuto sia assai maggiore del pregiudizio che risulta per lui .
Il danno che ne consegue dev'essere equamente risarcito .
Rimane riservata alla Confederazione , ai Cantoni ed ai Comuni la facoltà di emanare nell'interesse pubblico delle restrizioni al diritto di proprietà fondiaria , specialmente a riguardo della polizia edilizia e sanitaria , dei provvedimenti contro gli incendi , delle discipline forestali , della viabilità , delle strade di alaggio , dell'impianto dei termini e dei segnali trigonometrici , del miglioramento e frazionamento del suolo , del raggruppamento dei fondi rustici e dei terreni da costruzione , della conservazione delle antichità e delle rarità naturali , delle deturpazioni del paesaggio , della protezione dei punti di vista e delle sorgenti d'acque salubri .
Quando le opere di miglioramento del suolo , come correzioni di corsi d'acqua , prosciugamenti , irrigazioni , rimboschimenti , strade , raggruppamenti di terreni e simili lavori , non possano essere compiute se non da una comunione di proprietari e siano consentite dalla maggioranza dei medesimi , rappresentanti più della metà del terreno , gli altri proprietari sono obbligati a prendervi parte . I proprietari interessati che non prendono parte alla decisione sono considerati consenzienti . L'adesione è menzionata nel registro fondiario .
I Cantoni stabiliscono la procedura . Essi devono , segnatamente per i raggruppamenti , emanare prescrizioni particolareggiate .
La legislazione cantonale può facilitare maggiormente l'esecuzione di queste opere ed estenderne il principio anche ai terreni da costruzione .
Le sorgenti sono parti costitutive del fondo e la loro proprietà può essere acquisita soltanto col suolo dal quale esse scaturiscono .
I diritti sopra le sorgenti nel suolo altrui sono costituiti quali servitù mediante iscrizione nel registro fondiario .
L'acqua del sottosuolo è parificata alle sorgenti .
Il diritto cantonale può regolare , limitare od interdire , nel pubblico interesse , la derivazione delle sorgenti .
Nascendo conflitti fra Cantoni , decide definitivamente il Consiglio federale .
Chi , facendo costruzioni , scavi od altre opere qualsiasi , taglia , inquina , od altrimenti danneggia sorgenti o fontane considerevolmente utilizzate o raccolte a scopo di utilizzazione , è tenuto al risarcimento dei danni verso il proprietario o l'utente delle medesime .
Quando il danno non sia stato cagionato per dolo od imprudenza , o quando il danneggiato stesso sia in colpa , il giudice decide con libero apprezzamento se , in quale misura ed in qual modo il risarcimento sia dovuto .
Essendo tagliate od inquinate sorgenti o fontane indispensabili per la coltivazione di un fondo , o per l'abitazione di un immobile , o per una condotta d'acqua potabile , può essere domandato il ripristino dello stato anteriore in quanto sia possibile .
Negli altri casi il ripristino può solo essere domandato se è giustificato da speciali circostanze .
Se più sorgenti vicine , che appartengono a diversi proprietari e defluiscono da un medesimo bacino d'alimentazione , formano insieme un gruppo , ognuno dei proprietari può proporre che le sorgenti sieno raccolte in comunione e distribuite agli aventi diritto in proporzione del getto anteriore .
Le spese per l'impianto comune sono sopportate dagli aventi diritto in ragione del rispettivo interesse .
Opponendosi qualcuno degli interessati , ognuno ha diritto di raccogliere a regola d'arte e di derivare la propria sorgente , ancorché ne venga pregiudizio al getto delle altre e non deve indennità se non in quanto la sua sorgente sia aumentata in conseguenza del nuovo adattamento .
E' riservato al diritto cantonale lo stabilire se ed in quale misura le sorgenti , le fontane ed i rivi di proprietà privata possono essere utilizzati anche dai vicini o da altre persone per attingervi acqua , per abbeverare o per simili usi .
Qualora manchi ad un fondo l'acqua necessaria per la casa e le sue dipendenze , e non sia possibile condurvela da altro luogo senza un lavoro ed una spesa sproporzionati , il proprietario può chiedere che il vicino gli ceda , dietro completa indennità , una parte della sorgente o fontana , di cui egli possa privarsi senza detrimento pei propri bisogni .
Nel determinare le modalità devesi principalmente aver riguardo all'interesse di colui che è obbligato a fornire l'acqua .
Mutandosi le circostanze , può essere chiesta una modificazione delle disposizioni precedenti .
Se delle sorgenti , delle fontane o dei rivi non sono di alcun utile od hanno solo un infimo vantaggio per il loro proprietario in confronto della loro possibile utilizzazione , il proprietario può essere obbligato a cederli , dietro completa indennità , per servizi di acque potabili , idranti od altre imprese di pubblica utilità .
L'indennità potrà consistere nella concessione di acqua dalla nuova opera .
I proprietari di servizi d'acqua potabile possono domandare in via di espropriazione i terreni circostanti alle loro sorgenti , necessari ad impedire che sieno inquinate .
La proprietà per piani è la quota di comproprietà d'un fondo , alla quale è inerente il diritto esclusivo del comproprietario di godere e di sistemare internamente una parte determinata di un edificio .
Il comproprietario ha facoltà di amministrare , godere e sistemare i suoi locali , sempreché non comprometta l'esercizio del diritto corrispondente degli altri comproprietari , non danneggi in alcun modo le parti edilizie , le opere e gli impianti comuni e non ne pregiudichi la funzione e l'aspetto esteriore .
Egli è tenuto a mantenere i suoi locali in modo che sia assicurato all'edificio uno stato irreprensibile e un buon aspetto .
Possono essere oggetto del diritto esclusivo i singoli piani o porzioni di piano ordinati in appartamenti o in unità di locali per il commercio o altro scopo ; essi devono costituire un tutto e avere un proprio accesso , ma possono comprendere locali accessori disgiunti .
Non possono essere oggetto del diritto esclusivo : 1. il suolo su cui sorge l'edificio e il diritto di superficie in virtù del quale l'edificio è costruito ;
2. le parti della costruzione che sono importanti per l'esistenza , la membratura e la solidità dell'edificio o dei locali di altri comproprietari , oppure determinano la forma esteriore e l'aspetto dell'edificio ;
3. le opere e gli impianti che servono anche agli altri comproprietari per l'uso dei loro locali .
I comproprietari possono , nell'atto costitutivo o in una convenzione successiva avente la medesima forma , dichiarare comuni anche altre parti dell'edificio , le quali in caso diverso si presumono assoggettate al diritto esclusivo .
Il comproprietario non ha per legge il diritto di prelazione verso qualunque terzo che acquisti una quota , ma un tale diritto può essere stabilito nell'atto costitutivo o in una convenzione successiva ed essere annotato nel registro fondiario .
Nello stesso modo può essere stabilito che l'alienazione d'un piano o d'una porzione di piano , la costituzione d'usufrutto o d'un diritto d'abitazione sullo stesso e la sua locazione siano valide solo se gli altri comproprietari , con decisione della maggioranza , non facciano opposizione entro quattordici giorni dal ricevimento della comunicazione .
L'opposizione dev'essere giustificata da gravi motivi ed è decisa dal giudice in procedura sommaria a istanza della parte che la contesta .
La proprietà per piani è costituita con l'iscrizione nel registro fondiario .
L'iscrizione può essere chiesta sul fondamento di : 1. un contratto con il quale i comproprietari sottopongono le loro quote all'ordinamento della proprietà per piani ;
2. una dichiarazione del proprietario del fondo o del titolare di un diritto di superficie per sé stante e permanente , attestante la costituzione di quote di comproprietà secondo l'ordinamento della proprietà per piani .
Il negozio richiede per la sua validità l'atto pubblico e , se è un testamento o una convenzione di divisione ereditaria , la forma prescritta dal diritto successorio .
L'atto costitutivo deve determinare i piani o le porzioni di piano e indicare in centesimi o in millesimi il valore di ciascuno di essi come quota del valore dell'immobile o del diritto di superficie .
La modificazione delle quote di valore richiede per la sua validità il consenso di tutti gli interessati diretti e l'approvazione dell'assemblea dei comproprietari ; ogni comproprietario può tuttavia domandare la rettificazione della sua quota , se sia stata determinata erroneamente o sia divenuta inesatta per le mutate condizioni dell'edificio o delle sue adiacenze .
La proprietà per piani si estingue con la perdita dell'immobile o del diritto di superficie e con la cancellazione dal registro fondiario .
La cancellazione può essere domandata in virtù d'una convenzione di scioglimento , oppure dal comproprietario che accentra tutte le quote , sempreché vi consentano i titolari di diritti reali su piani o porzioni di piano , che non siano trasferibili su tutto il fondo senza pregiudizio .
Ogni comproprietario può chiedere lo scioglimento , qualora l'edificio perisca per più della metà del suo valore e la ricostruzione sia per lui un onere difficilmente sopportabile ; tuttavia , i comproprietari che intendono continuare la comunione , possono evitare lo scioglimento tacitando gli altri .
Per la competenza a fare atti d'amministrazione e lavori di costruzione si applicano le norme sulla comproprietà .
A tali norme , qualora non dispongano altrimenti , può essere sostituito un altro ordinamento da stabilirsi nell'atto costitutivo o per decisione unanime di tutti i comproprietari .
Del rimanente , ogni comproprietario può chiedere che sia stabilito e menzionato nel registro fondiario un regolamento per l'amministrazione e l'uso , il quale dev'essere approvato da una maggioranza dei comproprietari che rappresenti in pari tempo la maggior parte del valore della cosa ; con la medesima maggioranza può essere modificato il regolamento , anche se esso sia stabilito nell'atto costitutivo .
I comproprietari devono contribuire agli oneri comuni e alle spese dell'amministrazione comune proporzionalmente al valore delle loro quote .
Tali oneri e spese sono segnatamente : 1. le spese per la manutenzione ordinaria , le riparazioni e le rinnovazioni delle parti comuni del fondo e dell'edificio , delle opere e impianti comuni ;
2. le spese d'amministrazione , compresa l'indennità all'amministratore ;
3. i contributi di diritto pubblico e le imposte dovuti collettivamente dai comproprietari ;
4. gli interessi e gli ammortamenti dovuti ai creditori garantiti da pegno sull'immobile o verso i quali i comproprietari sono solidalmente responsabili .
Se si tratta di parti dell'edificio , di opere o d'impianti che non servono o servono minimamente a taluni comproprietari , ne deve essere tenuto conto nella ripartizione delle spese .
Al fine di garantire i suoi crediti per i contributi decorsi negli ultimi tre anni , la comunione ha il diritto di ottenere la costituzione di un'ipoteca legale sulla quota di ciascun comproprietario .
L'iscrizione dell'ipoteca può essere domandata dall'amministratore o , in mancanza di questo , da ciascun comproprietario autorizzato per decisione della maggioranza dei comproprietari , o dal giudice , e dal creditore in favore del quale sia stato pignorato il credito per contributi .
Del rimanente , si applicano per analogia le disposizioni concernenti la costituzione dell'ipoteca legale degli artigiani e imprenditori .
Per i crediti da contributi decorsi negli ultimi tre anni , la comunione ha , come un locatore , il diritto di ritenzione sulle cose mobili che si trovano nei locali del comproprietario e servono all'uso o al godimento dei medesimi .
La comunione acquista in proprio nome i beni risultanti dalla sua amministrazione , in particolare i contributi dei comproprietari e le disponibilità che ne risultano , come il fondo di rinnovazione .
Essa può , in proprio nome , stare in giudizio come attrice o convenuta , escutere o essere escussa , nel luogo in cui trovasi la cosa .
Oltre le competenze menzionate in altre disposizioni , spetta all'assemblea dei comproprietari : 1. decidere in tutti gli affari amministrativi che non competono all'amministratore ;
2. nominare l'amministratore e vegliare sulla sua opera ;
3. nominare un comitato o un delegato con compiti amministrativi , come quelli di consigliare l'amministratore , esaminarne la gestione e fare rapporto e proposte all'assemblea a questo riguardo ;
4. approvare ogni anno il preventivo , il resoconto e la ripartizione delle spese fra i comproprietari ;
5. decidere la costituzione di un fondo di rinnovazione per i lavori di manutenzione e di rinnovazione ;
6. assicurare l'edificio contro il fuoco ed altri pericoli , stipulare le assicurazioni usuali di responsabilità civile e obbligare il comproprietario che abbia fatto delle spese straordinarie per sistemare i suoi locali , a pagare una parte del premio aggiuntivo , se non ha stipulato per suo conto un'assicurazione completiva .
Ove la legge non disponga altrimenti , all'assemblea e al comitato sono applicabili le norme sull'associazione concernenti gli organi e la contestazione delle risoluzioni sociali .
L'assemblea dei comproprietari è convocata e presieduta dall'amministratore , salvo che essa non disponga altrimenti .
Delle deliberazioni è steso verbale , custodito dall'amministratore o dal comproprietario che presiede all'assemblea .
Ove un piano o una porzione di piano appartenga in comune a più persone , esse hanno diritto collettivamente a un voto , reso da un loro rappresentante .
Il proprietario e l'usufruttuario di un piano o d'una porzione di piano si accordano circa l'esercizio del diritto di voto ; altrimenti il voto spetta in tutte le questioni amministrative all'usufruttuario , salvo per i lavori di costruzione meramente utili oppure diretti ad abbellire o a rendere più comoda la cosa .
L'assemblea dei comproprietari è legalmente costituita con l'intervento o la rappresentanza della metà degli stessi , ma di almeno due , che rappresentino in pari tempo almeno la metà del valore della cosa .
Se l'assemblea non è in numero , è convocata una seconda , che può essere tenuta almeno dieci giorni dopo la prima .
L'assemblea di seconda convocazione delibera validamente con l'intervento o la rappresentanza di un terzo di tutti i comproprietari , ma di almeno due .
Se l'assemblea dei comproprietari non s'accorda sulla nomina dell'amministratore , ciascuno di essi può chiedere al giudice di nominarlo .
Il medesimo diritto spetta a chiunque abbia un interesse legittimo , come il creditore pignoratizio e l'assicuratore .
L'assemblea dei comproprietari può revocare in ogni tempo l'amministratore , riservata l'azione di risarcimento .
Se , nonostante un grave motivo , l'assemblea nega di revocare l'amministratore , ogni comproprietario può , entro un mese , domandarne la revoca al giudice .
L'amministratore nominato dal giudice non può , senza il consenso di questo , essere revocato prima del decorso del tempo fissato al suo ufficio .
L'amministratore compie tutti gli atti dell'amministrazione comune in conformità della legge , del regolamento e delle decisioni dell'assemblea dei comproprietari , e prende direttamente tutte le misure urgenti a impedire o a rimuovere un danno .
Egli ripartisce tra i comproprietari gli oneri e le spese comuni , ne comunica loro il conto , riscuote i loro contributi , amministra ed eroga il danaro disponibile agli scopi cui è destinato .
Egli veglia affinché , nell'esercizio dei diritti esclusivi e nell'uso delle parti e degli impianti comuni del fondo e dell'edificio siano osservati la legge , il regolamento della comunione e quello della casa .
L'amministratore rappresenta la comunione e i comproprietari in tutti gli affari dell'amministrazione comune che gli competono per legge .
Egli non può stare in un giudizio civile come attore o come convenuto senz'esserne precedentemente autorizzato dall'assemblea dei comproprietari , salvo si tratti di procedura sommaria ; nei casi urgenti , l'autorizzazione può essere chiesta ulteriormente .
Le dichiarazioni , le ingiunzioni , le sentenze e le decisioni destinate collettivamente ai comproprietari possono essere comunicate validamente all'amministratore nel suo domicilio o nel luogo dove trovasi la cosa .
Sono oggetto della proprietà mobiliare le cose corporee che per loro natura sono mobili , nonché le forze naturali in quanto sieno suscettibili di diritti e non sieno considerate come fondi .
Per la trasmissione della proprietà mobiliare è necessario il trasferimento del possesso all'acquirente .
Chi riceve in buona fede una cosa mobile in proprietà ne diventa proprietario anche se l'alienante non aveva diritto di trasmettere la proprietà , purché il possesso della cosa sia garantito all'acquirente secondo le regole del possesso .
Perché la riserva della proprietà sopra una cosa mobile consegnata all'acquirente sia valida , occorre che sia iscritta in un pubblico registro tenuto dall'ufficiale delle esecuzioni nel luogo del costui attuale domicilio .
La riserva della proprietà non è ammessa nel commercio del bestiame .
Il proprietario non può chiedere la restituzione degli oggetti consegnati sotto riserva della proprietà se non a condizione di restituire all'acquirente gli acconti già versati , sotto deduzione di una equa mercede per il nolo e di un'indennità per il deprezzamento .
Quando in forza di uno speciale rapporto giuridico , la cosa sia rimasta presso l'alienante , il trasferimento della proprietà è inefficace di fronte ai terzi , se fu fatto nell'intenzione di pregiudicarli , o di eludere le disposizioni relative al pegno manuale .
Il giudice decide in proposito con libero apprezzamento .
Le cose senza padrone diventano proprietà di colui che se ne impossessa con l'intenzione di divenirne proprietario .
Gli animali presi e ritenuti diventano senza padrone se ricuperano la libertà , ed il loro padrone non li insegue immediatamente e senza interruzione e non cerca di riprenderli .
Gli animali addomesticati diventano senza padrone quando sieno ridiventati selvatici e non ritornino più dal proprietario .
Gli sciami d'api non diventano senza padrone per il solo fatto che si trasportino sul fondo altrui .
Chi trova una cosa smarrita è tenuto a darne avviso al proprietario e , non conoscendolo , a darne avviso alla polizia od a fare egli stesso le indagini e le pubblicazioni indicate dalle circostanze .
L'avviso alla polizia è obbligatorio se il valore della cosa è manifestamente superiore ai dieci franchi .
Chi ritrova una cosa in una casa abitata o in uno stabilimento destinato al servizio od al trasporto pubblico , deve consegnarla al padrone di casa , al locatario od alle persone incaricate della sorveglianza .
Le cose trovate devono essere debitamente custodite .
Esse possono essere vendute agli incanti pubblici , previa pubblicazione , col permesso dell'autorità competente quando richiedano spese di conservazione o sieno esposte a rapido deterioramento , o da più di un anno sieno custodite dalla polizia o da uno stabilimento pubblico .
Il ricavo della vendita sostituisce la cosa .
Chi ha trovato la cosa ed ha adempiuto agli obblighi che gli incombevano , l'acquista in sua proprietà , qualora non se ne scopra il proprietario , entro cinque anni dalla pubblicazione o dall'avviso dato .
Se la cosa può essere riconsegnata , egli ha diritto al rimborso di tutte le spese e ad un'equa mercede .
Se una cosa fu trovata in una casa abitata o in uno stabilimento destinato al servizio od al trasporto pubblico , il padrone di casa , il locatario o lo stabilimento è considerato come ritrovatore , ma non ha diritto alla mercede .
Si considera tesoro qualsiasi oggetto di pregio del quale si debba , secondo le circostanze , ritenere con certezza che sia sotterra o nascosto da molto tempo e che più non abbia padrone .
Il tesoro appartiene al proprietario della cosa mobile od immobile nella quale fu trovato , riservate le disposizioni sugli oggetti di pregio scientifico .
Lo scopritore ha il diritto ad un equo compenso che però non deve eccedere la metà del valore del tesoro .
Gli oggetti senza padrone , di rilevante pregio scientifico per la loro rarità naturale e per la loro antichità , si ritengono proprietà del Cantone nel cui territorio sono scoperti .
Il proprietario nel cui fondo sono scoperti è tenuto a permetterne gli scavi , mediante il risarcimento dei danni che gliene derivano .
Lo scopritore , e trattandosi di tesoro anche il proprietario , hanno diritto ad un equo compenso , che non può oltrepassare , nel suo complesso , il valore degli oggetti .
Il detentore di cose mobili trasportate nell'altrui fondo dall'acqua , dal vento , dalle valanghe , o da altre forze naturali od avvenimenti fortuiti , e il detentore di animali sfuggiti al loro padrone hanno i diritti e gli obblighi di chi li avesse ritrovati .
Lo sciame d'api immigrato in un altrui alveare popolato appartiene al proprietario di questo , senz'obbligo d'indennità .
Se alcuno ha lavorato o trasformato una cosa altrui , la nuova cosa appartiene all'artefice ove il lavoro valga più della materia ; al padrone della materia , nel caso opposto .
Se l'artefice è in mala fede , il giudice può aggiudicare la nuova cosa al padrone della materia , anche se il lavoro valga di più .
Sono riservate le disposizioni sul risarcimento dei danni e sull'arricchimento .
Quando due o più cose mobili di diversi proprietari sieno siffattamente mescolate od incorporate da non poter più essere separate senza notevole deterioramento , o senza un lavoro od una spesa sproporzionati , gli interessati diventano comproprietari della nuova cosa , in proporzione del valore che le sue singole parti avevano al momento della loro unione o mescolanza .
Quando una cosa mobile sia stata siffattamente mescolata od unita con un'altra da sembrare una parte accessoria di questa , il tutto appartiene al proprietario della parte principale .
Sono riservate le disposizioni sul risarcimento del danno e sull'arricchimento .
Chi per cinque anni possiede un'altrui cosa mobile , in buona fede , pacificamente , senza interruzione ed a titolo di proprietà , ne diventa proprietario per prescrizione acquisitiva .
La perdita involontaria del possesso non interrompe questa prescrizione , se il possessore ricupera la cosa nel termine di un anno o mediante azione proposta nel medesimo termine .
Per il computo dei termini , l'interruzione e la sospensione della prescrizione acquisitiva valgono le norme circa la prescrizione dei crediti .
La proprietà mobiliare non si estingue con la perdita del possesso , finché il proprietario non abbia rinunciato al suo diritto o la proprietà della cosa non sia stata acquistata da un altro .
I fondi possono essere gravati da servitù l'uno a favore dell'altro nel senso che il proprietario del fondo serviente debba sopportare determinati atti del proprietario del fondo dominante , od astenersi a favore del medesimo dall'usare di qualche diritto inerente alla sua proprietà immobiliare .
Il proprietario di un fondo non può essere obbligato a fare qualche cosa , se non accessoriamente ad una servitù prediale .
Per la costituzione di una servitù prediale è necessaria l'iscrizione nel registro fondiario .
Per l'acquisto e l'iscrizione valgono , salvo disposizione contraria , le norme relative alla proprietà .
L'acquisto delle servitù mediante prescrizione è possibile solo a riguardo di fondi la cui proprietà può essere essa medesima acquistata con la prescrizione .
Il contratto di costituzione di una servitù prediale richiede per la sua validità la forma scritta .
Il proprietario può costituire sopra un suo fondo una servitù a favore di un altro suo fondo .
Ogni servitù si estingue con la cancellazione dell'iscrizione , o con la perdita totale del fondo serviente o del fondo dominante .
L'utente della servitù che diventa proprietario del fondo serviente può ottenerne la cancellazione .
Finché la cancellazione non sia fatta , la servitù sussiste come diritto reale .
Quando una servitù abbia perduto ogni interesse per il fondo dominante , il proprietario del fondo serviente ne può chiedere la cancellazione .
Se pel fondo dominante vi è ancora un interesse , ma di lieve importanza in confronto alla gravità dell'onere , la servitù può essere riscattata o ridotta mediante indennità .
L'avente diritto ad una servitù può fare tutto ciò che è necessario per la sua conservazione e per il suo esercizio .
E' però tenuto ad usare del suo diritto con ogni possibile riguardo .
Il proprietario del fondo serviente non può intraprendere nulla che possa impedire o rendere più difficile l'esercizio della servitù .
L'iscrizione fa fede circa l'estensione della servitù in quanto determini chiaramente i diritti e le obbligazioni che ne derivano .
Entro i limiti dell'iscrizione , l'estensione della servitù può risultare dal titolo di acquisto o dal modo con cui fu esercitata per molto tempo , pacificamente ed in buona fede .
I nuovi bisogni del fondo dominante non legittimano un aggravamento della servitù .
L'estensione dei diritti di passaggio , quali i sentieri nei campi e nei boschi aperti , le vie carreggiabili , i transiti in stagione morta e per condur legna , non che dei diritti di pascolo , di far legna , di abbeveratoio , d'irrigazione e simili , è regolata , in quanto non esistano speciali disposizioni per i singoli casi , dal diritto cantonale e dall'uso locale .
Se per l'esercizio della servitù sono necessarie delle opere , spetta all'avente diritto il mantenerle .
Se le opere servono anche gli interessi del fondo serviente , la manutenzione è fatta in comune , in proporzione dei rispettivi vantaggi .
Se l'uso della servitù richiede solo una parte del fondo , il proprietario che giustifica un interesse può chiederne il trasporto a sue spese sopra un'altra parte non meno adatta per il fondo dominante .
Ciò può avvenire anche se il posto della servitù è determinato nel registro fondiario .
Allo spostamento di condotte si applicano le prescrizioni relative ai rapporti di vicinato .
In caso di divisione del fondo dominante , la servitù persiste , di regola , a favore di tutte le sue parti .
Se però , a norma delle circostanze , l'uso della servitù si limita ad una parte , il proprietario del fondo serviente può chiedere che sia cancellata in rapporto alle altre parti .
L'ufficiale del registro fondiario comunica la domanda all'interessato e , se questo non la contesta entro un mese , eseguisce la cancellazione .
In caso di divisione del fondo serviente , la servitù persiste di regola su tutte le sue parti .
Se tuttavia la servitù non grava e secondo le circostanze non può gravare determinate parti , ogni proprietario di una parte non gravata può domandare che sia cancellata per ciò che lo concerne .
L'ufficiale del registro fondiario comunica la domanda all'interessato e , se questo non la contesta entro un mese , eseguisce la cancellazione .
L'usufrutto può essere costituito sopra beni mobili , fondi , diritti o un'intiera sostanza .
Esso attribuisce all'usufruttuario il pieno godimento della cosa , salvo contraria disposizione .
Per la costituzione dell'usufrutto è necessaria la tradizione all'usufruttuario se si tratta di mobili o crediti , e l'iscrizione nel registro fondiario se si tratta di fondi .
Per l'acquisto dell'usufrutto su cose mobili e fondi e per l'iscrizione valgono , salvo disposizione contraria , le prescrizioni circa la proprietà .
L'usufrutto legale sui fondi è opponibile ai terzi che ne abbiano cognizione , ancorché non iscritto .
Dopo l'iscrizione è opponibile a tutti .
L'usufrutto si estingue con la perdita totale della cosa ed inoltre , trattandosi di fondi , con la cancellazione dell'iscrizione , se questa era necessaria a costituirlo .
Le altre cause di cessazione , come la decorrenza del termine o la rinuncia o la morte dell'usufruttuario , trattandosi di fondi , non danno al proprietario che l'azione per la cancellazione dal registro .
L'usufrutto legale cessa con la cessazione della sua causa .
L'usufrutto cessa con la morte dell'usufruttuario e , per le persone giuridiche , col loro scioglimento .
Per quest'ultime non può in nessun caso durare più di cento anni .
Il proprietario non è tenuto a ristabilire la cosa perita .
Se la ristabilisce , rinasce l'usufrutto .
Quando in luogo della cosa perita ne sia fornita un'altra , come nei casi di espropriazione o d'assicurazione , l'usufrutto continua sulla cosa sostituita .
Alla fine dell'usufrutto , il possessore ne deve restituire l'oggetto al proprietario .
L'usufruttuario risponde per la perdita e la deteriorazione della cosa , in quanto non provi che il danno si è verificato senza sua colpa .
Egli deve sostituire le cose mancanti che in virtù dell'usufrutto non aveva diritto di consumare .
Non è tenuto a risarcire il minor valore degli oggetti deteriorati dall'uso ordinario .
L'usufruttuario che avesse fatto spese o migliorie a cui non era tenuto , può chiederne il risarcimento all'atto della restituzione , come un gestore d'affari senza mandato .
Quando il proprietario non gli voglia rimborsare il valore degli impianti ed apparecchi da lui fatti , egli li può togliere , ma è tenuto a rimettere le cose nel pristino stato .
Le azioni di risarcimento del proprietario per alterazioni o deprezzamento della cosa , come quelle dell'usufruttuario per rimborso di spese o per rimozione di apparecchi ed impianti , si prescrivono in un anno dalla restituzione della cosa .
L'usufruttuario ha diritto al possesso , all'uso ed al godimento della cosa .
Egli ne cura l'amministrazione .
Nell'esercizio di questi diritti egli deve attenersi alle norme di una diligente amministrazione .
I frutti naturali maturati durante l'usufrutto appartengono all'usufruttuario .
Chi ha fatto i lavori di coltivazione ha diritto di farsi equamente rimborsare le spese da colui che percepisce i frutti maturi , non però oltre il valore di questi .
Le parti costitutive , che non sono né frutti né prodotti , rimangono al proprietario della cosa .
Gli interessi dei capitali usufruiti e le altre prestazioni periodiche appartengono all'usufruttuario dal giorno in cui comincia a quello in cui finisce il suo diritto , anche se scadono più tardi .
L'usufruttuario il cui diritto non abbia un carattere strettamente personale può cederne l'esercizio ad un terzo .
Il proprietario può far valere i suoi diritti direttamente verso il terzo .
Il proprietario può fare opposizione ad ogni uso illecito o non conforme alla natura della cosa .
Il proprietario può chiedere garanzia all'usufruttuario , quando provi che i suoi diritti sono esposti a pericolo .
Indipendentemente da questa prova , e già prima della consegna della cosa , può chiedere garanzia quando gli oggetti dell'usufrutto sieno cartevalori o cose che si consumano coll'uso .
A garantire le cartevalori basta che sieno collocate in deposito .
La garanzia non può essere chiesta a quegli che donando l'oggetto se ne è riservato l'usufrutto .
In caso di usufrutto legale , il diritto alla garanzia è regolato dalle speciali disposizioni del rapporto giuridico di cui si tratta .
Quando l'usufruttuario non presti , entro un congruo termine assegnatogli , la garanzia per la cosa usufruita , o non desiste dall'uso illecito della cosa , malgrado l'opposizione del proprietario , il giudice gliene toglie il possesso ed ordina la nomina di un curatore fino a nuova disposizione .
Tanto il proprietario quanto l'usufruttuario hanno diritto di chiedere in ogni tempo la compilazione , a spese comuni , di un pubblico inventario degli oggetti in usufrutto .
L'usufruttuario deve conservare la cosa nel suo stato e fare direttamente le migliorie e le rinnovazioni richieste dalla manutenzione ordinaria .
Essendo necessari dei lavori o provvedimenti più importanti per la conservazione della cosa , l'usufruttuario deve avvertirne il proprietario e permettergli che li intraprenda .
Se questo non provvede , l'usufruttuario può prendere le misure opportune a spese del proprietario .
Le spese di manutenzione ordinaria e di amministrazione della cosa , gli interessi dei debiti che la gravano , le imposte e le tasse , sono sopportate dall'usufruttuario , per la durata del suo usufrutto .
Ove le imposte e le tasse sieno pagate dal proprietario , l'usufruttuario gliele deve risarcire nella stessa misura .
Gli altri aggravi sono a carico del proprietario , il quale ha però il diritto di adoperare a questo scopo dei beni dell'usufrutto , quando l'usufruttuario , così richiesto , non gli anticipi gratuitamente il denaro necessario .
Quando l'usufrutto comprenda un'intiera sostanza , l'usufruttuario deve sopportare gli interessi dei debiti , ma se le circostanze lo giustificano , può domandare di esserne liberato limitando il suo usufrutto all'eccedenza attiva dopo pagati i debiti .
L'usufruttuario deve assicurare la cosa , a favore del proprietario , contro il fuoco ed altri pericoli , in quanto , secondo l'uso locale , l'assicurazione sia richiesta da un'amministrazione diligente .
I premi di assicurazione sono sopportati dall'usufruttuario per la durata del suo usufrutto , così in questo caso come quando riceve in usufrutto una cosa già assicurata .
L'usufruttuario di un fondo deve usarne in modo che non sia sfruttato oltre la misura ordinaria .
In quanto i frutti ottenuti oltrepassino questa misura , appartengono al proprietario .
L'usufruttuario non può introdurre nella destinazione economica del fondo alcun cambiamento che pregiudichi notevolmente il proprietario .
L'immobile non può essere trasformato né essenzialmente modificato .
L'apertura di cave di pietra o di marna , di torbiere e simili , è permessa solo dopo averne avvertito il proprietario ed alla condizione che non ne risulti essenzialmente alterata la destinazione economica del fondo .
L'usufruttuario di una selva può pretenderne il godimento nella misura corrispondente ad un sistema normale di coltivazione .
Così il proprietario come l'usufruttuario possono esigere che il godimento avvenga secondo un piano di utilizzazione conforme ai loro diritti .
Se per causa di bufera , neve , incendio , invasione di insetti , o per altra causa , si verifica un ricavo considerevolmente superiore all'ordinario , il godimento successivo sarà ridotto in modo da compensare a poco a poco il danno , oppure sarà adattato alle nuove circostanze il piano di utilizzazione ; il ricavo straordinario è collocato ad interesse e serve a compensare la diminuzione del reddito .
Le disposizioni circa l'usufrutto delle selve sono applicabili per analogia agli usufrutti sopra le cose , la cui utilizzazione consiste nell'estrazione di parti costitutive del suolo , come le miniere .
L'usufruttuario acquista , salvo contraria disposizione , la proprietà delle cose delle quali non si può far uso senza consumarle , ma è tenuto al risarcimento fino a concorrenza del valore che avevano al principio dell'usufrutto .
Se altre cose mobili gli vengono consegnate dietro stima , l'usufruttuario può disporne liberamente , salvo patto contrario , ma disponendone si assume l'obbligo di compensarne il valore .
Trattandosi di arredamenti agricoli , di mandre o greggi , fondi di negozio e simili , il compenso può consistere nel procurare oggetti della medesima specie e qualità .
L'usufruttuario può incassare il reddito dei crediti usufruiti .
Le disdette al debitore e gli atti di disposizione circa le cartevalori devono seguire da parte dell'usufruttuario e del creditore ; le disdette del debitore devono essere date ad entrambi .
Il creditore e l'usufruttuario hanno diritto di esigere l'uno dall'altro il consenso necessario alle misure suggerite da una diligente amministrazione , per il caso in cui un credito sia esposto a pericolo .
Quando il debitore non sia autorizzato a fare il pagamento al creditore o all'usufruttuario , egli deve farlo ai due congiuntamente o procedere al deposito .
L'oggetto della prestazione , specialmente il capitale restituito , soggiace all'usufrutto .
Tanto il creditore quanto l'usufruttuario hanno diritto ad un nuovo impiego sicuro e rimunerativo del capitale .
Entro tre mesi dall'apertura dell'usufrutto , l'usufruttuario ha diritto di domandare la cessione delle cartevalori e dei crediti usufruiti .
Avvenendo la loro cessione , egli diventa debitore verso il primo proprietario per il valore di questi titoli al momento della stessa e deve fornire cauzione per questo importo salvo che il proprietario non rinunci a chiederla .
Il trapasso della proprietà si verifica con la prestazione della garanzia se alla stessa non si è rinunciato .
Il diritto di abitazione consiste nella facoltà di abitare in un edificio o in una parte di esso .
Non si può cedere , né si trasmette per successione .
Soggiace alle disposizioni circa l'usufrutto , in quanto la legge non disponga altrimenti .
Il diritto di abitazione è generalmente commisurato ai bisogni personali dell'usuario .
Gli è però lecito , ove il diritto non sia espressamente limitato alla sua persona , di tener presso di sé i membri della propria famiglia e le persone con lui conviventi .
Quando il diritto d'abitazione sia limitato ad una parte di un edificio , l'usuario partecipa al godimento degli adattamenti fatti per l'uso comune .
L'usuario sopporta gli oneri della manutenzione ordinaria quando il suo diritto di abitazione sia esclusivo di ogni altro .
Se ha solo un diritto di coabitazione , le spese di manutenzione incombono al proprietario .
Il proprietario può costituire una servitù a favore di alcuno , consistente nel diritto di fare e mantenere una costruzione sul suo fondo , sopra o sotto la superficie del suolo .
Questo diritto si può cedere e si trasmette per successione , salvo patto contrario .
Trattandosi di un diritto di costruzione per sé stante e permanente , può essere iscritto nel registro come fondo .
Il contratto di costituzione di un diritto di superficie per sé stante e permanente richiede per la sua validità l'atto pubblico .
Le disposizioni contrattuali su gli effetti e l'estensione del diritto di superficie , segnatamente circa la situazione , la struttura , il volume e la destinazione delle costruzioni , come anche l'uso delle superficie non costruite necessarie per l'esercizio del diritto sono vincolanti per qualsiasi acquirente del diritto di superficie e del fondo gravato .
All'estinzione del diritto di superficie , le costruzioni sono devolute al proprietario del fondo , di cui diventano parti costitutive .
Il proprietario del fondo deve al superficiario una equa indennità per le costruzioni devolute ; tuttavia , l'indennità garantisce i creditori , in favore dei quali il diritto di superficie era costituito in pegno , per il saldo dei loro crediti e non può essere pagata al superficiario senza il loro consenso .
Se l'indennità non è pagata né garantita , il superficiario o un creditore , in favore del quale il diritto di superficie era costituito in pegno , può esigere che , in vece del diritto di superficie cancellato , un'ipoteca dello stesso grado sia iscritta in garanzia dell'indennità dovuta .
L'iscrizione deve essere effettuata entro tre mesi dalla estinzione del diritto di superficie .
Su l'importo dell'indennità e la procedura per la sua determinazione , la soppressione dell'obbligo della medesima e il ripristino delle condizioni originali dell'immobile possono essere stipulate convenzioni nella forma prescritta per la costituzione del diritto di superficie e annotate nel registro fondiario .
Se il superficiario eccede gravemente nel suo diritto reale o viola gli obblighi contrattuali , il proprietario del fondo può provocare la riversione anticipata , domandando il trasferimento a sé del diritto di superficie , con tutti i diritti e gli oneri .
Il diritto di riversione può essere esercitato solo se una equa indennità è pagata per le costruzioni devolute al proprietario del fondo ; per il calcolo dell'indennità , la colpa del superficiario può essere considerata motivo di riduzione .
Il diritto di superficie è trasferito al proprietario del fondo solo quando l'indennità è pagata o garantita .
Le disposizioni sull'esercizio del diritto di riversione sono applicabili a ogni diritto , che il proprietario del fondo si è riservato per lo scioglimento anticipato o la restituzione del diritto di superficie in caso di violazione di obblighi da parte del superficiario .
Il proprietario del fondo può domandare a qualunque superficiario di garantire il canone del diritto di superficie mediante una ipoteca dell'importo massimo di tre prestazioni annue costituita sul diritto di superficie intavolato nel registro fondiario .
Se il canone non consta di prestazioni annue uguali , l'ipoteca è iscritta per l'importo che , ripartendo uniformemente il canone , rappresenta tre prestazioni annue .
L'ipoteca può essere iscritta in ogni tempo durante l'esistenza del diritto di superficie e non è cancellata nel caso di realizzazione forzata .
Nel rimanente , le disposizioni sulla costituzione dell'ipoteca degli artigiani e imprenditori sono applicabili per analogia .
Il diritto di superficie , come diritto per sé stante , può essere costituito per cento anni al massimo .
Esso può , in ogni tempo , essere prolungato , nella forma prescritta per la costituzione , per una nuova durata di cento anni al massimo , ma qualsiasi obbligo assunto prima a tale scopo non è vincolante .
Il diritto ad una sorgente nel fondo altrui grava il fondo su cui nasce la sorgente con una servitù di presa e di condotta dell'acqua sorgiva .
Esso è cedibile e passa in eredità , salvo patto contrario .
Trattandosi di un diritto per sé stante e permanente , può essere iscritto nel registro come fondo .
Possono essere costituite delle servitù d'altra natura , a favore di qualsiasi persona o collettività , sopra determinati fondi , in quanto questi possano servire a determinati usi come all'esercizio del tiro a segno od al transito .
Salvo patto contrario , essi non sono cedibili e la loro estensione si determina secondo i bisogni ordinari degli aventi diritto .
Soggiacciono del resto alle disposizioni sulle servitù fondiarie .
L'onere fondiario assoggetta il proprietario attuale di un fondo ad una prestazione a favore di un avente diritto , per la quale risponde col solo fondo .
Quale avente diritto può essere designato il proprietario di un altro fondo .
Riservate le disposizioni relative alla rendita fondiaria ed agli oneri di diritto pubblico , l'onere fondiario può solo consistere in una prestazione dipendente dalla natura economica del fondo gravato , o destinata ai bisogni economici del fondo a favore del quale è costituito .
Per la costituzione dell'onere fondiario è necessaria l'iscrizione nel registro fondiario .
Nell'iscrizione dev'essere indicato il valore dell'onere in una somma determinata in moneta svizzera , il quale valore , ove trattisi di prestazioni periodiche , corrisponderà , salvo patto contrario , a venti volte la prestazione di un anno .
Per l'acquisto e l'iscrizione valgono , salvo contraria disposizione , le norme sulla proprietà fondiaria .
Gli oneri fondiari di diritto pubblico non richiedono la iscrizione nel registro , salvo contraria disposizione .
Ove la legge dia al creditore solo un'azione per la costituzione dell'onere fondiario , questo nasce solo con l'iscrizione nel registro .
L'onere fondiario costituito per la garanzia di un credito di denaro è soggetto alle disposizioni relative alla rendita fondiaria .
L'onere fondiario si estingue con la cancellazione dell'iscrizione o con la perdita totale del fondo gravato .
La rinuncia , il riscatto e le altre cause di estinzione danno un'azione al proprietario del fondo gravato per chiedere dal debitore che l'iscrizione sia cancellata .
Il creditore può pretendere il riscatto dell'onere fondiario a norma del contratto ed inoltre : 1. se il fondo gravato è stato suddiviso ed i suoi diritti ne subiscono notevole pregiudizio ;
2. se il proprietario diminuisce il valore del fondo e non offre altre garanzie in sostituzione ;
3. se il debitore è in arretrato delle prestazioni di tre anni .
Il debitore può chiedere il riscatto dell'onere fondiario a norma del contratto ed inoltre : 1. se l'avente diritto non rispetta il contratto costitutivo dell'onere ;
2. dopo trent'anni dalla costituzione , anche se l'onere fu convenuto per una durata maggiore od in perpetuo .
Se il riscatto ha luogo dopo trent'anni , esso deve essere preceduto in ogni caso dalla disdetta di un anno .
Non può essere chiesto il riscatto quando l'onere fondiario sia collegato con una servitù prediale non riscattabile .
Il riscatto si fa per la somma iscritta nel registro come valore totale dell'onere fondiario , riservata la prova del minor valore effettivo .
Gli oneri fondiari non si prescrivono .
La singola prestazione soggiace alla prescrizione dal momento in cui diventa un debito personale dell'obbligato .
Il creditore dell'onere fondiario non ha un credito personale contro il debitore , ma solo il diritto di essere soddisfatto sul valore del fondo gravato .
Col decorso di tre anni dalla sua esigibilità , la singola prestazione diventa un debito personale , per il quale il fondo non è più vincolato .
Se il fondo cambia di proprietario , l'acquirente diventa senz'altro debitore dell'onere .
La divisione del fondo gravato ha per l'onere fondiario le stesse conseguenze che per la rendita fondiaria .
Il pegno immobiliare può essere costituito come ipoteca , come cartella ipotecaria e come rendita fondiaria .
Non è ammessa la costituzione di pegno immobiliare sotto altra forma .
Nella costituzione del pegno immobiliare dev'essere in ogni caso determinato l'importo del credito in moneta svizzera .
Se l'obbligazione è indeterminata , deve essere indicato l'importo massimo della garanzia immobiliare per tutte le pretese del creditore .
Gli interessi possono essere fissati liberamente , riservate le disposizioni contro l'usura .
La legislazione cantonale può determinare il saggio massimo dell'interesse per i crediti garantiti da pegno immobiliare .
Il pegno immobiliare può essere costituito solamente sopra fondi intavolati nel registro fondiario .
I Cantoni sono autorizzati a sottoporre a speciali disposizioni od anche a vietare la costituzione in pegno di fondi del demanio pubblico , di terreni patriziali o pascoli appartenenti a corporazioni , e degli inerenti diritti d'uso .
Nella costituzione del pegno immobiliare si deve specialmente indicare il fondo dato in pegno .
Le parti di un fondo non possono essere costituite in pegno prima che la divisione sia iscritta nel registro fondiario .
Il pegno immobiliare può essere costituito per il medesimo credito sopra più fondi , se questi appartengono al medesimo proprietario o sono proprietà di più condebitori solidali .
In tutti gli altri casi , a costituire più fondi in pegno per il medesimo credito , occorre che ognuno di essi ne sia gravato per una determinata parte .
Salvo patto contrario , l'onere è ripartito in proporzione del valore di ogni fondo .
Il pegno immobiliare nasce coll'iscrizione nel registro fondiario , riservate le eccezioni stabilite dalla legge .
Il contratto di pegno immobiliare richiede per la sua validità l'atto pubblico .
Se il fondo è una comproprietà , ogni comproprietario può costituire in pegno la sua quota .
Se è una proprietà comune , non può essere costituito in pegno che nel suo complesso ed in nome di tutti i proprietari .
Il pegno immobiliare si estingue colla cancellazione dell'iscrizione o con la perdita totale del fondo .
L'estinzione a seguito di espropriazione è regolata dalle relative leggi della Confederazione e dei Cantoni .
In caso di raggruppamento di fondi eseguito col concorso o sotto la sorveglianza di pubbliche autorità , i diritti di pegno gravanti sui fondi ceduti devono essere trasferiti sopra i fondi dati in sostituzione e conservano il loro grado .
Quando un fondo sia assegnato in luogo di più fondi che erano gravati per crediti diversi , o che non erano tutti gravati , i diritti di pegno si trasferiscono su tutto il nuovo fondo , conservando possibilmente il loro grado originario .
Il debitore può riscattare i diritti di pegno esistenti sopra i fondi compresi nel raggruppamento , all'atto della sua esecuzione , con un preavviso di tre mesi .
Il danaro pagato come indennità per fondi gravati da pegno , è distribuito ai creditori pignoratizi secondo il loro grado , o proporzionalmente al totale dei loro crediti , se sono nel medesimo grado .
Se l'indennità supera la ventesima parte del credito pignoratizio o se il nuovo fondo non offre più una sufficiente garanzia , il denaro non può essere versato al debitore senza il consenso dei creditori .
Il pegno immobiliare grava sul fondo con tutte le sue parti costitutive e gli accessori .
Sono ritenuti accessori gli oggetti che nell'atto costitutivo del pegno e nel registro fondiario sono menzionati come tali , così le macchine od il mobilio di un albergo , finché non sia dimostrato che per disposizione di legge non può esser loro attribuita questa qualità .
Sono riservati i diritti dei terzi sugli accessori .
Se il fondo gravato è dato in locazione , il diritto del creditore si estende anche ai crediti per pigioni e fitti decorrenti dopo introdotta l'esecuzione per realizzazione del pegno o dopo la dichiarazione di fallimento del debitore , fino alla realizzazione .
Tale diritto è opponibile ai locatari dal momento in cui fu loro notificata l'esecuzione o fu pubblicato il fallimento .
Le convenzioni con cui il proprietario avesse disposto delle mercedi non ancora scadute ed i pignoramenti di queste da parte di altri creditori , non sono opponibili al creditore pignoratizio , che avesse promosso l'esecuzione in via di realizzazione del pegno , prima della scadenza delle mercedi stesse .
I crediti garantiti da pegno immobiliare iscritto non sono soggetti a prescrizione .
Se il proprietario diminuisce il valore del pegno , il creditore può fargli interdire dal giudice ogni ulteriore atto pregiudicevole .
Il creditore può farsi autorizzare dal giudice a prendere egli medesimo le misure opportune e , se c'è pericolo nel ritardo , può agire anche senza autorizzazione .
Egli può pretendere dal proprietario il rimborso delle spese relative ed ha sul fondo un diritto di pegno , dispensato dall'iscrizione e prevalente ad ogni altro onere iscritto .
Verificatosi un deprezzamento del fondo , il creditore può esigere che il debitore fornisca garanzia per i suoi diritti o ristabilisca lo stato anteriore .
In caso di pericolo di deprezzamento , può chiedere garanzia .
Non ottemperando il debitore alla richiesta entro il termine fissato dal giudice , può pretendere il pagamento di una parte del credito sufficiente a garantirlo .
I deprezzamenti che si verificano senza colpa del proprietario conferiscono al creditore il diritto alle garanzie od al pagamento parziale , solo in quanto il proprietario sia risarcito del danno .
Tuttavia il creditore può prendere le misure opportune per togliere od evitare il deprezzamento , nel qual caso ha sul fondo per le spese incorse un diritto di pegno prevalente ad ogni altro onere iscritto , senza responsabilità personale del proprietario e senza iscrizione .
Qualora venga alienata una parte del fondo di un valore inferiore al ventesimo del credito pignoratizio , il creditore non può rifiutare lo svincolo di questa parcella , purché gli sia rimborsata una parte proporzionata del credito od il rimanente del fondo gli offra una garanzia sufficiente .
La rinuncia del proprietario del fondo costituito in pegno al diritto di imporre altri oneri sul medesimo , è nulla .
Se dopo il pegno viene costituito sul fondo una servitù od un onere fondiario senza il consenso del creditore , il pegno ha la precedenza sul nuovo onere e questo è cancellato , tostoché risulti dalla procedura di realizzazione del pegno che esso è di pregiudizio al creditore .
In confronto di creditori posteriormente iscritti , l'avente diritto alla servitù od all'onere fondiario può però pretendere di essere soddisfatto in precedenza per il valore dell'onere o della servitù sul ricavo della realizzazione .
La garanzia del pegno immobiliare è limitata al posto risultante dall'iscrizione .
Possono essere costituiti diritti di pegno immobiliare in secondo grado o in qualsiasi altro , purché nell'iscrizione sia riservata la precedenza per una determinata somma .
Se sul medesimo fondo sono costituiti diritti pignoratizi di diverso grado , il creditore di grado posteriore non ha diritto di subentrare nel posto anteriore rimasto vacante per cancellazione .
Il proprietario può costituire un nuovo diritto di pegno nello stesso grado di quello estinto .
Le convenzioni che danno ad un creditore il diritto di subentrare in un posto anteriore hanno efficacia di diritto reale solo in quanto siano annotate nel registro .
Qualora un diritto di pegno sia stato costituito in grado posteriore senza che ne esista uno anteriore , o quando un titolo di pegno anteriore non sia stato utilizzato , od un credito anteriore sia di una somma minore di quella iscritta , il ricavo del pegno , in caso di realizzazione , è attribuito ai creditori pignoratizi effettivi secondo il loro grado , senza riguardo ai posti rimasti vacanti .
Il creditore ha il diritto di essere pagato sul ricavo del fondo nel caso che non sia altrimenti soddisfatto .
Il patto che in difetto di pagamento il pegno immobiliare debba decadere in proprietà del creditore , è nullo .
Se più fondi sono costituiti in pegno per il medesimo credito , l'esecuzione in via di realizzazione del pegno deve essere intrapresa simultaneamente su tutti , ma la realizzazione sarà compiuta solo nella misura ritenuta necessaria dall'ufficio delle esecuzioni .
Il ricavo della vendita del fondo è ripartito fra i creditori secondo il loro grado .
I creditori del medesimo grado hanno fra di loro diritto ad un pagamento proporzionale .
Il pegno immobiliare garantisce il creditore : 1. per il credito capitale ;
2. per le spese dell'esecuzione e per gli interessi di mora ;
3. per tre interessi annuali scaduti all'epoca della dichiarazione di fallimento o della domanda di realizzazione e per gli interessi decorsi dall'ultima scadenza .
L'interesse originariamente convenuto non può essere elevato oltre il cinque per cento a pregiudizio dei creditori pignoratizi posteriori .
Se il creditore pignoratizio ha fatto delle spese necessarie per la conservazione del fondo costituito in pegno , in ispecie se ha pagato i premi di assicurazione dovuti dal proprietario , può pretendere per esse la stessa garanzia che per il suo credito , anche senza speciale iscrizione nel registro fondiario .
Quando il valore di un fondo rustico sia aumentato in conseguenza di miglioramenti compiuti col concorso di pubbliche autorità , il proprietario può far iscrivere per l'importo della sua parte di spese , a favore dei suoi creditori , un diritto di pegno prevalente ad ogni altro onere iscritto .
Se il miglioramento è stato compiuto senza sussidio dello Stato , il proprietario non può far iscrivere questo credito per una somma maggiore dei due terzi della detta spesa .
In caso di miglioramento del suolo senza sussidio dello Stato , il debito pignoratizio dev'essere rimborsato in rate annuali non minori del cinque per cento della somma iscritta .
Il diritto di pegno si estingue , così per il credito come per ogni rata , col decorso di tre anni dalla scadenza e vi subentrano secondo il loro grado i creditori posteriori .
Una indennità d'assicurazione scaduta non può essere pagata al proprietario del fondo assicurato senza il consenso di tutti i creditori garantiti sul fondo .
Quando però sia data garanzia sufficiente , la somma deve essere rimessa al proprietario per la ricostituzione del fondo soggetto al pegno .
Sono riservate del resto le prescrizioni dei Cantoni sopra l'assicurazione contro gli incendi .
Se il nome od il domicilio di un creditore pignoratizio è sconosciuto , l'autorità tutoria , ad istanza del debitore o di altri interessati , può nominare al creditore un curatore , allo scopo di rendere possibili le decisioni urgenti nei casi in cui la legge preveda l'intervento personale del creditore .
Competente è l'autorità tutoria del luogo in cui il fondo si trova .
Qualsiasi credito , presente , futuro od anche solamente possibile può essere garantito con ipoteca .
Non è necessario che il fondo ipotecato sia proprietà del debitore .
L'ipoteca è costituita in un posto di pegno determinato , anche pei crediti di somma variabile od indeterminata , e conserva il suo grado , secondo la iscrizione nel registro fondiario , malgrado qualsiasi variazione del credito .
Il creditore può ottenere , a richiesta , un estratto del registro fondiario relativo all'ipoteca iscritta , il quale però vale soltanto come mezzo di prova e non come cartavalore .
Questo mezzo di prova può essere sostituito da un certificato d'iscrizione sul contratto .
Se il credito è estinto , il proprietario del fondo ipotecato può esigere dal creditore che autorizzi la cancellazione dell'iscrizione .
Il proprietario del fondo , che non è personalmente debitore , può riscattare il pegno alle medesime condizioni alle quali il debitore è autorizzato all'estinzione del debito .
Pagando il creditore , il proprietario è surrogato nei di lui diritti .
Il diritto cantonale può autorizzare l'acquirente di un fondo non personalmente responsabile per i debiti che lo gravano , e finché non sia promossa un'esecuzione , a purgare il fondo stesso dalle ipoteche che ne sorpassano il valore , pagando ai creditori il prezzo d'acquisto , od in caso di acquisto a titolo gratuito , il valore ch'egli attribuisce al fondo .
Egli deve notificare per iscritto ai creditori la sua offerta col preavviso di sei mesi .
Il prezzo offerto è ripartito fra i creditori secondo il grado dei loro crediti .
I creditori possono chiedere , entro un mese dalla notificazione dell'acquirente ed anticipandone le spese , che il fondo gravato sia venduto agli incanti pubblici , i quali avranno luogo , previa pubblicazione , entro un altro mese dalla richiesta .
Essendo raggiunto un prezzo maggiore di quello d'acquisto od offerto , la purgazione avviene in base a questo maggior prezzo .
Le spese degli incanti pubblici sono a carico dell'acquirente se fu raggiunto un prezzo maggiore ; in caso diverso , a carico dei creditori istanti .
In luogo degli incanti pubblici , il diritto cantonale può prescrivere una stima officiale il cui importo debba valere per la purgazione delle ipoteche .
La disdetta del creditore per il pagamento non è efficace in confronto del proprietario del fondo ipotecato ove non sia data tanto a lui quanto al debitore .
In caso di alienazione totale del fondo ipotecato , i vincoli del debitore e del fondo rimangono invariati , salvo convenzione contraria .
Nel caso però in cui il nuovo proprietario si sia assunto di pagare il debito ipotecario , il primo debitore è liberato , se il creditore non gli dichiara per iscritto entro il termine di un anno di tenerlo ancora obbligato .
In caso di alienazione parziale del fondo ipotecato , o di uno tra più fondi ipotecati dal medesimo proprietario ed in caso di divisione , il vincolo dell'ipoteca , in difetto di accordo speciale , dev'essere suddiviso in modo che ogni parte rimanga gravata proporzionalmente al suo valore .
Il creditore che non accetta questo riparto può domandare , entro un mese dal giorno in cui divenne definitivo , che il credito gli sia pagato entro un anno .
Se gli acquirenti si sono assunti l'obbligo di pagare i debiti gravanti le loro parti , il primo debitore è liberato , ove il creditore non gli dichiari per iscritto entro il termine di un anno di tenerlo ancora obbligato .
L'assunzione del debito da parte dell'acquirente dev'essere notificata al creditore dall'ufficiale del registro .
Il termine di un anno per la dichiarazione del creditore decorre da questa notificazione .
La cessione del credito ipotecario non richiede per la sua validità l'iscrizione nel registro .
Le ipoteche legali stabilite dalle leggi cantonali per i rapporti di diritto pubblico od altri rapporti di carattere obbligatorio generale per tutti i proprietari di fondi , non richiedono per la loro validità l'iscrizione nel registro fondiario , salvo contraria disposizione .
Danno diritto di ottenere la costituzione di un'ipoteca legale : 1. il credito del venditore sopra il fondo venduto ;
2. i crediti derivanti dalla divisione fra coeredi , o membri di una indivisione sopra i fondi che spettavano alla comunione ;
3. i crediti di imprenditori od artigiani che avessero fornito materiali e lavoro , o lavoro soltanto , per una costruzione o per altre opere sopra un dato fondo , e ciò sopra il fondo stesso , tanto se i loro crediti sieno contro il proprietario quanto contro un imprenditore .
Gli aventi diritto non possono rinunciare preventivamente a questi diritti di ipoteca legale .
L'iscrizione dell'ipoteca del venditore , dei coeredi o dei membri di un'indivisione dev'essere fatta al più tardi entro tre mesi dalla trasmissione della proprietà .
L'ipoteca degli artigiani ed imprenditori può essere iscritta nel registro fondiario dal momento in cui si sono assunti il lavoro .
L'iscrizione dev'essere fatta al più tardi entro tre mesi dal compimento del lavoro .
L'iscrizione può farsi solo se il credito è riconosciuto dal proprietario o per sentenza del giudice e non può essere richiesta se il proprietario offre sufficiente garanzia per il credito preteso .
Essendo iscritte più ipoteche legali di artigiani ed imprenditori esse danno eguale diritto ai creditori di essere soddisfatti sul pegno , anche se le iscrizioni siano di diversa data .
Se nella realizzazione del pegno i crediti degli artigiani od imprenditori subiscono una perdita , la differenza dovrà essere risarcita sulla quota del ricavo assegnata ai creditori pignoratizi anteriori , dedotto il valore del suolo , in quanto questi potevano riconoscere che la costituzione dei loro diritti di pegno tornava di pregiudizio agli artigiani ed imprenditori .
Se il creditore di grado anteriore aliena il suo titolo di pegno , egli deve compensare gli artigiani ed imprenditori di ciò che perdono per il fatto dell'alienazione .
Dal momento in cui il principiare dei lavori è menzionato nel registro fondiario ad istanza di un interessato , non si possono inscrivere , fino a decorrenza del termine , altri pegni immobiliari fuorché le ipoteche .
La cartella ipotecaria costituisce un credito personale garantito da pegno immobiliare .
Il diritto cantonale può prevedere una stima officiale del fondo , facoltativa od obbligatoria , per la costituzione delle cartelle ipotecarie .
Può prescrivere che le cartelle sieno costituite soltanto per il valore di stima o fino ad una determinata parte dello stesso .
Salvo contraria disposizione , il creditore ed il debitore possono denunciare il rimborso della cartella ipotecaria solo col preavviso di sei mesi e per il termine consueto del pagamento degli interessi .
Il diritto cantonale può stabilire delle norme restrittive per la disdetta delle cartelle ipotecarie .
La posizione giuridica del proprietario del fondo ipotecato che non è personalmente debitore , è regolata secondo le norme relative all'ipoteca .
Le eccezioni del debitore a riguardo della cartella ipotecaria competono anche al proprietario della cosa data in pegno .
Per le conseguenze dell'alienazione e del frazionamento dello stabile valgono le disposizioni circa le ipoteche .
La cartella di rendita fondiaria costituisce un credito gravante sopra un fondo come onere fondiario .
Essa può essere costituita solamente sopra fondi agricoli , case d'abitazione e terreni da costruzione .
Il credito sussiste senza responsabilità personale del debitore e la causa del debito non vi è indicata .
Una rendita fondiaria sopra un fondo agricolo non può eccedere i tre quarti del valore di reddito determinato conformemente alle norme della legge federale del 12 dicembre 1940 sullo sdebitamento di poderi agricoli .
Una rendita fondiaria sopra altri fondi rurali non può eccedere i due terzi del valore di reddito del terreno , aumentato della metà del valore di costruzione degli edifizi .
Una rendita fondiaria sopra fondi urbani non può eccedere i tre quinti della media fra il valore di reddito ed il valore del terreno e degli edifizi .
Per i fondi non agricoli , la stima dei valori determinanti avviene a norma di una procedura ufficiale regolata dalla legislazione cantonale .
I Cantoni sono responsabili se la stima non è stata fatta con la necessaria diligenza .
Essi hanno azione di regresso verso i funzionari in colpa .
Il proprietario dello stabile gravato da rendite fondiarie ha diritto di chiederne il riscatto per la fine di ogni periodo di sei anni , previa disdetta di un anno , anche se il contratto prevede un periodo maggiore .
Salvo nei casi stabiliti dalla legge , il creditore della rendita può esigere il capitale solo alla fine di ogni periodo di quindici anni e previa disdetta di un anno .
La rendita fondiaria ha per debitore il proprietario del fondo gravato .
L'acquirente del fondo diventa senz'altro debitore della rendita fondiaria , con liberazione dell'alienante .
Gli interessi diventano debito personale del proprietario dal momento in cui cessano di essere garantiti dal fondo .
In caso di divisione di un fondo gravato da rendita fondiaria , diventano debitori della rendita i proprietari delle singole parti .
Del resto il trasferimento del credito sopra le singole parti ha luogo nel modo prescritto in caso di divisione per le ipoteche .
In caso di riscatto , il creditore deve dare la disdetta col preavviso di un anno entro un mese dacché il trasferimento del credito divenne definitivo .
Per le rendite fondiarie costituite secondo il diritto cantonale , in ispecie riguardo alla limitazione dell'interesse ed agli effetti del pegno e per le rendite fra coeredi , sono riservate le speciali disposizioni di legge .
Le cartelle ipotecarie e le rendite fondiarie non possono contenere condizioni né controprestazioni .
Mediante la costituzione di una cartella ipotecaria o di una rendita fondiaria , il rapporto creditorio primitivo è estinto per novazione .
Una diversa convenzione è solo opponibile alle parti e ai terzi che non sono in buona fede .
Per ogni cartella ipotecaria o rendita fondiaria , iscritta nel registro fondiario , devesi rilasciare un titolo .
L'iscrizione produce gli effetti della cartella ipotecaria o di rendita fondiaria già prima della confezione del titolo .
I titoli delle cartelle ipotecarie e delle rendite fondiarie sono rilasciati dall'ufficiale del registro fondiario .
Devono essere firmati dall'ufficiale stesso e da una autorità od ufficio designati dal diritto cantonale .
Non possono essere consegnati al creditore od al suo incaricato , senza l'espresso consenso del debitore e del proprietario dello stabile gravato .
I formulari delle cartelle ipotecarie e delle rendite fondiarie sono stabiliti per regolamento del Consiglio federale .
Come creditori delle cartelle ipotecarie e delle rendite fondiarie possono essere designati una determinata persona od il portatore .
Esse possono anche essere intestate al proprietario del fondo .
Nella costituzione delle cartelle ipotecarie e delle rendite fondiarie può essere designato un procuratore incaricato di fare e ricevere i pagamenti , di ricevere le notificazioni , di accordare gli svincoli del pegno , ed in generale di provvedere con ogni diligenza ed imparzialità alla tutela degli interessi dei creditori , del debitore e del proprietario .
Il nome del rappresentante deve essere menzionato nel registro e sui titoli .
Cessando la procura , il giudice prende le misure opportune , salvo accordo degli interessati .
Ove il titolo non disponga altrimenti , il debitore deve fare ogni pagamento al domicilio del creditore , anche se il titolo è al portatore .
Quando il creditore non abbia un domicilio conosciuto , od abbia cambiato di domicilio a pregiudizio del debitore , questi può liberarsi mediante deposito presso l'autorità competente del proprio domicilio o del precedente domicilio del creditore .
Se il titolo è munito di tagliandi d'interesse , il pagamento è fatto solo al loro portatore .
In caso di trasmissione del credito , il debitore può pagare al creditore primitivo gli interessi e le annualità per i quali non esistono tagliandi , fino a che la trasmissione non gli sia stata notificata anche se il titolo è al portatore .
Può invece pagare validamente il capitale o una rata di capitale soltanto a colui che provi di essere creditore in suo confronto all'epoca del pagamento .
Se non c'è più un creditore , o se il creditore ha rinunciato al diritto di pegno , il debitore è libero o di far cancellare l'iscrizione dal registro fondiario , o di lasciarla sussistere .
Egli può negoziare ulteriormente il suo titolo .
Le cartelle ipotecarie e le rendite fondiarie non possono essere cancellate dal registro fondiario prima che il titolo sia stato invalidato o giudizialmente annullato .
Il credito derivante da una cartella ipotecaria o da una rendita fondiaria esiste a norma dell'iscrizione per chiunque in buona fede siasi riferito al registro fondiario .
Il titolo rilasciato in forma regolare come cartella ipotecaria o come rendita fondiaria , fa stato secondo il suo tenore letterale , per chiunque in buona fede siasi riferito al documento .
Ove il tenore letterale della cartella ipotecaria o della rendita fondiaria non corrisponda all'iscrizione , o l'iscrizione non sia stata eseguita , fa stato il registro fondiario .
Chi ha acquistato il titolo in buona fede ha però diritto alla rifusione dei danni secondo le norme relative al registro fondiario .
Il credito portato da una cartella ipotecaria o da una rendita fondiaria non può essere alienato , dato a pegno , né in qualsiasi modo negoziato , se non col possesso del titolo , sia esso nominativo od al portatore .
E' riservato il diritto di far valere il credito nei casi in cui il titolo sia stato annullato o non sia stato ancora eretto .
Per la trasmissione del credito portato da una cartella ipotecaria o da una rendita fondiaria occorre sempre la consegna del titolo all'acquirente .
Se il titolo è nominativo , occorre inoltre la menzione della trasmissione sul titolo , con l'indicazione dell'acquirente .
Essendo stato smarrito o distrutto un titolo od un tagliando senza intenzione di estinguerlo , il giudice può annullarlo ed obbligare il debitore al pagamento ; se il credito non è ancora scaduto , è rilasciato un nuovo titolo o tagliando .
L'annullazione ha luogo secondo la procedura di ammortizzazione dei titoli al portatore , col termine di un anno per le pubblicazioni .
Nella stessa guisa l'annullazione può essere chiesta dal debitore ove il titolo pagato sia stato smarrito .
Quando il creditore di una cartella ipotecaria o di una rendita fondiaria sia ignoto da dieci anni , durante i quali non furono chiesti gl'interessi , il proprietario del fondo gravato può pretendere che il creditore sia diffidato mediante pubblico bando ad annunciarsi , a norma delle disposizioni sulle persone scomparse .
Se il creditore non si annuncia e se dalle indagini risulta che secondo ogni probabilità il credito non è più in vigore , il titolo è annullato dal giudice ed il posto di pegno diventa libero .
Il debitore può far valere solo quelle eccezioni , le quali si riferiscono all'iscrizione od al titolo , o che gli competono personalmente contro il creditore procedente .
Fatto il pagamento integrale , il debitore può esigere che il creditore gli rimetta il titolo non invalidato .
Avvenendo una modificazione del rapporto giuridico , come in ispecie un pagamento in acconto , un alleviamento del debito od una liberazione del pegno , il debitore ha diritto di farla iscrivere nel registro fondiario .
L'ufficiale del registro deve menzionare sul titolo l'avvenuta modificazione .
Senza l'iscrizione , le modificazioni sopravvenute , ad eccezione delle annualità pagate a norma del titolo stesso , non sono opponibili all'acquirente di buona fede .
Le obbligazioni di un prestito , nominative od al portatore , possono essere garantite con pegno immobiliare : 1. mediante costituzione di un'ipoteca o di una cartella ipotecaria per l'intiero prestito , con designazione di un rappresentante dei creditori e del debitore ;
2. mediante costituzione di un pegno immobiliare per l'intiero prestito a favore dell'istituto o della persona incaricata della emissione e la costituzione , a favore dei creditori delle obbligazioni , di un diritto di pegno sul titolo ipotecario complessivo .
Le cartelle ipotecarie e le rendite fondiarie emesse per serie sono regolate dalle disposizioni generali relative a questi titoli , sotto riserva delle prescrizioni che seguono .
I titoli emessi per serie sono di cento franchi o di un multiplo di cento .
Tutti i titoli di una serie portano un numero progressivo e sono fatti col medesimo formulario .
Se i titoli per serie non sono emessi dal proprietario del fondo , l'emittente dev'essere indicato come rappresentante dei creditori e del debitore .
All'interesse che il debitore deve corrispondere può essere aggiunta una somma destinata alla graduale estinzione della serie .
L'ammortizzazione deve corrispondere annualmente ad un certo numero di titoli della serie .
I titoli sono iscritti nel registro fondiario con una sola iscrizione per l'intiero prestito , con indicazione del loro numero .
Eccezionalmente , trattandosi di un piccolo numero di titoli , ciascuno di essi può essere iscritto singolarmente .
L'emittente , ancorché sia designato come rappresentante , non può apportare alle condizioni del debito una modificazione che non sia già stata prevista all'atto dell'emissione .
Il rimborso dei titoli per serie ha luogo secondo il piano d'ammortizzazione stabilito all'atto dell'emissione , o dall'emittente a norma delle facoltà che gli furono affidate all'atto stesso .
Il titolo chiamato al rimborso è pagato al creditore ed annullato .
Salvo convenzione contraria , la cancellazione dell'iscrizione può aver luogo solo quando il debitore abbia completamente adempiuto gli obblighi risultanti dall'iscrizione ed abbia consegnati i titoli coi tagliandi , o depositato l'importo dei tagliandi non consegnati .
Il proprietario o l'emittente è tenuto ad eseguire il sorteggio conformemente al piano di ammortizzazione e ad annullare i titoli rimborsati .
Per le rendite fondiarie queste operazioni devono essere sorvegliate d'officio dai Cantoni .
I rimborsi devono in ogni caso essere applicati all'ammortizzazione in occasione del prossimo sorteggio .
Salvo le eccezioni previste dalla legge , una cosa mobile può essere costituita in pegno soltanto col trasferimento del possesso al creditore pignoratizio .
Chi in buona fede riceve la cosa in pegno acquista il diritto di pegno sulla stessa , riservati i diritti dei terzi derivanti da un possesso anteriore , ancorché il pignorante non ne avesse la libera disposizione .
Il diritto di pegno non è costituito finché il datore del pegno conservi la cosa in suo esclusivo potere .
La costituzione di pegno sul bestiame senza trasferimento del possesso può essere fatta soltanto a garanzia di crediti di istituti di prestito e società cooperative autorizzati a far tali operazioni dall'autorità competente del Cantone di domicilio e mediante iscrizione in un registro pubblico , notificata all'ufficio delle esecuzioni .
Il Consiglio federale emanerà un regolamento circa la tenuta di questo registro e le tasse relative .
I Cantoni stabiliscono i circondari per la tenuta dei registri ed i funzionari cui sono affidati .
Il diritto di pegno posteriore è costituito mediante avviso scritto dato al primo creditore pignoratizio con diffida di rilasciare il pegno , dopo che sarà soddisfatto , al creditore pignoratizio susseguente .
Il creditore pignoratizio non può senza il consenso del pignorante dare in pegno ad altri la cosa impegnata .
Il diritto di pegno si estingue tostoché il creditore non abbia più il possesso della cosa impegnata e non possa rivendicarla da terzi .
Esso non ha effetto alcuno finché il pegno rimanga , col consenso del creditore , nell'esclusivo potere di chi l'ha costituito .
Cessando il diritto di pegno , sia per estinzione del credito che per altro motivo , il creditore deve riconsegnare la cosa a chi di diritto .
Il creditore non è tenuto a riconsegnare la cosa impegnata neppure in parte , se prima non è completamente soddisfatto .
Il creditore risponde del danno derivante dal deterioramento o dalla perdita della cosa impegnata , in quanto non provi che si è verificato senza sua colpa .
Se il creditore di suo arbitrio ha alienata od ulteriormente impegnata la cosa , risponde di tutti i danni che ne derivano .
Il creditore ha il diritto di essere pagato sul ricavo del pegno in caso che non venga soddisfatto .
Il diritto di pegno gli garantisce il credito , compresi gli interessi convenzionali , le spese di esecuzione e gli interessi di mora .
Il diritto di pegno si estende alla cosa ed ai suoi accessori .
Salvo diversa pattuizione , i frutti naturali della cosa impegnata devono essere consegnati dal creditore al proprietario , dal momento in cui cessano di essere parti costitutive della stessa .
Il pegno si estende ai frutti che al momento della realizzazione sono parti costitutive della cosa .
Ove più diritti di pegno sieno costituiti sulla stessa cosa , i creditori devono essere soddisfatti secondo il loro grado .
Il grado è determinato dal tempo della costituzione del pegno .
4. Patto di caducità
E' nullo qualunque patto che autorizza il creditore ad appropriarsi il pegno in difetto di pagamento .
Le cose mobili e le cartevalori che per volontà del debitore si trovano in possesso del creditore , possono da questi essere ritenute in garanzia del suo credito , purché il credito sia scaduto e , secondo la sua natura , vi sia connessione fra il credito e la cosa .
Fra commercianti , tale connessione esiste già pel fatto che tanto il possesso della cosa quanto il credito derivano dalle loro relazioni di affari .
Il creditore ha il diritto di ritenzione , ancora che la cosa da lui ricevuta in buona fede non appartenga al debitore , riservati i diritti dei terzi derivanti da un possesso anteriore .
Il diritto di ritenzione non può essere esercitato sulle cose che secondo la loro natura non possono essere realizzate .
Il diritto di ritenzione è escluso quando sia incompatibile con una obbligazione assunta dal creditore , o con la disposizione data dal debitore prima o al momento della consegna della cosa , o coll'ordine pubblico .
In caso d'insolvenza del debitore , il diritto di ritenzione si esercita anche per i crediti non esigibili .
Se l'insolvenza si è verificata o fu conosciuta dal creditore solo dopo la consegna della cosa , questo può far valere il diritto di ritenzione ancora che vi si opponga un'obbligazione precedentemente da lui assunta od una particolare disposizione del debitore .
Non adempiendo il debitore alle sue obbligazioni , il creditore può , se non è sufficientemente garantito , realizzare la cosa ritenuta , come se fosse un pegno manuale , previa diffidazione al debitore .
Per la realizzazione di titoli di credito nominativi , l'ufficiale delle esecuzioni o dei fallimenti , provvede agli atti necessari in luogo del debitore .
I crediti ed altri diritti possono essere dati a pegno purché sieno cedibili .
Il diritto di pegno sugli stessi soggiace , salvo contraria disposizione , alle norme del pegno manuale .
Per impegnare un credito che non risulta da documento o che risulta da un semplice riconoscimento scritto del debito , occorre la scrittura del contratto di pegno e la consegna del titolo se esiste .
Il creditore ed il pignorante possono notificare la costituzione del pegno al debitore .
Per la costituzione di pegno sopra altri diritti , è necessaria , oltre la scrittura di pegno , l'osservanza delle formalità prescritte per la loro trasmissione .
Per la costituzione del pegno su titoli al portatore basta la loro consegna al creditore pignoratizio .
Per quella di altre cartevalori occorre la consegna del documento con la girata o la dichiarazione di cessione .
Il pegno di cartevalori che rappresentano delle merci conferisce il diritto di pegno sulle merci stesse .
Se oltre alla cartavalore esiste uno speciale atto di pegno ( warrant ) , la costituzione in pegno di questo titolo basta per impegnare la merce , purché la costituzione del pegno sia annotata nella cartavalore , con la indicazione della somma garantita e della scadenza .
Il pegno posteriore di un credito richiede per la sua validità l'avviso scritto dato dal titolare del credito o dal creditore pignoratizio posteriore al creditore pignoratizio anteriore .
Il diritto di pegno sopra un credito produttivo d'interessi o di altri redditi periodici , come i dividendi , si estende , salvo patto contrario , solo alla prestazione corrente ; il creditore non ha diritto alle prestazioni già scadute .
Se però tali redditi accessori risultano da titoli speciali si ritengono compresi nel pegno in quanto siano formalmente impegnati essi medesimi e salvo patto contrario .
Nelle assemblee generali , le azioni costituite in pegno sono rappresentate dall'azionista e non dal creditore pignoratizio .
Qualora la diligente amministrazione richieda la disdetta e la riscossione del credito impegnato , il creditore le può fare ed il creditore pignoratizio può pretendere che le compia .
Il debitore avvertito della costituzione del pegno , non può fare il pagamento ad uno di essi senza il consenso dell'altro .
In difetto di consenso , egli deve depositare la somma dovuta .
Chi intende esercitare un istituto di prestiti a pegno deve ottenere l'autorizzazione del governo cantonale .
I Cantoni possono stabilire che questa autorizzazione sia data soltanto ad istituti pubblici del Cantone o dei Comuni o ad istituti di utilità pubblica .
Essi possono imporre tasse particolari sull'esercizio di tali imprese .
Agli istituti privati l'autorizzazione può essere data solo per un determinato tempo , ma può essere rinnovata .
L'autorizzazione può essere in ogni tempo revocata , se l'istituto non osserva le prescrizioni a cui è sottoposto il suo esercizio .
Il pegno è costituito con la consegna dell'oggetto impegnato all'istituto e col distacco della relativa polizza .
Se il pegno non è riscattato nel termine convenuto , l'istituto può far vendere l'oggetto dall'autorità , dopo aver diffidato con bando pubblico il debitore .
L'istituto non può far valere un credito personale .
Se dal ricavo della vendita risulta un'eccedenza sulla somma garantita , l'avente diritto ne può chiedere il pagamento .
Più crediti verso lo stesso debitore possono essere addizionati per il calcolo dell'eccedenza .
Il diritto sull'eccedenza si prescrive in cinque anni dalla vendita della cosa .
Finché il pegno non sia venduto , l'interessato può riscattarlo contro restituzione della polizza .
Non potendo produrre la polizza , egli può ancora riscattare il pegno , dopo la scadenza del termine , se può altrimenti provare il proprio diritto .
Questa facoltà spetta all'interessato , dopo sei mesi dalla scadenza , anche se l'istituto si è espressamente riservato di riconsegnare l'oggetto soltanto contro restituzione della polizza .
L'istituto ha diritto di esigere , al momento del riscatto , l'interesse di tutto il mese corrente .
Se l'istituto si è riservato di riconsegnare il pegno a qualunque persona , dietro presentazione della polizza , esso è autorizzato alla riconsegna in quanto non sappia o non debba sapere che il portatore si è illecitamente impossessato della polizza .
La compera a patto di ricupera , professionalmente esercitata , è parificata al prestito a pegno .
I Cantoni possono emanare ulteriori disposizioni circa l'esercizio del prestito a pegno .
Queste disposizioni richiedono per la loro validità l'approvazione del Consiglio federale .
E' possessore di una cosa colui che la tiene effettivamente in suo potere .
Trattandosi di servitù prediali ed oneri fondiari , l'effettivo esercizio del diritto è parificato al possesso della cosa .
Se il possessore ha consegnato la cosa ad un altro per conferirgli un diritto reale limitato od un diritto personale , ambedue ne sono possessori .
Chi possiede la cosa quale proprietario ne ha il possesso originario , ogni altro un possesso derivato .
Il possesso non si perde per un impedimento od un'interruzione del suo esercizio che sia di natura transitoria .
Il possesso viene trasferito con la consegna della cosa medesima , oppure col mettere a disposizione dell'acquirente i mezzi di avere la cosa in suo potere .
La consegna è adempiuta tosto che l'acquirente si trovi in condizione , per volontà del possessore precedente , di esercitare la potestà sulla cosa .
Se la consegna ha luogo fra assenti , essa è compiuta con la consegna della cosa all'acquirente od al suo rappresentante .
Il possesso di una cosa può essere acquistato senza consegna quando un terzo o l'alienante medesimo rimane in possesso della cosa in causa di uno speciale rapporto giuridico .
Questa trasmissione di possesso è efficace in confronto del terzo solo allora che l'alienante ne lo ha avvertito .
Il terzo può rifiutare la consegna all'acquirente per gli stessi motivi per i quali l'avrebbe potuta rifiutare all'alienante .
Se per merci consegnate ad un vettore o ad un magazzino di deposito sono state emesse cartevalori che le rappresentino , la trasmissione di tali documenti vale come consegna delle merci .
Tuttavia in confronto di chi ha ricevuto il titolo in buona fede , prevale il diritto di chi in buona fede ha ricevuto la merce stessa .
Ogni possessore ha il diritto di difendersi con la forza contro l'altrui illecita violenza .
Se la cosa gli è tolta violentemente o clandestinamente egli può riprenderne immediatamente il possesso espellendone l'usurpatore se si tratta di un immobile o , se si tratta di una cosa mobile , togliendola all'usurpatore colto sul fatto od immediatamente inseguito .
Egli deve astenersi da ogni via di fatto non giustificata dalle circostanze .
Chi ha tolto altrui una cosa con atti di illecita violenza è tenuto a restituirla , ancorché pretenda avere sulla medesima un diritto prevalente .
Non è tenuto a restituire la cosa il convenuto che giustifica immediatamente un diritto prevalente in virtù del quale egli potrebbe subito ritoglierla all'attore .
L'azione ha per oggetto la restituzione della cosa ed il risarcimento del danno .
Quando il possessore sia turbato nel suo possesso da un atto di illecita violenza , egli può proporre l'azione di manutenzione contro l'autore della turbativa anche se questi pretende di agire con diritto .
L'azione ha per oggetto la cessazione della turbativa , il divieto di turbative ulteriori ed il risarcimento dei danni .
Le azioni contro l'illecita violenza sono ammissibili solo quando il possessore abbia immediatamente reclamato la restituzione della cosa o la cessazione della turbativa , appena conosciuto l'atto di violenza e l'autore di esso .
L'azione si prescrive in un anno , il quale comincia a decorrere dalla spogliazione o dalla turbativa , anche se il possessore ha avuto più tardi conoscenza del fatto e del suo autore .
Il possessore di una cosa mobile ne è presunto proprietario .
Ogni precedente possessore è presunto essere stato proprietario al tempo del suo possesso .
Chi possiede una cosa mobile senza l'intenzione di esserne proprietario , può far valere la presunzione di proprietà di colui dal quale l'ha ricevuta in buona fede .
Se uno possiede una cosa mobile allegando un diritto reale limitato od un diritto personale , si presume l'esistenza di questo diritto , ma la presunzione cessa verso colui dal quale l'ha ricevuta .
Il possessore di una cosa mobile può opporre a qualsiasi azione la presunzione nascente dal possesso a favore del proprio diritto , riservate le disposizioni circa lo spoglio o la turbativa violenta del possesso .
Chi in buona fede ha ricevuto una cosa mobile a titolo di proprietà o di un diritto reale limitato dev'essere protetto nel suo possesso , anche se la cosa fosse stata affidata all'alienante senza facoltà di disporne .
Il possessore , a cui fu rubata una cosa mobile , o che l'ha smarrita , o che ne fu altrimenti privato contro la sua volontà , la può rivendicare entro cinque anni da qualsiasi acquirente .
Se la cosa è stata acquistata all'asta pubblica , in un mercato , o da un negoziante di cose della medesima specie , essa può del pari essere rivendicata contro il primo od ogni successivo acquirente di buona fede , ma solo dietro compenso del prezzo sborsato .
Del resto la restituzione ha luogo secondo le norme relative ai diritti del possessore di buona fede .
Il denaro ed i titoli al portatore non possono essere rivendicati contro il detentore di buona fede , anche se il precedente possessore ne sia stato privato contro la sua volontà .
Chi ha acquistato il possesso della cosa mobile non essendo in buona fede , può sempre essere costretto alla restituzione da parte del precedente possessore .
Se però lo stesso possessore precedente non l'aveva acquistata in buona fede , egli non può rivendicarla da un possessore susseguente .
Per i fondi iscritti nel registro fondiario , la presunzione del diritto e le azioni possessorie stanno solo a favore della persona iscritta .
Chi però esercita sul fondo un effettivo potere , può proporre le azioni possessorie di spoglio e di turbativa contro ogni illecita violenza .
Chi possiede una cosa in buona fede non è tenuto a risarcire il rivendicante per l'uso ed il profitto che ne ha avuto conformemente al suo presunto diritto .
Egli non è responsabile della perdita o del deterioramento che ne sono derivati .
Se l'avente diritto rivendica la cosa , il possessore di buona fede può chiedere dal rivendicante un'indennità per le spese necessarie ed utili e rifiutare la consegna fino al pagamento della medesima .
Egli non può pretendere indennità per altre spese , ma ha diritto , nel caso che l'indennità non gli sia offerta , di togliere , prima di restituire la cosa , ciò che vi avesse aggiunto , in quanto si possa fare senza danneggiarla .
I frutti percepiti dal possessore sono compensati con le spese che gli sono dovute .
Chi possiede una cosa in mala fede deve restituirla all'avente diritto , e risarcire tutti i danni cagionati dalla illecita detenzione , nonché i frutti che ha percepito o trascurato di percepire .
Egli può farsi rimborsare solo quelle spese , che sarebbero state necessarie anche per il rivendicante .
Fintanto che il possessore non sa a chi deve restituire la cosa , risponde solo dei danni cagionati per sua colpa .
Il possessore che vuol far valere la prescrizione acquisitiva ha diritto di aggiungere al suo possesso quello del suo autore , in quanto fosse idoneo a prescrivere .
E' istituito un registro dei diritti sui fondi .
Il registro fondiario consiste nel libro mastro cogli atti che lo completano , mappa catastale , sommarione , documenti giustificativi , descrizioni degli immobili , e nel libro giornale .
Nel registro fondiario sono intavolati come fondi : 1. i beni immobili ;
2. i diritti per sé stanti e permanenti costituiti sui fondi ;
3. le miniere ;
4. le quote di comproprietà d'un fondo .
Un regolamento del Consiglio federale darà le norme particolari su le condizioni e il modo d'intavolazione dei diritti per sé stanti e permanenti , delle miniere e delle quote di comproprietà d'un fondo .
I fondi che non sono di proprietà privata e quelli che servono all'uso pubblico , si intavolano solo in quanto debbano essere iscritti dei diritti reali sopra i medesimi , o se il diritto cantonale lo prescrive .
Ove un fondo intavolato sia convertito in uno non soggetto all'intavolazione , viene eliminato dal registro .
Per le ferrovie destinate ai trasporti pubblici , è riservato un registro speciale .
Ogni fondo è intavolato nel mastro in un foglio e con un numero proprio .
Le norme da seguirsi in caso di divisione di un fondo o di riunione di più fondi , verranno stabilite con regolamento del Consiglio federale .
Ogni foglio è diviso in rubriche speciali dove sono iscritti : 1. la proprietà ;
2. le servitù e gli oneri fondiari a favore od a carico del fondo ;
3. i diritti di pegno di cui il fondo è gravato .
Gli accessori possono essere menzionati a richiesta del proprietario e , quando sono menzionati , non possono essere cancellati senza il consenso di tutti gli aventi diritto risultanti dal registro .
Col consenso del proprietario , possono essere intavolati in un foglio unico più fondi sebbene non contigui .
Le iscrizioni in questo foglio valgono per tutti i fondi insieme , eccezion fatta per le servitù prediali .
Il proprietario può sempre domandare che una singola parcella sia intavolata a parte , sotto riserva dei diritti acquisiti .
Le notificazioni per l'iscrizione nel registro fondiario sono registrate senza indugio in un giornale nell'ordine cronologico della loro presentazione , con l'indicazione del richiedente e della relativa domanda .
I documenti all'appoggio dei quali sono fatte le iscrizioni devono essere debitamente allegati e conservati .
Nei Cantoni che avranno incaricato l'ufficiale del registro della celebrazione degli atti pubblici , i documenti potranno essere sostituiti da un protocollo avente i caratteri del documento pubblico .
Il Consiglio federale stabilisce i formulari per il registro fondiario , emana i necessari regolamenti e può prescrivere l'uso di altri registri ausiliari .
I Cantoni possono prescrivere delle norme speciali per l'iscrizione di quei diritti immobiliari che rimangono soggetti al diritto cantonale ; esse richiedono per la loro validità l'approvazione del Consiglio federale .
L'iscrizione e la descrizione dei singoli fondi nel registro ha luogo secondo una mappa che di regola è fondata sopra una misurazione officiale .
Il Consiglio federale stabilisce i principi secondo i quali i rilievi devono essere fatti .
Per la tenuta dei registri fondiari sono stabiliti dei circondari .
I fondi sono intavolati nel registro del circondario in cui si trovano .
Ove un fondo si trovi in più circondari , deve essere intavolato nel registro di ognuno d'essi con richiamo al registro degli altri .
Le notificazioni e le iscrizioni costitutive di diritti reali devono aver luogo nel registro del circondario dove si trova la maggior parte del fondo .
Le iscrizioni in questo registro sono comunicate dall'ufficiale del registro agli altri uffici .
L'organizzazione degli uffici di registro fondiario , la delimitazione dei circondari , la nomina e la retribuzione dei funzionari nonché l'ordinamento della vigilanza spettano ai Cantoni .
Le relative prescrizioni cantonali richiedono per la loro validità l'approvazione del Consiglio federale .
I Cantoni possono stabilire delle tasse per le iscrizioni nel registro fondiario e per le operazioni geometriche che richiedono .
Sono dispensate da ogni tassa le iscrizioni dipendenti da lavori di miglioramento del suolo o da permute a scopo di arrotondare una tenuta agricola .
I Cantoni sono responsabili di tutti i danni derivanti dalla tenuta dei registri .
Essi hanno regresso verso i funzionari ed impiegati e verso gli organi della vigilanza immediata che fossero in colpa .
Possono esigere che i funzionari e gli impiegati prestino garanzia .
La gestione degli ufficiali del registro soggiace ad una regolare vigilanza .
In quanto non sia prescritta l'azione giudiziaria , i ricorsi contro la gestione e le contestazioni relative ai documenti e dichiarazioni prodotti o da prodursi , sono decisi dalla autorità cantonale di vigilanza .
E' riservato uno speciale regolamento circa l'ulteriore diritto di ricorso all'autorità federale .
Le trasgressioni dei doveri d'ufficio da parte dei funzionari ed impiegati del registro sono punite dalle autorità cantonali di vigilanza con punizioni disciplinari .
Le punizioni disciplinari sono l'ammonizione , la multa fino a mille franchi e , nei casi gravi , la destituzione .
E' riservata l'azione penale .
B. Iscrizione I. Diritti da iscriversi 1. Proprietà e diritti reali
Nel registro fondiario sono iscritti i seguenti diritti fondiari : 1. la proprietà ;
2. le servitù e gli oneri fondiari ;
3. i diritti di pegno .
Possono essere annotati nel registro i diritti personali , quando la loro annotazione sia espressamente prevista dalla legge come nei casi di prelazione , di ricupera , di promessa di vendita , di affitto o di pigione .
Mediante l'annotazione diventano efficaci in confronto ai diritti posteriormente acquisiti .
Le restrizioni della facoltà di disporre possono essere annotate per singoli fondi : 1. in virtù di un ordine dell'autorità a garanzia di pretese contestate od esecutive ;
2. per effetto di un pignoramento o di una dichiarazione di fallimento o di una moratoria ;
3. in virtù di un rapporto giuridico per il quale la annotazione è espressamente prevista , come nei casi di asili di famiglia e sostituzioni fedecommissarie .
Mediante l'annotazione , le limitazioni della facoltà di disporre diventano efficaci , in confronto ai diritti posteriormente acquisiti .
Possono essere fatte iscrizioni provvisorie : 1. a sicurezza di asserti diritti reali ;
2. nei casi in cui sia ammessa per legge la completazione della prova .
Esse hanno luogo per consenso di tutti gli interessati o per ordine del giudice e fanno sì che il diritto diventi efficace dal momento dell'iscrizione , per il caso in cui venga posteriormente confermato .
Il giudice decide queste domande con procedura sommaria , accorda l'iscrizione provvisoria dietro giustificazione di un interesse da parte del richiedente , ne stabilisce esattamente la durata e gli effetti e fissa , se occorre , un termine per far valere giudizialmente la pretesa .
I Cantoni possono prescrivere l'iscrizione nel registro fondiario delle servitù di diritto pubblico , come i piani regolatori e simili .
Queste disposizioni richiedono per la loro validità l'approvazione del Consiglio federale .
Le iscrizioni hanno luogo in virtù di una dichiarazione scritta del proprietario del fondo al quale si riferisce la disposizione .
Non occorre una dichiarazione del proprietario se il richiedente si appoggia ad una disposizione di legge , ad una sentenza esecutiva o ad un documento parificato ad una sentenza .
I funzionari ai quali è commessa dal diritto cantonale la celebrazione degli atti pubblici , possono essere incaricati dai Cantoni di notificare per l'iscrizione nel registro fondiario i rapporti giuridici risultanti dai loro atti .
Per cancellare o per variare un'iscrizione occorre una dichiarazione scritta delle persone che vi hanno diritto a norma della medesima .
Quest'autorizzazione può essere data con la loro firma nel libro giornale .
Le operazioni del registro fondiario , come le iscrizioni , le modificazioni , le cancellazioni , possono esser fatte solo quando il richiedente fornisca la prova del diritto di disporre e del titolo giuridico .
La prova del diritto di disporre consiste nello stabilire che il richiedente è quella persona che secondo i dati del registro può chiedere l'operazione , od è un suo procuratore .
La prova del titolo giuridico consiste nella dimostrazione che sono state osservate le forme richieste per la sua validità .
Quando non siano fornite le prove richieste per un'operazione del registro fondiario , la notificazione deve essere rifiutata .
Se però il titolo giuridico è stabilito e si tratta solo di completare la prova del diritto di disporre , si può far luogo ad un'iscrizione provvisoria col consenso del proprietario o per ordine del giudice .
Le iscrizioni nel libro mastro avvengono nell'ordine in cui le notificazioni furono presentate , od in cui furono firmati i documenti o fatte le dichiarazioni davanti all'ufficiale del registro .
Di ogni iscrizione è rilasciato agli interessati un estratto a loro richiesta .
La forma dell'iscrizione , della cancellazione e degli estratti , è stabilita da un regolamento del Consiglio federale .
2. Servitù
L'iscrizione e la cancellazione delle servitù prediali devono aver luogo sui fogli del fondo dominante e del fondo servente .
L'ufficiale del registro deve notificare d'officio agli interessati tutte le operazioni che avvengono a loro insaputa .
I termini stabiliti per contestarle decorrono dalla notificazione .
Il registro fondiario è pubblico .
Chi giustifica un interesse può chiedere l'ispezione di determinati fogli e dei rispettivi documenti in presenza di un impiegato del registro , o che gli siano rilasciati degli estratti dei medesimi .
Nessuno può valersi dell'eccezione che ignorasse il contenuto del registro fondiario .
Ove per la costituzione di un diritto reale sia prevista la iscrizione nel registro fondiario , il diritto reale esiste solo in virtù della iscrizione medesima .
L'estensione del diritto può essere dimostrata coi documenti od in altro modo entro i limiti dell'iscrizione .
I diritti reali nascono e ricevono grado e data dall'iscrizione nel libro mastro .
Il loro effetto risale al giorno dell'iscrizione nel giornale a condizione che siano in pari tempo prodotti i documenti giustificativi prescritti dalla legge , o che , trattandosi di iscrizioni provvisorie , questi siano posteriormente prodotti in tempo utile .
Dove , secondo il diritto cantonale , la celebrazione degli atti pubblici è fatta dall'ufficiale del registro mediante iscrizione in un protocollo , questa tiene luogo dell'iscrizione nel giornale .
Chi in buona fede , riferendosi ad un'iscrizione nel registro , ha acquistato una proprietà od altri diritti reali , dev'essere protetto nel suo acquisto .
Quando un diritto reale sia stato iscritto indebitamente , il terzo che ne conosceva o ne doveva conoscere il vizio , non può invocare l'iscrizione .
E' indebita l'iscrizione avvenuta senza titolo giuridico o per un atto giuridico non vincolante .
Chi da una simile iscrizione è pregiudicato in un diritto reale , può opporre direttamente il vizio dell'iscrizione al terzo di mala fede .
Essendo stato indebitamente iscritto un diritto reale , od essendo stata indebitamente cancellata o modificata una giusta iscrizione , ognuno che ne sia pregiudicato nei propri diritti reali può chiedere che l'iscrizione sia cancellata o modificata .
Rimangono riservati i diritti reali acquisiti da terzi in buona fede in conseguenza dell'iscrizione , e le azioni di risarcimento .
Quando , per effetto dell'estinzione del diritto reale , la iscrizione abbia perduto ogni valore , chi ne è gravato può chiederne la cancellazione .
Se l'ufficiale del registro ha fatto luogo alla domanda , ogni interessato può contestare la cancellazione , entro dieci giorni , davanti al giudice .
L'ufficiale del registro può inoltre provocare d'officio un'inchiesta giudiziaria per constatare l'estinzione del diritto ed eseguire la cancellazione secondo il provvedimento del giudice .
L'ufficiale del registro non può eseguire una rettificazione senza il consenso scritto degli interessati , se non per disposizione del giudice .
Invece di rettificarla , si può cancellare l'iscrizione erronea e farne una nuova .
La correzione di meri errori di scritturazione si fa d'officio , a norma di analogo regolamento da emanarsi dal Consiglio federale .
Gli effetti giuridici di fatti anteriori all'entrata in vigore di questo codice sono regolati , anche posteriormente , dalle disposizioni del diritto federale e cantonale che vigevano al tempo in cui detti fatti si sono verificati .
Perciò gli atti compiuti prima del'entrata in vigore del codice sono regolati , per quanto riguarda la loro forza obbligatoria ed i loro effetti , anche per l'avvenire , dalle disposizioni vigenti quando vennero compiuti .
Invece i fatti compiutisi posteriormente sono regolati dal diritto nuovo , salve le eccezioni previste dalla legge .
Le disposizioni di questo codice fondate sull'ordine pubblico e sui buoni costumi sono applicabili in tutti i casi dal momento della sua entrata in vigore , salvo le eccezioni previste dalla legge .
Perciò le disposizioni del diritto anteriore incompatibili con l'ordine pubblico ed i buoni costumi secondo il concetto della nuova legge si ritengono abrogate .
I rapporti giuridici , il cui oggetto è regolato dalla legge indipendentemente dalla volontà delle parti , sono sottoposti alla nuova legge dal momento della sua entrata in vigore , anche se compiuti anteriormente .
I fatti verificatisi sotto l'impero del diritto anteriore , ma dai quali al momento dell'entrata in vigore di questo codice non derivava ancora un diritto acquisito , sono da questo momento regolati nei loro effetti giuridici dalla legge nuova .
L'esercizio dei diritti civili è sottoposto in ogni caso alle disposizioni di questo codice .
Tuttavia se al momento dell'entrata in vigore della legge nuova qualcuno avesse l'esercizio dei diritti civili secondo la legge anteriore , ma non secondo la legge nuova , egli sarà riconosciuto capace anche posteriormente .
La dichiarazione di scomparsa è sottoposta alla legge nuova dal momento della sua entrata in vigore .
La dichiarazione di morte o di assenza del diritto precedente avrà , dopo l'entrata in vigore di questo codice , gli effetti della dichiarazione di scomparsa della legge nuova , rimanendo però in vigore le conseguenze giuridiche verificatesi precedentemente secondo la legge anteriore , come la devoluzione d'eredità o lo scioglimento del matrimonio .
Le procedure in corso al momento dell'entrata in vigore del Codice civile saranno ricominciate secondo le disposizioni della legge nuova , tenuto calcolo del tempo già trascorso , oppure , a richiesta degli interessati , saranno proseguite secondo la legge anteriore , osservati i termini della medesima .
Le organizzazioni corporative , gli istituti e le fondazioni che hanno acquisito la personalità giuridica sotto la legge precedente , la conservano sotto questo codice , anche se non potessero acquistarla secondo le sue disposizioni .
Le persone giuridiche già esistenti , per la cui costituzione , secondo le prescrizioni della nuova legge sarebbe necessaria l'iscrizione in un registro pubblico , devono , entro il termine di cinque anni dall'entrata in vigore della medesima , ottenere questa iscrizione , anche se non era prescritta dal diritto anteriore ; decorso questo termine senza essere iscritte , la loro personalità non è più riconosciuta .
I diritti inerenti alla personalità sono determinati per tutte le persone giuridiche da questo codice , dal momento della sua entrata in vigore .
Tutti i matrimoni sono sottoposti alla legge nuova , dopo l'entrata in vigore di questo codice , per ciò che riguarda la celebrazione , il divorzio e gli effetti personali del matrimonio .
I matrimoni conchiusi ed i divorzi definitivamente pronunciati secondo il diritto precedente conservano i loro effetti .
Dal momento dell'entrata in vigore di questo codice , i matrimoni non valevoli secondo il diritto anteriore possono essere annullati solo secondo le disposizioni della nuova legge , però computando nei termini il tempo decorso anteriormente .
Per gli effetti patrimoniali del matrimonio , valgono a riguardo dei coniugi anche dopo l'entrata in vigore di questo codice le disposizioni del precedente diritto di famiglia e di successione che i Cantoni dichiarano far parte del regime matrimoniale , eccettuate le disposizioni circa i regimi di beni eccezionali , i beni riservati e le convenzioni matrimoniali .
In confronto coi terzi , i coniugi sono sottoposti al diritto nuovo a meno che non abbiano insieme dichiarato per iscritto e prima dell'entrata in vigore di questo codice , di voler mantenere il loro precedente regime di beni e non abbiano fatto iscrivere questa dichiarazione nel registro dei beni matrimoniali .
I coniugi possono sottoporre alla legge nuova anche i loro reciproci rapporti , mediante notificazione scritta fatta insieme all'autorità competente .
Le convenzioni matrimoniali conchiuse prima dell'entrata in vigore di questo codice , conservano la loro validità anche posteriormente , ma perché siano opponibili ai terzi , occorre che prima di questo momento siano notificate all'autorità competente per l'iscrizione nel registro dei beni matrimoniali .
Se la convenzione era già iscritta in un registro pubblico , essa è riprodotta d'officio nel registro dei beni matrimoniali .
Le modificazioni dei regime dei beni derivanti dalla entrata in vigore del Codice civile sono sottoposte , per ciò che concerne la garanzia dei beni verso i terzi , alle prerscrizioni relative al cambiamento di regime .
Il sorgere e gli effetti della filiazione sono soggetti alla legge nuova dall'entrata in vigore di questo codice ; è riservato l'acquisto del cognome e della cittadinanza verificatosi sotto la legge anteriore .
Se all'entrata in vigore della legge nuova si trovano sotto tutela dei figli che secondo la stessa soggiacciono per legge all'autorità parentale , la tutela , al più tardi un anno dopo , sarà sostituita da questa salvo che non sia stato ordinato il contrario giusta le disposizioni sulla privazione dell'autorità parentale .
Il trasferimento o la privazione dell'autorità parentale deciso dall'autorità secondo la legge anteriore rimane efficace anche dopo l'entrata in vigore della legge nuova .
L'adozione pronunciata prima dell'entrata in vigore delle nuove norme della legge federale del 30 giugno 1972 che modifica il Codice civile svizzero rimane sottoposta al diritto entrato in vigore il 1o gennaio 1912 ; i consensi dati validamente secondo tale diritto rimangono in ogni caso efficaci .
L'adozione di un minorenne , pronunciata secondo il diritto anteriore , può essere sottoposta alle nuove prescrizioni , se i genitori adottivi e il figlio ne fanno richiesta in comune entro cinque anni dall'entrata in vigore di queste .
Il raggiungimento della maggiore età da parte del figlio non è di ostacolo a tale domanda .
Le nuove norme si applicano alla procedura ; il consenso dei genitori non è necessario .
Una persona maggiorenne o interdetta può essere adottata secondo le nuove disposizioni sull'adozione dei minorenni qualora il diritto previgente non ne abia permesso l'adozione durante la minore età , ma le condizioni del nuovo diritto fossero state già allora adempite .
Le disposizioni del previgente e nuovo diritto sul consenso dei genitori all'adozione di minorenni non sono tuttavia applicabili .
La richiesta dev'essere presentata entro cinque anni a contare dall'entrata in vigore delle nuove disposizioni .
Le disposizioni della legge nuova sulla contestazione del riconoscimento dopo il matrimonio dei genitori si applicano per analogia alla contestazione della legittimazione avvenuta sotto la legge anteriore .
Le azioni pendenti al momento dell'entrata in vigore della legge nuova sono giudicate secondo questa .
Gli effetti fino all'entrata in vigore della legge nuova sono determinati secondo la legge anteriore .
Se l'obbligo del padre di fornire prestazioni pecuniarie è stato costituito mediante decisione giudiziale o contrato prima dell'entrata in vigore della legge nuova , il figlio che al momento dell'entrata in vigore della legge nuova non ha ancora compiuto il decimo anno di età può , entro due anni , proporre l'azione di accertamento della filiazione paterna secondo le nuove disposizioni .
Se il convenuto dimostra che la sua paternità è esclusa o meno verosimile di quella altrui , il diritto al mantenimento futuro si estingue .
La tutela è sottoposta alla legge nuova dal momento dell'entrata in vigore di questo codice .
Le tutele già costituite prima di questo momento continuano a sussistere , ma devono essere messe in armonia col Codice civile a cura delle autorità di tutela .
Le tutele incominciate secondo il diritto anteriore , non ammesse dal nuovo codice , devono essere sciolte , ma sussistono sino alla dichiarazione di scioglimento .
La privazione della libertà a scopo d'assistenza è sottoposta alla legge nuova dal momento dell'entrata in vigore della modificazione legislativa del 6 ottobre 1978 .
Chi in tale momento si trova in uno stabilimento deve essere informato , entro il termine di un mese , del diritto di adire il giudice .
I rapporti di diritto successorio e gli effetti del regime matrimoniale inseparabilmente collegati cogli stessi secondo la legge cantonale e che nascono dalla morte di un padre , di una madre , o di un coniuge avvenuta prima dell'entrata in vigore di questo codice , sono regolati anche dopo quest'epoca dal diritto anteriore .
Questa disposizione si riferisce tanto agli eredi quanto alla devoluzione dell'eredità .
La confezione o l'annullazione di una disposizione a causa di morte , compiuta prima dell'entrata in vigore di questo codice , da una persona capace di disporre conformemente alla legge allora vigente , non può essere impugnata per il motivo che il disponente è morto dopo l'entrata in vigore del nuovo codice e che , secondo le disposizioni di questo , non sarebbe capace di disporre .
Una disposizione d'ultima volontà non può essere impugnata per difetto di forma , quando sieno state osservate le formalità richieste al tempo della confezione o al tempo della morte .
Quando il disponente sia morto dopo l'entrata in vigore di questo codice , l'azione di riduzione per sorpasso della porzione disponibile e quella di nullità circa il modo di disporre , sono regolate dal nuovo codice , per tutte le disposizioni a causa di morte .
I diritti reali acquisiti prima dell'entrata in vigore di questo codice continuano a sussistere sotto riserva delle disposizioni sul registro fondiario .
Tuttavia l'estensione della proprietà e dei diritti reali limitati è soggetta al diritto nuovo dopo l'entrata in vigore del Codice civile , in quanto non sia fatta da questo una eccezione .
Se questi diritti non potessero essere costituiti secondo il nuovo codice , rimangono sottoposti alla legge anteriore .
Le azioni personali per la costituzione di un diritto reale , nate prima dell'entrata in vigore di questo codice , sono riconosciute , in quanto corrispondano ai requisiti formali del precedente o del nuovo diritto .
Il regolamento sulla tenuta del registro fondiario conterrà le disposizioni circa le giustificazioni da fornirsi per la iscrizione di tali diritti .
L'estensione di un diritto reale costituito mediante atto giuridico , prima dell'entrata in vigore di questo codice , è mantenuta anche sotto l'impero della legge nuova , in quanto non sia incompatibile con la stessa .
La prescrizione acquisitiva è sottoposta alla nuova legge dal momento dell'entrata in vigore di questa .
Se però una prescrizione acquisitiva , ammessa anche dalla nuova legge , era già cominciata sotto la legge anteriore , il tempo trascorso fino all'entrata in vigore di questo codice è computato proporzionalmente nel termine della legge nuova .
I preesistenti diritti di proprietà sopra gli alberi nel fondo altrui sono ancora riconosciuti secondo il diritto cantonale .
I Cantoni sono autorizzati ad abolire od a restringere questi diritti preesistenti .
La proprietà per piani secondo il vecchio diritto cantonale è assoggettata alle nuove disposizioni , anche se i piani o le porzioni di piano non siano appartamenti o locali commerciali costituenti un tutto .
I Cantoni possono assoggettare alle nuove prescrizioni anche la proprietà per piani iscritta nel registro fondiario nelle forme previste dalla legge entrata in vigore il 1o gennaio 1912 .
L'assoggettamento avrà effetto non appena l'iscrizione del registro fondiario sia stata modificata in maniera corrispondente .
Per assoggettare alla nuova legge la proprietà per piani trasformata e iscrivere quella vecchia originaria , i Cantoni possono ordinare l'epurazione dei registri fondiari ed emanare a questo scopo disposizioni speciali di procedura .
Le servitù costituite prima dell'entrata in vigore di questo codice rimangono in vigore senza iscrizione anche dopo l'introduzione del registro fondiario , ma finché non sono iscritte non sono opponibili ai terzi di buona fede .
I titoli di pegno immobiliare costituiti prima dell'entrata in vigore di questo codice , rimangono in vigore senza bisogno di essere coordinati con la legge nuova .
E' però riservato ai Cantoni di prescrivere la rinnovazione dei titoli preesistenti entro dati termini , secondo le norme della legge nuova .
Dopo l'entrata in vigore del nuovo codice , i nuovi diritti di pegno immobiliare potranno essere costituiti solo nei modi da esso stabiliti .
Fino all'introduzione del registro fondiario rimangono però in vigore per la loro costituzione le precedenti forme del diritto cantonale .
L'estinzione e la conversione dei titoli , la liberazione del pegno e simili operazioni sono soggette alla legge nuova dall'entrata in vigore di questo codice .
Fino all'introduzione del registro fondiario si osservano le forme del diritto cantonale .
L'estensione della garanzia del pegno immobiliare è determinata , in ogni caso , dalla legge nuova .
Però se con speciale convenzione , il creditore avesse validamente ricevuto in pegno determinati oggetti insieme con un fondo , il diritto di pegno sui medesimi sussiste anche se non sia conforme alle disposizioni del nuovo codice .
I diritti e le obbligazioni del creditore e del debitore circa i pegni immobiliari esistenti al momento dell'entrata in vigore del Codice civile , sono regolati dalla legge anteriore , in quanto trattisi di effetti contrattuali .
Gli effetti stabiliti per legge e che non possono essere modificati mediante convenzione sono regolati da quel momento dalla legge nuova anche per i diritti di pegno precedentemente costituiti .
Se il diritto di pegno si estende a più fondi , l'estensione del diritto rimane regolata dalla legge precedente .
I diritti del creditore per tutta la durata del vincolo pignoratizio , in ispecie i diritti di ottenere provvedimenti conservativi , sono regolati dalla nuova legge , per tutte le forme di pegno immobiliare , a datare dall'entrata in vigore di questo codice ; lo stesso avviene per i diritti del debitore .
La disdetta dei crediti garantiti da pegno immobiliare e la trasmissione dei titoli sono regolati dalla legge anteriore per tutti i diritti già costituiti al momento dell'entrata in vigore di questo codice , riservate le prescrizioni imperative del diritto nuovo .
Il grado dei diritti di pegno è determinato dal diritto anteriore fino alla iscrizione dei fondi nel registro fondiario .
Dopo l'introduzione del registro il grado dei crediti sarà determinato dalle disposizioni di questo codice .
Il diritto ad un posto di pegno fisso od il diritto del creditore di subentrare in un altro posto sarà regolato dalla legge nuova , dopo cinque anni dall'entrata in vigore del nuovo codice , o prima d'allora con l'introduzione del registro , sotto riserva dei diritti particolari garantiti al creditore .
I Cantoni possono emanare disposizioni transitorie complementari , le quali richiedono per la loro validità l'approvazione del Consiglio federale .
Le disposizioni di questo codice che limitano , secondo il valore di stima , la facoltà di costituire diritti di pegno sopra gli immobili , sono applicabili solo ai diritti di pegno immobiliare che saranno costituiti in avvenire .
I posti di pegno , validamente costituiti secondo la legge anteriore , saranno mantenuti sotto l'impero della nuova legge fino alla loro cancellazione , ed i diritti di pegno già costituiti sui medesimi potranno essere rinnovati senza riguardo alle restrizioni della nuova legge .
Le prescrizioni del diritto precedente circa i limiti dell'aggravamento rimangono in vigore per le cartelle ipotecarie fino a che i Cantoni non abbiano emanato al riguardo nuove disposizioni .
Esse rimangono inoltre in vigore , fino a che non sieno abrogate dai Cantoni , per la costituzione di ipoteche convenzionali sopra fondi rustici .
Le leggi introduttive cantonali possono decretare che determinate forme di pegno immobiliare previste dal diritto anteriore siano parificate in genere , o per determinati effetti , alle corrispondenti forme di questo codice .
In questo caso le disposizioni della nuova legge diventano applicabili , con la sua entrata in vigore , anche a tali diritti di pegno delle leggi cantonali .
Le relative prescrizioni cantonali richiedono per la loro validità l'approvazione del Consiglio federale .
Dall'entrata in vigore di questo codice , il pegno mobiliare si potrà costituire soltanto nelle forme dal medesimo previste .
In quanto un pegno mobiliare fosse costituito in una forma diversa già prima di tal momento , esso si estinguerà nel termine di sei mesi dall'entrata in vigore della nuova legge per i crediti esigibili , e dalla scadenza o dal giorno in cui potrà essere data la disdetta , per quelli che diventeranno esigibili più tardi .
Gli effetti del pegno mobiliare , i diritti e le obbligazioni del creditore , del terzo datore del pegno e del debitore saranno determinati dalla legge nuova , dal momento della entrata in vigore di questo codice , sebbene il pegno fosse costituito anteriormente .
Il patto di decadenza del pegno a favore del creditore , stipulato prima dell'entrata in vigore del nuovo codice diventa inefficace a partire da questo momento .
Il diritto di ritenzione di questo codice si estende anche alle cose venute in potere del creditore prima della sua entrata in vigore .
Compete al creditore anche per i crediti nati prima di questo momento .
Gli effetti dei diritti di ritenzione già costituiti sono soggetti alle disposizioni della legge nuova .
Il possesso è soggetto alla legge nuova dall'entrata in vigore di questo codice .
Il Consiglio federale stabilirà , d'accordo coi Cantoni , il piano generale per l'impianto del registro fondiario e per la misurazione dei terreni .
In quanto sarà possibile gli impianti dei registri analoghi e le misurazioni già esistenti saranno conservati come parti integranti del nuovo ordinamento .
Le spese della misurazione saranno sopportate principalmente dalla Confederazione .
Questa disposizione è applicabile a tutte le misurazioni fatte dal principio del 1907 .
Le ulteriori norme circa il riparto delle spese saranno definitivamente fissate dall'Assemblea federale .
Di regola la misurazione del terreno deve precedere l'impianto del registro fondiario .
Tuttavia questo può essere introdotto anche prima con l'autorizzazione del Consiglio federale , in quanto esistano registri d'estimo sufficienti .
Circa l'epoca della esecuzione della misura , si avrà conveniente riguardo alle condizioni dei Cantoni ed all'interesse delle loro diverse regioni .
La misurazione e l'introduzione del registro fondiario possono avvenire successivamente per i singoli distretti di un medesimo Cantone .
Il Consiglio federale stabilirà , sentito il parere dei Cantoni , le norme della misurazione per le diverse regioni .
A riguardo dei territori per i quali l'esatta misura geometrica può essere omessa , come boschi e pascoli di considerevole estensione , si procederà ad un rilievo più sommario .
I diritti reali preesistenti devono essere iscritti nel registro fondiario all'atto della sua introduzione .
A questo fine sarà pubblicato un bando per la notificazione e la iscrizione dei diritti reali preesistenti .
I diritti reali già iscritti nei libri pubblici conformemente al diritto anteriore , saranno trascritti d'officio nel registro fondiario in quanto possano essere costituiti secondo la legge nuova .
I diritti reali preesistenti che non vengono iscritti conserveranno bensì la loro validità , ma non saranno opponibili ai terzi di buona fede che si fossero affidati al registro fondiario .
Rimane riservato alla futura legislazione della Confederazione e dei Cantoni il dichiarare perenti , dopo una certa epoca ed a seguito di un bando , tutti i diritti reali non ancora iscritti nel registro .
I diritti reali che non potrebbero più essere costituiti secondo le disposizioni sul registro fondiario , come le piante nel fondo altrui , i diritti di anticresi e simili non vi possono essere iscritti , ma vi devono essere menzionati in modo opportuno .
Estinguendosi per qualsiasi causa , questi diritti eccezionali non possono più essere ristabiliti .
L'introduzione del registro fondiario secondo le prescrizioni di questa legge può essere differita dai Cantoni , con l'autorizzazione del Consiglio federale , in quanto le forme prescritte dai Cantoni , completate o meno , sembrino sufficienti per garantire gli effetti del registro fondiario nel senso della legge nuova .
A questo fine sarà esattamente stabilito a quali forme del diritto cantonale sono attribuiti gli effetti previsti dalla nuova legge .
Le disposizioni di questo codice sui diritti reali sono applicabili in generale anche prima dell'impianto del registro fondiario .
Coll'entrata in vigore delle disposizioni sui diritti reali e prima dell'introduzione del registro fondiario , i Cantoni possono designare le forme , come l'omologazione , l'iscrizione nei catasti , nei registri delle ipoteche e delle servitù , alle quali sono attribuiti immediatamente gli effetti del registro stesso .
I Cantoni possono prescrivere che queste forme , anche prima o senza l'introduzione del registro fondiario , abbiano gli effetti di questo per la nascita , la trasmissione , le modificazioni e l'estinzione dei diritti reali .
Per contro , fin che non sia introdotto il registro fondiario od un altro organo di pubblicità parificato al medesimo , non possono verificarsi gli effetti derivanti dal registro a favore dei terzi di buona fede .
Ove questo codice stabilisca dei termini di prescrizione di cinque o più anni , si computa anche il termine decorso di una prescrizione già cominciata anteriormente all'entrata in vigore del medesimo , ma in tal caso , perché la prescrizione si compia , è necessario il decorso di almeno due anni da quel momento .
I termini più brevi di prescrizione o di perenzione stabiliti da questa legge cominciano a decorrere solo dalla entrata in vigore della legge nuova .
Del resto la prescrizione è regolata a partire da questo punto dalle disposizioni della legge nuova .
I contratti conchiusi prima dell'entrata in vigore di questo codice rimangono validi anche se la loro forma non corrisponde alle prescrizioni della legge nuova .
Con l'entrata in vigore di questo codice rimangono abrogate le disposizioni di diritto civile dei Cantoni , salvo diversa disposizione del diritto federale .
I Cantoni emanano le disposizioni di complemento di questo codice , in ispecie a riguardo della competenza delle autorità , dell'organizzazione degli uffici di stato civile , di tutela e di registro fondiario .
In quanto tali disposizioni complementari siano richieste per l'esecuzione della nuova legge , i Cantoni sono obbligati ad emanarle , e possono farlo in via di regolamento .
Esse richiedono per la loro validità l'approvazione del Consiglio federale .
Se un Cantone non adempie in tempo debito all'obbligo di emanare le complementari disposizioni necessarie , il Consiglio federale le emana provvisoriamente in sua vece , dandone avviso all'Assemblea federale .
Se un Cantone non fa uso delle facoltà di emanare disposizioni complementari in una materia nella quale non sono necessarie si applicheranno semplicemente le disposizioni di questo codice .
Dove questo codice parla di un'autorità competente , i Cantoni stabiliscono quale essa sia fra le autorità costituite o da costituirsi .
Se non parla espressamente del giudice o dell'autorità amministrativa , i Cantoni possono dichiarare competente una autorità dell'ordine amministrativo o giudiziario .
La procedura avanti l'autorità competente è stabilita dai Cantoni .
I Cantoni possono stabilire per il loro territorio le norme relative alla celebrazione degli atti pubblici .
Stabiliscono pure le norme relative alla celebrazione degli atti pubblici in lingua straniera .
Fino all'emanazione di una legge federale sulle concessioni di diritti d'acqua vale la disposizione seguente : Le concessioni di acque pubbliche , in quanto sieno date per almeno trent'anni od a tempo indeterminato e non costituiscano una servitù a favore di un dato fondo dominante , possono essere intavolate nel registro fondiario come diritti reali per sé stanti e permanenti .
La legge federale dell'11 aprile 1889 sulla esecuzione e sul fallimento rimarrà modificata come segue dall'entrata in vigore del presente codice : .. .
La legge federale del 25 giugno 1891 sui rapporti di diritto civile dei domiciliati e dei dimoranti rimane in vigore per ciò che riguarda i rapporti giuridici degli svizzeri all'estero e degli stranieri in Svizzera e per i casi di conflitto di leggi cantonali .
In ispecie le disposizioni del diritto cantonale sulla legittima dei fratelli e delle sorelle e loro discendenti sono considerate come legge del luogo d'origine per gli attinenti dei rispettivi Cantoni .
La stessa legge è completata come segue : .. .
Colla entrata in vigore di questa legge rimangono abrogate le disposizioni di diritto civile federale incompatibili colla medesima .
Sono abrogate in particolare : La legge federale del 24 dicembre 1874 sugli atti dello stato civile e sul matrimonio . La legge federale del 22 giugno 1881 sulla capacità civile . Il Codice federale delle obbligazioni del 14 giugno 1881 .
Rimangono in vigore le leggi speciali sul diritto delle strade ferrate , dei battelli a vapore , delle poste , dei telefoni e dei telegrafi , sulla costituzione d'ipoteca e la liquidazione forzata delle ferrovie , quelle relative al lavoro delle fabbriche e alla responsabilità civile dei padroni di fabbrica e di altre imprese , nonché tutte le leggi federali sopra materie del diritto delle obbligazioni , che furono emanate allato della legge federale sul diritto delle obbligazioni .
La presente legge entrerà in vigore col 1o gennaio 1912 .
Il Consiglio federale potrà , con l'autorizzazione dell'Assemblea federale , anticipare l'entrata in vigore di singole disposizioni .